Anno B – 4 domenica di Pasqua - Gv.10,11-18

Il Pastore buono sono io


Atto penitenziale

Chiediamo perdono al Padre per non aver accolto il grande amore del quale voleva colmarci.

A Cristo, per non aver ascoltato la sua Parola. Allo Spirito, per non esserci lasciati condurre verso i pascoli veri di vita. Riconosciamo il nostro peccato e apriamoci alla misericordia divina.

Signore, Tu sei il buon Pastore che dà la vita per il suo gregge abbi pietà di noi.

Cristo, che vai in cerca della pecora smarrita e non ti dai pace fin che non la trovi, abbi pietà di noi.

Signore, Tu conosci a una a una le tue pecore e le chiami per nome, abbi pietà di noi.



Ascoltiamo oggi parole straordinarie di Gesù, adatte per la nostra vita quotidiana e che sollevano la nostra mente, il cuore alla fiducia in Lui.

Gesù ci dice che è venuto per guidarci e propone se stesso come guida verso la Vita eterna dove siamo attesi e che la nostra fantasia non può nemmeno immaginarsi.

E’ un argomento pericoloso perché, proponendosi come capo e Pastore, ci chiede fiducia, e vuole essere scelto con tutto il cuore, chiarezza interiore e intelligenza

E’ come se dicesse:”Io sono il leader buono e sicuro, perché prometto la vita alla gente che si fiderà di me”

Quanta gente ci dice e ci promette la stessa cosa; tutta la storia del mondo ci parla di personaggi che ci dicono con tanta sicumera:”Io sono il leader giusto per voi: fidatevi di me, votatemi, e io vi prometto pace, giustizia, lavoro e tutto ciò di cui avete bisogno e piacere..”

Però i fatti ci mostrano sovente come non sia il caso di credere alle loro parole, perché troppo sovente hanno determinato in noi sfiducia e disorientamento.

Quanti”capi” addirittura hanno chiesto di dare la vita per loro; e milioni di persone ci hanno creduto e ci credono ancora e lo fanno tuttora.. Pensiamo al nazismo, fascismo, kamikaze, e i vari signorotti che vi sono ancora nel mondo, che hanno eserciti che perdono le bave dietro di loro.

Gesù invece è sicuro di quello che dice”Il Pastore buono e vero sono io !”

E noi siamo posti di fronte a questa scelta radicale: o ti fidi o non ti fidi e se ti fidi ti devi lanciare dietro a un Pastore così. Il cristiano su Gesù gioca tutto.

Di fronte allora ad un tale leader bisogna chiedergli alcune cose.


Che sia una persona veramente affidabile, cioè sincera e capace. Ora il Vangelo ci assicura che da Lui si sprigionava grandezza, credibilità e autorevolezza:”Mai nessuno ha mai parlato come Lui”. Gesù non era raccomandato da nessuno, anzi i legittimi poteri lo hanno sconfessato. Era ricco soltanto della sua grandezza, povero in tutto il resto. Questo capo convinceva solo con la sua parola.

Era così affidabile che non ha promesso benessere e ricchezze, ma ha offerto la sua vita su una croce.


Che sia capace di assumersi la responsabilità di me e di voi. Per questo è morto:non per guadagnarsi Lui il paradiso: E’ Lui il Paradiso di tutti. Affidabile e responsabile, non ha fatto solo promesse, perché tutte le ha mantenute e le mantiene sempre.


Che conosca veramente la meta, non con promesse fasulle, ridicole perché ha detto:”Io so da dove vengo, voi non avete mai visto quel luogo. A casa mia c’è mio Padre che mi ha mandato; ed io vi ritornerò con chi crede in me” E nessuno l’ha preso per un folle, i suoi nemici, se avessero potuto, l’avrebbero fatto; ma Gesù aveva una autorevolezza grandissima. La sua meta andava oltre i nostri confini visibili e mortali ed esisteva davvero.


