ANNO A - 2 DOMENICA DI AVVENTO Mt.1,1,12

CONVERTITEVI

Liturgia penitenziale

Signore Gesù: tu vieni a noi come fratello per liberarci dal peccato e renderci figli di Dio: Signore pietà

Cristo Gesù:tu ci inviti a venirti incontro rinnovandoci nel cuore, mentre noi badiamo soltanto all’esterno:Cristo pietà

Signore Gesù:tu vuoi che diventiamo più spirituali, mentre noi ci lasciamo assorbire troppo dalle code materiali:Signore pietà



Io spero che siamo tutti convinti che la venuta di Gesù sulla terra sia l’avvenimento storico centrale, più ricco di conseguenze, l’avvenimento che ha cambiato il mondo. Un evento così complesso e pieno di significati che non finiremo mai di studiarlo ed approfondirlo.

Anche noi siamo qui per cercare di capire sempre meglio che cosa significhi per la nostra vita il fatto che Dio ci ama al punto da donarci suo Figlio.

Intanto:c’è veramente in noi il desiderio di aspettare Gesù? Oppure siamo anche presi come tanta gente dalle feste dai regali, i pranzi, i regali, le luminarie, il presepio, ma solo come un’abitudine che si deve fare perché è Natale, che non ci aiuta affatto a pregare, a meditare?

Gesù è un dono del Padre che dona solo a chi glielo chiede e si prepara, a chi lo desidera, vuole riceverlo e prega per averlo.

Che significa allora accogliere, ricevere Gesù?

Abbiamo il profeti che oggi ce lo dice.

ISAIA 1 lettura. Dio promette di cambiare le cose di questo mondo e lo dice con un canto di amore e di speranza. Viene la voglia, in tanti, di alzare gli occhi al cielo e di pregare: 'Vieni presto Signore Gesù!'. Ma Lui è già vicino e attende solo che Gli facciamo posto, riscoprendo la bellezza che Dio ha messo in noi, donandoci la vita.
Finché però noi celebriamo il Natale come una grande abbuffata di consumismo, davvero per Lui
non c'è posto.
Per questo la Chiesa, oggi, ci propone, nel Vangelo, la parola del Profeta Giovanni Battista che, senza mezzi termini, invita a cambiare modo di pensare e vivere dicendo: Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino!

C’è il pericolo che rimanga solo una bella parola, un’abitudine, che manchi la volontà di cambiare qualcosa nella nostra vita, che si faccia solo qualcosa di esterno, senza convinzione.

Non basta lavar la bottiglia di fuori se lo sporco è dentro.

Ora tutti siamo sporchi dentro e quindi dobbiamo tutti riconoscerci peccatori davanti a Dio, purificare il nostro cuore dall’egoismo, dal peccato, anche se a noi sembra insignificante, voler migliorare, fare il bene, sforzandoci davvero, non essere pessimisti.

Non dire: non ci riesco, perché tanti ci sono riusciti e ci riescono ancora oggi.

Dar valore non solo a ciò che appare , si vede, mi piace e mi fa comodo, liberarci dal male che dilaga ovunque. Essere convinti che c’è uno spirito, un’altra vita che ci aspetta e per cui ci prepariamo con impegno nel fare il bene, il dovere quotidiano.

Essere comunque fedeli ai nostri doveri al progetto che Dio ha su di noi, fare frutti di bene, non solo evitare il male.

Oggi è la giornata del seminario.

Il battesimo di acqua l’abbiamo ricevuto, ma occorre ricevere continuamente il battesimo dello Spirito Santo che è quello che ci santifica, ci purifica.
Mai come ora - tanti, ma tanti, sentono il bisogno di un mondo più giusto, più buono, a
cominciare da ciascuno di noi.
Ma poi ci accorgiamo che le abitudini, il male, ha messo radici così profonde da giungere a dubitare di poter cambiare stile di vita, assumendo quella secondo i 'disegni' del Padre, in cui solo potremmo
trovare il vero senso e la vera serenità. Diventiamo consapevoli che da soli non riusciremo mai a
risorgere. Ed è proprio questo il momento in cui la Grazia si fa vicina e aiuta a riportarci nella gioia di una vita secondo Dio.
Non resta che avere il coraggio di mettere in gioco tutto di noi, dalla fede allo stile di vita, e ascoltare la parola del Profeta: "Convertitevi!"

Che fare allora in questo Avvento? Non ci sono ricette valide per tutti. Ciascuno nella sua coscienza ha da fare delle scelte, le sue conversioni verso il bene. Ascoltiamo bene la nostra coscienza ed essa ce lo dirà. Dio ci responsabilizza, non ci strumentalizza: ci chiede di prendere sul serio questa conversione, con cui intende trasformarci nell’immagine di suo Figlio.

A Natale faremo tanti regali alle persone che amiamo, ma anche il Signore si attende da noi un dono: la conversione del cuore. Saremo così anche noi precursori come Giovanni; annunceremo che in mezzo a noi c’è uno che non conosciamo, uno che ha parole di vita eterna.
La sanno i convertiti la gioia che si prova nel cambiare vita. È infinita gioia.
Una vita da cielo e non da terra!
Guida il mio cammino, Signore: non pretendo di vedere
Un tempo era diverso, non ti invocavo perché tu mi conducessi per mano.
Amavo scegliere e vedere la mia strada, ma adesso conducimi tu per mano, Signore


PREGHIERA

O Signore, tu stai per arrivare, tu stai bussando alla porta del nostro cuore perché ci convertiamo. Lo fai con molta delicatezza, senza alcun rumore, temendo quasi di violentare la nostra volontà.

Ma quante delusioni stai per prenderti! Quanti cuori rimarranno chiusi, quante coscienze sono talmente addormentate e stanche che non troveranno la forza per alzarsi e rinnovarsi. Signore risveglia questi nostri cuori assopiti e appesantiti dal vivere quotidiano, questo vivere che spesso ci trasciniamo dietro stancamente, sopportato con rassegnazione. Ti preghiamo Signore, grida più forte, perché iniziamo quel lavoro di conversione che ci renderà più simili a te. Fa’ che non rischiamo di perdere un’altra occasione per ubbidirti ed averti finalmente a casa nostra.