Anno B – 5 domenica di Pasqua – Gv. 15, 1-8

Rimanete in me per portare frutti di bene


Atto penitenziale

Qualunque cosa esso ci rimproveri, Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. Chiediamogli perdono per la nostra paura ad impegnarci a servizio degli altri, per il nostro amare più a parole che con i fatti e nella verità. Ma soprattutto per la nostra autosufficienza, per voler portare frutto da noi stessi.

Signore Gesù: tu ci unisci a Te come tralci perché portiamo frutti di bene: ma noi sovente come rami secchi e ci stacchiamo da Te. abbi pietà di noi.

Cristo Gesù, tu sei venuto per fare di noi il tuo popolo santo: ma noi sovente preferiamo vivere per nostro conto disimpegnati ed egoisti. abbi pietà di noi.

Signore Gesù; che ci ricordi come senza di te non possiamo fare nulla; ma noi viviamo da soli e lontani da te, come degli estranei. abbi pietà di noi.



Ogni religione ha un credo, ha delle verità da credere, una morale da vivere, ha delle pratiche di devozione e di fede, ha dei ministri, che sono i sacerdoti. Ma oggi il vangelo ci dice che non basta dire:io credo, io frequento la Chiesa, io vado d’accordo con i preti, il vescovo ma:” Il Padre, nei suoi disegni d’amore, sta coltivando Gesù, suo Figlio, come una vite e noi ne siamo i tralci, cioè i rami. Quindi, ciascun cristiano è un ramo del Figlio che il Padre coltiva.

Questa non è solo poesia, ma è proprio vero che il Padre aspetta da noi, i rami di Gesù, i frutti di Gesù: le cose che farebbe Gesù stesso, che è la pianta.

Ecco perché non basta dire credo, avere una certa morale, fare delle cose, rispettare i sacerdoti. Dobbiamo lasciarci aiutare dalla Spirito di Dio per fare anche noi le stesse opere di bene che ha fatto Gesù. Quindi, se tu, ramo di Gesù, quindi suo discepolo, non porti frutti di bene, guarda che sarai tagliato e buttato via. Se invece porti frutti di bene, sei davvero suo discepolo.


C’è un doppio modo di essere cristiani: cercare di fare i propri interessi, cercare le soddisfazioni, carriera e ambizioni umane, soldi e piaceri mondani, fare delle cose senza portare frutti di bene, oppure cercare sempre di fare il bene come Gesù stesso ha fatto.

Il Padre è l’agricoltore! Non dimentichiamolo mai, quando diciamo”Sia fatta la tua volontà” che vuol poi dire:”Mio Figlio Gesù è una vite che deve avere, nei tempi e nella storia in tutti i luoghi, dei rami che portano i suoi frutti. E noi dobbiamo realizzare questo progetto di Dio.

Dobbiamo accettare che questo sia lo scopo e il risultato della nostra vita.

Un falso cristianesimo, fatto di mille compromessi col mondo e col male, non serve a nessuno.

Dio stesso lo giudica una cosa poco seria e inutile, tanto che nell’Apocalisse dice:”Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido…sto per vomitarti dalla mia bocca!”.

Gesù oggi vuol essere preso sul serio e vuole fare del bene al mondo attraverso di noi, proprio come S. Paolo dice:”Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me!”. E noi abbiamo la possibilità di fare questo, perché ce l’ha data il Battesimo, la Cresima e ce la dà anche l’Eucaristia di oggi.

Beati noi se sentiamo che questa è il nostro modo di vivere. Se il Padre vuole la pace, tu, che sei un ramo del Re della Pace, devi portare la pace dovunque tu sia. Ma se sei un cristiano che dove va, porta divisioni, pettegolezzi, gelosie, sta a casa tua e non uscire fin che non sei diventato un cristiano vero.

Altrimenti sei ipocrita, fariseo e non puoi tradire così Gesù Cristo, mentre Lui ti vuole salvare.

E’ stupendo come Dio si fidi di noi, pur essendo quelli che siamo: non cerca dei superuomini o superdonne: Dio vuole formarci dei santi, che sono molto meglio di costoro.

Forse tu, hai dimenticato che cosa vuol dire essere un vero cristiano, hai avuto paura di esserlo, hai ceduto alle tue debolezze, hai tradito? Gesù è sempre con te e aspetta che lo diventi.


2 lettura: “Rassicuriamo il nostro cuore:qualunque cosa ci rimproveri: Dio è più grande del nostro cuore, dei nostri peccati e conosce ogni cosa!” E’ Lui che ci rifà nuovi!

Se non ti senti buono, puoi diventare un magnifico fratello o sorella per gli altri, perché tutto possibile a Dio.

E’ stupendo conoscere e amare questo Dio che chiamiamo Padre e Gesù, come nostro fratello.

