ANNO B – 30 DOMENICA ORDINARIA Mc. 10, 46 -52

Il grido che ci salva

Atto penitenziale

Signore Gesù, inviato dal Padre per dare luce ai ciechi e a quelli che si smarriscono nella vita: Signore pietà

Cristo Gesù, per tutte le volte che non vogliamo vedere e capire la tua volontà di salvezza: Cristo pietà

Signore Gesù:per quelle volte che non vogliamo vedere le necessità dei nostri fratelli: Signore pietà


Un bel vangelo che ci apre alla speranza e fiducia in Dio, ma anche ad una grande responsabilità.

1 lettura: Parla di miracoli, cose belle che rientrano nella grande promessa divina:”Il Signore ha salvato il suo popolo..li raduna dall’estremità della terra: fra di esse c’è il cieco e lo zoppo..essi erano partiti nel pianto ed io li riporterò tra le consolazioni.” Tutto un grido di gioia e di speranza, povera gente che cammina verso la felicità. E la nostra vita quotidiana: tutti camminiamo come ciechi e zoppi tra pianti e dolori della vita, ognuno ha le sue croci; che poi andiamo verso la felicità non è così chiaro e sicuro, anche se tutti ce la promettono, politici, economisti, e maghi.

Tutti sentiamo in modo insopprimibile questa esigenza di gioia e felicità, ma guardandoci attorno non vediamo altro che sofferenza.

Vangelo: Ci parla della cecità. Per noi è normale vedere, basta tenere gli occhi aperti e vediamo le cose e le persone. Ma proviamo a pensare chi non ha mai potuto vedere, perché nato o diventato cieco.

E’ un grosso problema e una sofferenza indicibile.

Così noi siamo diventati cristiani fin da bambini ed è naturale per noi credere alla nostra religione.

Ma se fossimo stati educati fin da piccoli che Dio non esiste, che Gesù era solo un uomo, che non c’è nulla dopo la morte…saremmo come dei ciechi spirituali.

Invece per noi adesso, credere davvero in Dio creatore del mondo, che è un vero Padre per noi, credere nel vangelo di Gesù, crocifisso e risorto per noi, diventa una cosa meravigliosa, è come passare dalla notte al giorno, dalle tenebre alla luce.

Anche il Vangelo ci racconta la meravigliosa avventura di un cieco, che intuisce la presenza di Gesù e grida”Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!” E poi il balzo preciso, appena sente Gesù che lo chiama:”Balzò in piedi e venne da Gesù”.

Sono proprio la voce ed il gesto di cui tutti abbiamo bisogno.

Noi siamo fortunati a conoscere, credere, amare e fidarci di Gesù, ma quanti, non lo conoscono e non sanno che potrebbero conoscerlo.

Sono tutti quelli che non conoscono la nostra religione, ma anche tutti quei cristiani battezzati, non praticanti, che sono diventati ciechi spiritualmente.

Il fatto triste è che non gridano”Gesù!”, o perché non lo conoscono, o se ne sono dimenticati, o non osano per i loro peccati o non credono che Lui possa darci questa felicità.

Difatti vi sono varie specie di ciechi:

In sostanza: nessuno di costoro grida:”Gesù” e balza in piedi per andargli incontro!

Ed è solo questo grido e questo sforzo che ci può salvare e ci dona la vera Luce.

Ma Gesù ci ricorda che il Regno dei Cieli, cioè la nostra salvezza arriva solo se ci facciamo piccoli, cioè umili, se ci riconosciamo bisognosi di lui, indegni e incapaci di salvarci da soli, se umiliati dai nostri peccati li confessiamo, li detestiamo e non vogliamo commetterli più, alzando fiduciosi gli occhi verso Dio e gridando che ci salvi, ci aiuti, ci perdoni.

E’ solo di costoro che il profeta Geremia parla: “Li condurrò a fiumi ricchi d’acqua per una strada diritta in cui non inciamperanno, perché io sono un Padre per Israele.”

2 lettura: Ci aiuta in questo perché parla proprio di quelle persone, della Chiesa che Dio ha messo accanto a noi, per aiutarci a gridare e fare il balzo verso Gesù:”Ogni sommo sacerdote, scelto fra gli uomini,viene costituito per il bene degli uomini, nelle cose che riguardano Dio”.

Sono le persone di Chiesa, dal papa ai vescovi, ai sacerdoti, religiosi e anche santi laici che ci aiutano a pregare, a gridare a Dio e ci fanno camminare verso di lui.

Siamo proprio nell’anno in cui si chiede di pregare molto per i preti, perché non mollino mai la tensione indispensabile, come intermediari tra Gesù Cristo e il popolo di Dio. Lo rendono presente sugli altari, lo predicano, ne distribuiscono la misericordia, ne raccontano le meraviglie. E’ un incarico bellissimo ma pieno di responsabilità: occorre che il loro sale, la loro vita, non diventi insipido, come disse Gesù.

In un mondo che vuol essere cieco e non sa o non vuole rivolgersi a Dio, pregate per coloro che devono suscitare questa fame e sete di Dio, di verità, di bontà, del bisogno di Gesù Cristo.

Pregate il Signore che ci salvi dalle banalità, dal sacerdozio mestiere e impiegatizio. Ci ravvivi sempre il tormento santo della missione, ci renda veramente servi di un popolo che deve essere santo. E’ un bello scambio d’amore, perché oggi il cristianesimo non si abbassi, ma rimanga alto,sacro, puro come l’ha voluto Dio, mentre tutti insieme gli gridiamo “Signore, fa’ che io veda il bene, il giusto, il vero! Che finisca il tempo del compromesso, un po’ con Dio e un po’ col mondo; finisca il fariseismo, perché è meglio essere cristiani che sembrarlo solo di fuori, sempre più decisi verso il bene che è poi Dio stesso.

Ecco la speranza di cui ha bisogno la gente, il mondo, speranza che poi diventa certezza, perché Gesù stesso ce l’ha promesso:”Io sarò con voi, fino alla fine del mondo”.

Il Signore non ci manca, cammina accanto a noi, la sua Parola è la nostra luce, forse ci manca la volontà di pregare, di gridare, di alzarci dai nostri peccati e camminare verso di Lui.


PREGHIERA

Signore Gesù, non smettere di passare sulla nostra strada. Siamo tutti immersi nelle tenebre; abbi pietà della nostra cecità e della nostra povertà. Oggi, dopo aver incontrato il cieco Bartimeo, sentiamo di dovere ripetere anche noi:”Abbi pietà di me!”.

Abbiamo troppo bisogno di essere guariti da quella cecità che non ci permette di trovare la strada verso una nuova nascita, per vivere una vita nuova, la tua vita.

E’ così facile preferire l’egoismo all’amore, la forza alla mitezza, la reazione violenta alla bontà, la pigrizia all’impegno ed alla responsabilità

Tu vedi e sai qual è il nostro vero male e la nostra vera esigenza:”Abbi pietà di noi”.

Apri i nostri occhi alla luce, parla al nostro cuore, dona forza e decisione alla nostra volontà, sempre indecisa e debole, perché liberati dai nostri ingombranti fardelli, il peccato, la pigrizia, la paura di impegnarci troppo, ti possiamo seguire leggeri fino alla fine del nostro cammino.





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