ANNO B – 2 Domenica di Avvento Mt.1,1-8

Nel deserto, preparate la via al Signore

Liturgia penitenziale

-Signore,tu vuoi che prepariamo la tua strada, anche se è già per noi così difficile percorrere la nostra vita, perché non vogliamo lasciare il peso dell’egoismo e di tutti i nostri peccati. Abbi pietà di noi

-Cristo Gesù,tu vuoi che raddrizziamo i nostri sentieri; ma Tu vedi quanto sono storti, e vanno in direzioni sbagliate se tu non ci soccorri con il tuo Amore. Abbi pietà di noi

-Signore, tu vuoi darci la tua salvezza, ma aiutaci a non correre dietro ad altre salvezze che invece di salvarci ed aiutarci, ci fanno sentire ancora di più il peso della nostra impotenza e dei nostri peccati. Abbi pietà di noi


Una pagina storica, ma che tocca il rapporto tra Dio e noi, tra noi e Dio, quindi ci riguarda tutti, di ogni giorno, ogni epoca, ogni generazione. Cerchiamo anche noi di ascoltare e capire Giovanni, questo profeta forte e importante che ci invita a “Preparare la via al Signore che viene”, ripetendo le parole del profeta Isaia della 1 lettura, spianate i sentieri se volete che Dio venga a voi. Cominciate a pensare diversamente, in modo nuovo. Che cosa voleva dire in concreto?

Siete attaccati al denaro, al piacere, siete prepotenti, egoisti, superbi, disprezzate gli altri. Avete sempre orecchi dritti per cercare curiosità e novità, mentre Dio vuol parlarvi nella povertà, nel distacco dalle cose e da voi stessi, nel silenzio del vostro cuore. Per questo dovete cambiar vita”.

Forse a tanti, allora e magari anche oggi, Giovanni doveva sembrare un matto, fuori di testa, dal suo modo di vestire e di vivere e di parlare. Ma lui lo faceva apposta.

Non aveva microfoni, ma tutti potevano sentirlo e capirlo dalla sua maniera di vivere che era un vero insegnamento. Tra gente che cercava di vestire bene alla moda, lui vestiva con ruvide pelli di cammello. Tra gente che portava gioielli e profumi per darsi importanza e contare tra la gente, lui portava attorno ai fianchi una cintura di cuoio.tra gente che mangiava cibi raffinati e costosi, lui si cibava di cavallette miele selvatico che trovava camminando nel deserto, in silenzio cercando di ascoltare Dio che gli parlava nel cuore, perché lui sentiva il bisogno di Dio.

Una vita severa e dura che ci insegna che non si può conciliare una vita facile e accomodante, con la grandezza di Dio.

Qui sta la nostra tragedia: non sentiamo più il bisogno di Dio. Dio ci vuole amare e salvare, mentre noi facciamo a meno di Lui.

E quando una civiltà che fa da sé perde Dio, non perde il bisogno di Dio, il bisogno di sicurezza, di riferimenti, di assoluto, e cerca sempre delle sostituzioni nella ricchezza, potenza, scienza, ma sempre in cose che passano.

Giovanni invece avverte che Dio sta per venire in persona a servire l’uomo, a salvarlo mentre l’uomo non ha il cuore pronto, ma distratto da troppe cose e senza responsabilità.

Noi siamo tutti debitori verso Dio, debito di attenzione e di amore e va pagato con molta serietà ed impegno. Ora si sanno tante cose , ma non conosciamo più Dio e non siamo affatto preoccupati di questo. Ed è la mancanza di questo che dovrebbe preoccuparci e farci piangere.

Se Avvento vuol dire venuta di Dio, dobbiamo sentire Dio che bussa alla nostra porta e finirla di essere insensibili alla sua voce. Siamo in pieno progresso economico e ci stiamo accorgendo che abbiamo riempito le nostre case e la nostra vita di tante cose, di oggetti che poi vanno a finire in pattumiera. Con una mano si compra e con l’altra si butta via, altro che consumare per risolvere la crisi economica! Ma che fondamento ha una società, una cultura che per sopravvivere deve consumare e distruggere?E non è solo un problema ecologico, ma stiamo distruggendo noi stessi, l’esistenza di tanti esseri umani, la loro stessa dignità.

Non c’è più deserto attorno alle nostre città, ma c’è molto deserto nel cuore di tanta gente, c’è tanto vuoto che non permette di aprire il cuore a Dio.

