Anno B – 29 domenica ordinaria – Mc. 10, 25 – 35

Chi vuole essere il primo, sia il servo di tutti

Atto penitenziale

-Chiediamo perdono al Signore se sovente giudichiamo tutto e tutti col nostro egoismo... Se ci ribelliamo alla sofferenza nostra e a quella degli altri ... Se cerchiamo sempre di essere i primi, magari scavalcando gli altri... abbi pietà di noi

- Cristo,Gesù, forse anche noi non abbiamo saputo avere un atteggiamento di servizio fraterno e caritatevole con i nostri cari e le persone che incontriamo ogni giorno: abbi pietà di noi

-Signore, forse anche noi abbiamo desiderato i primi posti, fare bella figura e comandare agli altri, forse anche noi abbiamo voluto imporre agli altri la nostra volontà per il nostro interesse:abbi pietà di noi.

Quando ascoltiamo il Vangelo, dobbiamo avere una ferma fiducia in Gesù che ci faccia dire:”Ha ragione Lui e se ha ragione Lui devo fare come Lui mi dice”. Altrimenti stiamo perdendo tempo e non vedo per quale motivo noi siamo venuti a Messa e ascoltiamo la parola di Gesù.

Ci sono pagine di Vangelo in cui noi siamo molto d’accordo, ci entusiasmano, perché vengono incontro ai nostri desideri, dicono esattamente quello che noi ci aspettiamo; ma altre pagine, come quella di oggi non è proprio piacevole ascoltarla e specialmente praticarla.

Vangelo - C’è oggi un dialogo tra Gesù e i due figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni ed è come un miscuglio di sabbia e di oro. La sabbia è la richiesta dei due, che esprimono tutta l’ambizione umana: “Concedici di sedere nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”. E poi c’è l’oro puro:”Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito ma per servire”. Subito storciamo un po’ la bocca di fronte a una tale affermazione di Gesù, che ci sembra scandalosa, fuori dal mondo. Eppure Gesù è il Verbo di Dio, Lui è l’esperto della vita, non noi; e se c’è uno che possiede il segreto per essere felici è proprio Lui, non siamo noi.

La Parola di questa domenica rivolge anche a noi una domanda: Voi, seguendo Cristo, che cosa vi aspettate? "Cosa volete... per voi", per la vostra vita? Che cosa chiedete al Maestro? Volete, come Giacomo e Giovanni,il successo, il primo posto, comandare, che tutto si svolga secondo i vostri piani, i vostri desideri, la vostra volontà? Così oggi ci ricorda che la missione sua, e di quanti vogliono essere suoi discepoli, non è quella di trionfare e di far strabiliare il mondo, ma di "servire e dare la propria vita in riscatto per molti". Cristo, in quanto "il Servo del Signore", viene a riscattare l'uomo, a liberarlo dall'inganno, di credere che la pienezza della vita sta nel fare la propria volontà, nell'essere dio di se stessi, legge a se stessi, fare quello che si vuole, norma al proprio agire... che la felicità viene dal potere, dalla stima degli altri, dagli onori...

1 lettura: Il profeta Isaia ci invita a credere in Gesù che viene presentato come “disprezzato e prostrato con dolori” non per caso o disgrazia, ma perché così l’ha voluto e programmato Dio, suo Padre.

E’ un discorso che ci piace poco:”Il Servo del Signore è cresciuto … come una radice in terra arida, disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire”.

Se il discorso finisse qui, ci sarebbe da spaventarsi e disperarsi. Nessuno vuole soffrire!

C’è però in questa descrizione una parola che cambia tutto: questo Servo sofferente in realtà è:

un virgulto cresciuto davanti a Dio”. Cioè è Dio che ha piantato nella terra umana quest’Uomo, come una gemma e l’ha fatto crescere fino a “prostrarlo con dolori”.

E se Dio ha fatto questo una ragione ci deve essere! Ora, per poca fede e umiltà che noi abbiamo dobbiamo riconoscere che la causa, per cui quest’Uomo innocente si è caricato addosso la nostra iniquità, siamo proprio noi stessi che abbiamo scelto di agire a modo nostro.

L’uomo che decide di vivere e di costruirsi la sua esistenza soltanto mediante la sua intelligenza e le sue energie, elimina ogni ostacolo, a cominciare da Dio, perché pretende tutto, comanda tutto.

Quanti prepotenti hanno calpestato e fatto soffrire, danneggiato e distrutto intere generazioni!

Mi sono chiesto - e forse vi chiederete, molte volte - cosa spinge tanti a "farsi avanti", a essere uomini "di prima pagina" nei giornali, in TV, nelle tante insipide riviste e ancora peggio nel campo della politica, che dovrebbe essere "luogo di servizio", nella economia, nello spettacolo, ma anche in quello della violenza e della malavita organizzata. E due sono spesso le perverse ragioni: il prestigio e il potere.