Che conosca la meta e anche la strada, e Lui ha detto:”Io sono la via”E se non avessimo questa guida, questo Pastore, saremmo davvero povera gente, come è chi non riconosce Gesù, con umiltà e amore, come Colui che sa condurre.


E noi oggi, alle sue parole:”Io sono il buon Pastore”, dobbiamo rispondere,rettificare, cambiare il nostro comportamento, perché Lui ci hai detto cose che non possiamo dimenticare:”Conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”.

Come possiamo conoscerlo? “Come io conosco il Padre nello Spirito”, ci dice Gesù.

Lasciarci quindi illuminare, ascoltarlo nel nostro cuore, Lui che ci spinge ad essere veri cristiani, ci trattiene quando vogliamo tradirlo, ci guida misteriosamente.

Questo vuol dire: camminare dietro a Gesù.

Non c’è nulla di umiliante nell’ essere pecore che seguono Lui, che sono attente alla sua voce.

Essere gregge è la cosa più vera e comune del mondo, perché tutti abbiamo bisogno di guida e di lasciarci guidare. Quindi oggi lasciamoci ridire che siamo figli di Dio in cammino verso il Padre.


Sentiamo S. Giovanni.

2 lettura:”Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto Lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato.”

Diciamo allora che Gesù aveva ragione, che ha sempre ragione, perché il Padre lo ha fatto risorgere. Ascoltiamo le sue parole che esaltano il nostro destino, ci fanno guardare in alto e capire chi siamo: non gente qualsiasi, ma grandi se ci lasciamo guidare da questo Pastore. Quanti esempi positivi abbiamo!

Promettiamo a Dio di non essere più pecore sbandate che seguono il primo contastorie che incontriamo nella vita e di cui dovremmo vergognarci. Ma pecore che seguono il vero Pastore che ci porta alla vita, anche se incontriamo difficoltà, contrarietà e sofferenze.

Il cristianesimo è questo; lasciamoci attirare e interpellare in questa Eucaristia.

Dio vuole farlo e per questo oggi che è la giornata delle Vocazioni, gli chiediamo che susciti tante vocazioni, sacerdotali, religiose e matrimoniali, per cui ci siano persone che aprano bene le loro orecchie, che ascoltino la voce dello Spirito e vogliano seguirlo.

Dio sarà muto? Dio non chiama più? No! Dio chiama e guida sempre, chi si lascia guidare.

Saranno i nostri giovani che dovranno capire questa chiamata. A Lui chiediamo che chiami sempre.

Ma ai giovani diciamo: “Rispondete con generosità, perché vale la pena, ascoltare e seguire un tale Pastore.

Solo così riprende il dialogo tra Dio e il mondo! Ed è questo che salva il mondo!”


PREGHIERA

E’ vero, Signore, Tu sei il Pastore buono, quello che ci voleva, di cui abbiamo tutti bisogno, che conosce tutte le nostre lacrime, tutti i nostri problemi, anche i più piccoli e sconosciuti e, nello stesso tempo, attraverso la morte ci porta tutti alla vera Vita.

E’ questo il Pastore che ci voleva, e Tu lo sei!” “Parla Signore! Fa’ che ti capiamo meglio.

Vogliamo abituarci a seguirti, dovunque ci porti. Vogliamo lasciarci guidare da te, sempre, senza più guardare a destra o sinistra ed ascoltare qualsiasi voce che non sia la tua.

Fa’ che nella Chiesa non manchino le Vocazioni, in particolare quelle di totale dedizione al tuo Regno.

Ti preghiamo per tanti fratelli e sorelle che hanno risposto un “Sì d’amore totale” alla tua chiamata al sacerdozio, alla vita consacrata e alla missione.

Ti preghiamo per coloro che, nella vita di coppia e di famiglia, sono chiamati ad una testimonianza di Amore fedele. Fa’ che le loro esistenze si rinnovino di giorno in giorno, e siano segno vivente del “Vangelo della chiamata”.

Signore della tenerezza e della misericordia, dona ai nostri cuori talvolta confusi ed incerti una grande riserva di fiducia. Tu che ci ami nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera eucaristica 5A