Anno B – 5 domenica di Quaresima Gv. 12,20-33


SE IL CHICCO DI GRANO NON MUORE NON PORTA FRUTTO

Atto penitenziale

All’inizio di questa celebrazione eucaristica chiediamo a Dio di purificare il nostro cuore dal peccato che intralcia il nostro cammino e di donarci la fedeltà e la perseveranza al suo patto d’amore.

LA PAROLA DI DIO CI INTERROGA

- Quando pensiamo alla Pasqua ormai vicina, sinceramente, ci viene in mente: cosa faremo, dove andremo, con chi faremo merenda, oppure qualche volta pensiamo proprio alla nostra conversione, risurrezione, a diventare creatura nuova e risorta dal male?

- Siamo interessati anche noi a conoscere sempre meglio Gesù, oppure prima ci preoccupiamo del lavoro, la famiglia, i soldi, la salute, la politica, la televisione, i pettegolezzi della gente, e Gesù così passa all’ultimo posto?

- Ci teniamo e facciamo sempre tutto il nostro possibile perché gli altri si avvicinino a Gesù, lo conoscano, lo amino oppure diciamo: s’aggiustino, sono faccende che non ci riguardano?

- Seguire Gesù è una cosa che mi spaventa e rimando sempre al domani, cioè mai, oppure mi impegno sul serio ogni giorno, a fare qualcosa per migliorare la mia vita di cristiano?

- Parlando col cuore in mano, davanti a Dio: mi sento ancora molto dalla parte del mondo di cui parla Gesù oppure mi sforzo sul serio di tendere e stare con Dio, di appartenere a Lui?

- Dio mi sta attirando a sé in tanti modi: sono attento alla sua voce, ai suoi richiami oppure sono frastornato da tante altre voci che mi attirano più che la sua?

Signore Gesù, agnello immolato, tu hai preso su di te tutti i nostri peccati, abbi pietà di noi

Signore Gesù, chicco di grano caduto nel solco, tu hai voluto essere innalzato sulla croce per attirarci tutti a te abbi pietà di noi.

Signore Gesù, amico che dà la vita per i suoi amici, fa’ passare dalla morte alla vita chi ascolta la tua parola, abbi pietà di noi.


Oggi il Vangelo è ricco di movimento e di voci diverse: della folla, dei greci che cercano Gesù, degli apostoli, la voce di Gesù e quella del Padre, che sembra un tuono. Questa voce del Padre, rivela la verità, conferma ciò che Gesù ha appena detto: Gesù si presenta come il Figlio dell’Uomo, l’uomo per eccellenza.

E la voce del Padre che dice:”L’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò” parla oggi anche a noi, ci ripresenta Gesù e vuole che sia accettato dagli uomini perché è Lui la loro salvezza.

Già domenica scorsa Gesù aveva detto che sarebbe stato innalzato, ed oggi aggiunge: “Io quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” perché Gesù, il nostro Dio non ci ha creati per lasciarci soli; Lui non è indifferente all’uomo:”Ci ha fatti per attirarci a sé: ci ha messi al mondo per poi un giorno farci stare con Lui”

E ci attira a sé con il peso dei nostri peccati; ci fa capire che è un grande peso da portare, ma ci fa ci consola dicendoci che non si spaventa e mantiene la parola .”Sono qui per attirarvi tutti”.

* Attirarci al Padre vuole dire prenderci da dove siamo, cioè dal mondo.

Tale parola in principio indicava qualcosa di pulito di bello, di armonico e ordinato, elegante, come Dio l’ha fatto. Il Vangelo invece ci ricorda che non è più così: ha assunto ormai un significato negativo, pieno di disordine, disarmonia, di peccato, di continua sopraffazione sugli altri.

La Madonna stessa ci ricorda nel suo Magnificat come Dio rovescia le regole del mondo:” Ha spiegato la potenza del suo braccio; ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni; ha rimandato a mani vuote i ricchi”. E sappiamo bene come in questo mondo ci siano i superbi, con i loro progetti orgogliosi, e quindi della povera gente calpestata; i potenti sui loro troni di potere politico e economico, e quindi anche degli umiliati privati dei loro diritti; dei ricchi e quindi dei poveri che soffrono nell’oppressione e povertà.