Il peccato è la scelta di crescere e vivere senza guardare in faccia a nessuno: né padre, né madre, né istituzioni, né regole, né Dio. Questa è lo stile della cultura umana di ogni tempo e di ogni luogo, è la passione tremenda che tutti abbiamo dentro di noi, questo bisogno di essere così sfrenati senza regole.

A Gesù, fin che si presentava come un guaritore e benefattore, tutti battevano le mani; ma Gesù si presentò anche come un riformatore dell’uomo, dando un clamoroso esempio di un altro stile di vita.

Per questo già ai suoi tempi alcuni hanno cominciato a prendere le distanze da Lui:

E’ pericoloso lasciarsi contagiare da un uomo così, dal suo spirito libero e non servile, dal suo volere essere per gli altri. E’ scomodo, ti prende la vita e cambia tutto. Dobbiamo farlo tacere…e lo hanno crocifisso!”.

Isaia però dice che con la Croce non finisce tutto:”Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo.. vedrà la luce.. giustificherà molti..”

Gesù si è creato una discendenza che portasse nel mondo il suo stile di vita, per accendere una speranza in un mondo che prepara il Regno Eterno.

E la discendenza, lo sviluppo di questa gemma è la Chiesa, siamo noi. E se noi vogliamo appartenere ad Essa dobbiamo desiderare sul serio il comportamento di Gesù. “Io non posso più vivere solo per me stesso, cercherò di vivere le mie capacità anche per gli altri: e se siamo in tanti a pensarla così, qualcosa cambierà nella vita, tanta gente ne trarrà beneficio. Lottiamo contro ogni egoismo nostro e altrui, non perdiamo nessuna occasione per aiutare, sostenere, andare incontro a chi ha bisogno, seminiamo a piene mani ottimismo, bontà, servizio e amore”.

Dobbiamo dare testimonianza con la vita che Gesù aveva ed ha ragione.

La Chiesa, cioè noi cristiani, siamo quel virgulto, quella gemma che cresce davanti a Dio, come uomo dei dolori, ma è una bella carriera, anche se per tanti è uno scandalo, un non saper vivere, quasi una sconfitta. Ma è un virgulto, una pianta che sta crescendo, è cresciuta e crescerà sempre e porterà frutti nell’altra vita specialmente, perché Gesù ha detto:”Io ho vinto il mondo, e noi credenti gli dobbiamo credere sul serio!

Gesù ha percorso per primo questa strada fino in fondo e ci chiede di seguirla anche noi fino in fondo. Saremo sempre tentati di essere i primi o di ritenerci tali, ma accetteremo di essere umili per il bene degli altri. Dovremmo stupire la gente con la nostra vita di seguaci di Cristo.

E abbiamo tutto da guadagnare perché Maria ci ricorda che Dio”annullerà i progetti dei superbi, farà cadere i prepotenti dai troni, rimanderà i ricchi a mani vuote”.

Che lezione, carissimi, per quanti fanno della vita una lotta per essere "primi!" con il danno che ne viene per quelli che non sono primi e vengono sempre calpestati!

Però domandiamoci un poco: dove sono adesso i mille potenti della terra che hanno cercato e ottenuto fama, ricchezza, onori, lodi, odiando, facendo guerre, distruggendo e uccidendo?” La morte li ha inghiottiti, giacciono nella tomba:l empio scompare, cerchi il suo posto e più non lo trovi" (Sal 36,10). Ma "il Servo del Signore... dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza" e diventerà per l'uomo "sapienza, giustizia, santificazione e redenzione" perché, essendosi fatto l'ultimo e "il servo di tutti", "Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome" (1 Cor 1,30).

Tutti noi cristiani oggi siamo chiamati ad essere il popolo che ama e segue Dio, a diventare una bella Chiesa così, come Gesù l’ha sognata e voluta. Impegniamoci anche per quelli che non credono, non pregano, per quelli che soffrono, sono dei disperati, degli illusi.

Il mondo ha troppo bisogno di veri credenti: noi da che parte vogliamo stare?

PREGHIERA

Tu sai, Signore, che non è facile mettersi a servizio dell’uomo, perché la nostra tentazione permanente è di elevarci, di comandare, di governare, di essere superiori agli altri, di opprimere.

La nostra società non vuole dei servitori, ma dei trionfatori, gente sempre vincente nella vita.

Siamo costantemente bombardati da immagini che ci invitano alla vittoria, alla tirannia, al dispotismo, a camminare sulle teste degli altri. Il semplice servizio dell’amore viene visto come una debolezza, invece è un tuffarsi nel mistero della vera vita che è un continuo servizio all’uomo proprio per il bene dell’umanità intera.

Tutto quello che è gratuito è dubbio, non ha valore agli occhi della nostra società, perché tutto si compra e tutto si vende. Per questo concedici, Signore, un cuore come quello del Tuo Figlio, per essere anche noi al servizio del tuo amore e quindi anche un servizio preoccupato del bene e della crescita dei fratelli, specialmente per quelli più deboli, più poveri, quelli che il mondo scarta, dimentica e opprime, ma che saranno i primi nel tuo Regno, secondo lo stile di Gesù che per salvarci si è addossato il dolore umano.



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