Tutto questo puoi realizzarlo se accetti di fare questo primo lavoro: essere un ramo che vuole stare attaccato alla Vite Viva che è Gesù e deve portare i suoi frutti di bene e di salvezza per il mondo.

Ed è proprio quel Gesù risorto, che fra poco si renderà presente ancora una volta sull’altare.

Saulo cadde a terra e riconobbe come suo Signore colui che gli parlava e che lui perseguitava nei suoi fedeli:

il persecutore diventa apostolo, il bestemmiatore diventa difensore, il nemico diventa fratello, l'avversario diventa discepolo, l'estraneo diventa familiare. "Nulla è impossibile a Dio" dice Gesù!

Oggi il Signore ci dice: "Senza di me non potete far nulla" e noi dobbiamo deciderci a fare frutti di bene, convertirci sul serio e scuoterci dal nostro torpore, pigrizia, però sempre rimanendo attaccati a Lui, ubbidendo al suo vangelo, vivendo come è vissuto Lui.


Certo a questo mondo si può fare un sacco di cose senza Gesù Cristo…il problema però è vedere che senso hanno alla fin fine tutte le cose fatte da soli, al di fuori della legge di Dio.

Siamo tagliati fuori da Lui, diventiamo rami secchi agli occhi di Dio, magari pieni di foglie senza frutti buoni, anche se il mondo ci applaude, e ci pare di avere successo.

Così in realtà la nostra vita rischia di essere vuota e sterile:”Chi non rimane in me viene gettato via..”

Uno può avere una vita rigogliosissima all'esterno, essere pieno di salute, di idee, produrre affari, figli, ed essere invece , agli occhi di Dio, legno arido, legno da buttare nel fuoco appena passata la stagione della vendemmia. Come sono tristi allora quei cristiani che sono rami senza frutto: hanno solo foglie, all’apparenza, sembrano bravi, vivi, perché pensano di poter fare qualcosa di buono da sé, senza Dio, ma dentro sono morti.

A questi Gesù lancia il grido:”Rimani in me. Perché te ne sei andato via da me? Gusta di nuovo la mia preghiera, la mia grazia, il mio perdono, gusta il mio pane, la mia pace, la mia gioia: tutto questo è tuo se lo vuoi “.

Quante volte ci sarà capitato di rompere un ramo ad una bella pianta che ci stava a cuore e ci è scappata la parola:”Peccato, era così bella! Adesso devo buttarla via!”.

Dio non voglia che debba dire di noi un giorno la stessa cosa:”Peccato, faceva così bene, stava diventando un buon cristiano; ha voluto distaccarsi da me ed ora non serve più a niente e devo buttarlo via…lontano da me!”

Per fortuna che Dio Padre vigila e se incominciamo a far pochi frutti, dice il Vangelo:”Ogni tralcio che porta frutti lo pota, perché porti più frutti”. Dove potare vuol dire permettere difficoltà croci e battute di naso, perché ci accorgiamo che da soli, proprio non riusciamo a far niente di buono.

E’ proprio per questo che il dolore ci fa maturare e capire meglio le cose che valgono.


E questa, è una storia che non finisce mai qui sulla terra.

Per fortuna nostra però può sempre ricominciare, fin che siamo di qua. Chiediamo che oggi lo Spirito ci dia forza e coraggio. E affidiamo questo impegno a Maria: Lei che ha visto nascere Gesù, lo faccia rinascere nel nostro cuore per essere rami che portano buoni frutti, quelli che Dio si aspetta da ciascuno di noi.

PREGHIERA

Signore Gesù, è proprio vero: senza di Te non possiamo fare nulla di buono.

Possiamo certo fare tante cose che ci illudono di essere liberi, autonomi, creatori del nostro destino, ma non saremo mai capaci di vincere il male, di fare il bene, di avere e donare pace e gioia.

Se la nostra fede fosse solo fatta di formule, di gesti esteriori, di riti compiuti per dovere, saremmo come rami secchi, sterili, che basta un po’ di vento a strappare e a disperdere.

Signore Gesù, tienici stretti a Te perché l’amore che ci fai discendere dal Padre sia come un’onda viva dentro la nostra povera esistenza. Fa’ che avvertiamo con stupore che non siamo solo mente, cuore, sensi, sangue, ma anche spirito che ha bisogno del tuo Spirito.

Ci sono persone, anche familiari ed amici, che sembra vivano separate da Te. Forse ti hanno dimenticato, ma tu certo non vorrai dimenticarle.

Aiuta noi e loro a portare frutto, per comunicare a quanti avviciniamo il senso bello della vita, la gioia di sentire che tutto è dono del Padre, per comunicare loro quanto è bello vivere uniti a te, che ci ami e ci vuoi simili a Te.