E la Madonna, mite e semplice, mette il dito sulla piaga: finché ci saranno i potenti, i superbi, i ricchi a mani piene, Dio sarà sempre non contro di loro, perché sono povere creature, figli suoi, ma contro una simile concezione di vita. Capiamo perché Gesù dica:”Io sono venuto per attirarvi” fuori dal sistema che vi stringe e condiziona tutti come poveri schiavi.

* Gesù parla di odioChi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”, come contrapposizione all’amore. Il cristiano disprezza e odia l’egoismo, ma amerà l’egoista, riconoscendo in lui un fratello, debole ma sempre destinato anche lui alla salvezza.

E così per tutti gli altri vizi e peccati del sistema del mondo. I vari santi, i vari Cottolengo, san Vincenzo, Madre Teresa hanno sempre avuto bontà, finezza, cortesia, amore verso i peccatori.

* Gesù fa allora un discorso realistico quando dice che Lui solo, può tirarci via dalla infelicità del sistema del mondo alla beatitudine del suo regno. Sono promesse grandiose, che trasfigurano il nostro destino, che danno senso al nostro essere cristiani facendoci seguaci e imitatori del nostro Unico Maestro che è Gesù. Che noi usciamo allora da questo sistema di ricchezza, di odio, di orgoglio, di superbia è il desiderio di Dio, mentre purtroppo tante volte siamo noi stessi a non volerlo! Quanti, ancora adolescenti, presto imparano questo sistema di vita del mondo, che poi si paga con la tristezza di fondo ed un amaro senso di inutilità e di insoddisfazione per tutta una vita.

Gesù invece con la sua parola e la sua vita insegna a tutti noi, disobbedienti e testardi, la strada dell’obbedienza alla volontà del Padre, fino alla Croce. Questa è la vocazione e la regola del cristiano; per cui non dobbiamo mormorare, scandalizzarci, ribellarci ed allontanarci ogni volta che incontriamo contrarietà, il dolore e il sacrificio.

* Imitiamo allora Gesù , che ha imparato Lui stesso, attraverso la sua Passione e Morte, che cosa vuol dire obbedire. Lui è stato quel chicco di grano che passando attraverso la sofferenza ci ha procurato la salvezza eterna. Leggere 2 lettura

Se sapessimo abbandonarci a Dio, riceveremmo un fiume di pace, proprio nella sofferenza, ma noi vogliamo con testardaggine restare padroni di noi stessi, invece che abbandonarci a Dio e fidarci di Lui. Ecco perché le cose del mondo vanno sempre male.

* Ecco il grande ritorno che dobbiamo realizzare: lasciamo che la voce Dio – tonante – non per farci paura, ma perché Lui è il Potente, ci prenda l’anima; lasciamo che ci rifaccia una vita nuova, lasciamoci attirare da Cristo crocifisso e risorto, vivo; lasciamo che ci offra la salvezza dalla nostra debolezza e dalle nostre miserie, rinunciando in modo deciso a noi stessi e al mondo che vuole attirarci a sé, per costruire qualcosa di buono fin che siamo di qua.

* E’ chiaro che chi sceglie di seguire Gesù e si lascia attirare da Lui deve mettersi in testa che segue un Dio che è Amore, in un mondo pieno di egoismo e di violenza e che Dio gli chiederà di andare controcorrente ogni giorno, di pagare di persona, magari con sofferenze accettate con amore. Ma Gesù ha detto:”Io ho vinto il mondo!”.


PREGHIERA

O Signore, oggi ho ascoltato la tua parola ed ho compreso perché c’è sempre tanta insoddisfazione nel mio cuore. Te lo dico a voce alta, confessandomi a te e ai fratelli.

Devo seppellire il mio egoismo che mi ha portato sempre a dimenticare gli altri.

Devo lasciar marcire il mio orgoglio, per il quale ho sempre preteso di avere più titoli di merito degli altri, non accettando che qualcuno fosse migliore, più in gamba, più furbo di me.

Devo essere capace di riconoscere le ragioni degli altri e non solo le mie.

Devo frenare certe passioni che mi rendevano più simile alle bestie che a Te.

Ma io tutto questo non l’ho quasi mai fatto. Come posso ora pretendere che intorno a me fiorisca l’amicizia, l’amore, la benevolenza degli altri e dentro di me la pace e la gioia?

Aiutami Signore, a cambiare il mio modo di vivere.

Aiutami a morire a me stesso, perché possa nascere in me l’ uomo nuovo, capace di far spuntare attorno a me amore, sorriso e voglia di incontrarci con Te.