Proviamo a preparare la strada del nostro cuore:

1 – La gente scendeva da Gerusalemme e dalla Giudea per ascoltare in Giovanni la voce di Dio. Anche noi cerchiamo di ascoltare di più la voce di Dio, non solo a Messa , nei vangeli nelle case, anche se sono troppo pochi che vengono, ma anche a leggendolo per nostro conto. In ogni casa c’è un vangelo:usiamolo!

2 – La gente si faceva battezzare da Giovanni confessando i propri peccati. L’Avvento è il tempo propizio per celebrare il sacramento della Penitenza e ricevere il perdono di Gesù, che rigenera la nostra vita di figli di Dio.

3 – Per preparare la strada al Signore che viene, Giovanni con il suo esempio ci suggerisce penitenza e austerità. Diamo un buon taglio alle tante comodità che abbiamo: vestito, cibo, cose raffinate, tutte quelle cose che hanno occupato troppo la nostra vita, la macchina, televisione, giornali di diverse specie che ci impediscono di trovare il tempo per pregare, andare a Messa, compiere opere di carità. Anche perché dovremmo tutti un po’ vergognarci di avere tutto, anche il superfluo e quello che non ci serve, anche se ci lamentiamo della crisi, mentre tanti nostri fratelli muoiono perché non hanno il necessario per vivere.

4 – Giovanni vive nel deserto fuori dal chiasso, per sentire la voce di Dio. Ci invita a regalarci un po’ di silenzio. Il card. Martini ha detto che.”il più gran nemico di Dio non è l’ateismo organizzato, ma il chiasso, il rumore in cui viviamo.Il demonio cerca di farci vivere nel chiasso e di riempire tutti gli spazi della nostra vita con il rumore; pensiamo alle discoteche, alle TV sempre ad alto volume, agli auricolari sempre accesi, alle serate oceaniche quando c’è qualche cantante preferito.

Il demonio vuole che non stiamo mai in silenzio, così non possiamo ascoltare Dio che parla sempre nel silenzio del cuore e anche esterno.

Forse non bastano quei pochi minuti di preghiera, mentre andiamo, veniamo, viaggiamo, lavoriamo, perché sono davvero pochi e non possiamo dare a Dio gli avanzi e le briciole della nostra vita.

Tutta la nostra vita deve essere colma di preghiera, cioè di Dio, della sua volontà, della sua presenza. Solo così ogni gesto diventa una preghiera

I nostri cuori hanno un immenso bisogno di Dio.

Giovanni battista grida e piange per amore dei suoi fratelli che non vogliono capire: il suo compito è quello di prepararci a Gesù, l’Amore, che se anche nascosto è già venuto.

Leggiamo nella 1 lettura:”Ogni valle sia innalzata,ogni monte e ogni colle siamoabbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata”Sembra una favola, ma non è così. Il Signore sa che se accettiamo Gesù con tutto il cuore, diviene possibile vivere in un altro modo già qui sulla terra, nella giustizia e nella pace interiore, in pace tra noi, capaci di condivisione e di pietà per tutti. Queste non sono parole impossibili, perché le ha dette Dio.

L’uomo presuntuoso e disperato è quello che vive come insegna il mondo, invece chi vive spera secondo Dio porta salvezza a sé e agli altri.

Preghiamo perché il Signore venga a riempire questa attesa, chiediamo la sua misericordia per noi e per chi non la vuole e non la cerca e Dio, Padre di tutti accetta la preghiera dei fratelli per gli altri fratelli, di Abele per Caino, come Gesù ha pregato sulla croce:”Per quelli che non sanno quello che fanno”.

PREGHIERA

Come faccio , o Signore, a trovare uno spazio per farti una strada?

Ogni terreno del mio cuore è occupato dal denaro, dagli affari,dalla politica, dalla prepotenza,dalla volgarità, dalla sporcizia, dall’orgoglio, dall’indifferenza.

Tu mi dici che lo spazio esiste, se voglio trovarlo, perché è dentro di me, e tocca solo a me. E’ dentro di me che devo allora sbaraccare tutto ciò che non ti piace, tutto l’inutile e lo sporco che trovo.

La tua strada passa dentro di me, perché tu vieni a cercare anche me e non solo gli altri.

Io devo aprirti la strada, la porta, la mente, il mio cuore. Io e soltanto io posso raddrizzare le storture della mia vita. E sono tante! Dammi una mano anche tu, Signore,perché da solo ho paura di non farcela e sono stanco di vivere lontano da Te. Amen