Anno B – 28 domenica ordinaria Mc. 10, 17 – 30

Questione di Amore…!


Atto penitenziale

Signore, per il possesso delle ricchezze, nel mondo si lotta, si sfrutta, si inganna, si uccide abbi pietà di noi.

O Cristo, anche noi abbiamo il cuore troppo legato ai beni della terra e sovente li preferiamo a te abbi pietà di noi.

Signore, chiusi nel nostro egoismo, non sempre ascoltiamo e aiutiamo i nostri fratelli nel bisogno abbi pietà di noi.


2 lettura:Tu, Padre, ci hai detto che la tua Parola "è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore". Ora noi sappiamo come il nostro cuore è un abisso (cf Sal 63,7) e "difficilmente guaribile" (Ger 17,9); tante volte di fronte alla tua luce abbiamo preferito le tenebre perché i nostri peccati non divenissero manifesti. Ma oggi, Signore, donaci la sapienza del cuore, facci rimanere alla tua presenza, donaci l'umiltà di ascoltare, la gioia di obbedire e la forza di fare la tua volontà per avere la vita, perché la tua parola entri nell’intimo della nostra coscienza per trasformare ciò che deve essere trasformato, per chiarire il senso della nostra vita. Tu che ci hai detto:”Ascoltate mio Figlio!”.

Gesù oggi ci fa comprendere molto bene in che cosa consista essere veri cristiani: avere cioè un amore più grande, anzi, l’unico e vero grande amore della vita.

Il Vangelo ci presenta il confronto drammatico tra due amori: uno grandissimo – quello che dobbiamo a Dio in Gesù Cristo – illimitato, affascinante; l’altro, l’attaccamento ai nostri beni, molto più piccolo: però sovente questo annulla e sconfigge l’amore verso Dio, perché la ricerca dei beni e della sicurezza materiale rischia di essere una corsa senza freni e senza una meta.

E’ il denaro che fa muovere tutto!” come è vera questa affermazione! Anche il vangelo di oggi ne è la prova. Quel tale chiede a Gesù:”Che cosa devo fare per avere la vita eterna?” Forse intendeva fare un affare spirituale; oltre quello che già aveva, intendeva “acquistare” anche la vita eterna.

Gesù allora fissatolo lo amò”, cioè toccando il suo cuore col proprio affetto gli propone un altro affare: un patto d’amore:”Segui me, e, per deciderlo, lìberati da ciò che ami di più e ti sta trattenendo adesso, cioè i tuoi soldi”. E di fronte a questa proposta, l’uomo ricco si accorge di quello che lui ama davvero più di tutto e non riesce o non vuole riconoscere che Gesù è più amabile.

Gesù allora non si è trovato di fronte a un ricco solo dal punto economico-sociale, ma di fronte ad un uomo che era innamorato di ciò che aveva, e che per questo non ha trovato più spazio in sé per un amore più grande. E’ la legge della vita: tu esisti perché ami: si tratta di vedere chi, che cosa e quanto ami. Gesù lo sa benissimo di avere questo grande avversario nel cuore di tutti noi: sa che siamo degli innamorati, ma non tanto di un uomo o di una donna, ma dei nostri beni; e sa pure che questo amore, per tanti è così forte da sottomettergli tutto il resto: Che cosa non venderebbero taluni pur di avere un po’ più di denaro?

Non è un caso che Giuda abbia venduto Gesù per denaro, per ambizione o per fini politici!

Siamo allora invitati a fare un buon esame di coscienza su chi e che cosa amiamo di più!

E’ un discorso non solo spirituale, poiché tutte le disgrazie di questo mondo, di qualsiasi genere, provengono da questo grande squilibrio, da questo innamoramento per i beni materiali, che diventa sempre più passionale, irrazionale, spietato e tragico.

Quanta gente viene ammazzata per i soldi che si ricavano dal petrolio, dalla droga, dalla prostituzione…

Comprendiamo allora che questo squilibrio dell’amore, questo innamorarsi dei beni materiali che produce squilibri sociali, ingiustizie sanguinanti, discordie familiari e guerre a non più finire, riguarda un po’ tutti noi e dobbiamo chiederci: Che cosa possiamo fare? E dobbiamo allora supplicare al Signore di aiutarci a mettere un po’ di equilibrio nella nostra vita. Che dono straordinario sarebbe quello che Dio vuol fare a tutti:di essere liberi da non lasciarci trattenere da nessun attaccamento eccessivo ai beni che abbiamo. Usiamoli, ringraziamone il Signore, ma rimaniamo liberi, come hanno fatto e fanno tanti Santi.

E ricordiamoci che ci sono tanti altri i quali, i nostri beni, cioè quello che noi oggi e adesso già possediamo, non li hanno mai neanche sognati!

Chissà se questo vangelo riuscirà a scuotere un po’ le nostre coscienze, suscitare qualche pronta resistenza e reazione positiva e deciderci ad amare meglio e di più il Signore!

Il denaro non ha bisogno di persone vive e libere, perché le rende tutte schiave: è come se dicesse :”Sai chi sei? Sei uno che lavora, guadagna, ma soprattutto mi serve. Non mi interessa sapere chi sei tu: vivi e poi muori, tanto un altro verrà al tuo posto e continuerà come hai fatto tu!”

Sembra un discorso crudele, quasi impossibile io direi “diabolico”, proprio perché credo fermamente che sotto sotto c’è il demonio che lavora e si serve del denaro proprio perché non ci facciamo salvare dalle parole di Gesù.

Preghiamo allora per la nostra società, per questa Italia molto travagliata per l’eccessivo desiderio di ricchezza che ci sta distruggendo, per tutto il mondo così dominato dalla brama di possedere.

1 lettura: “ Pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me uno spirito di sapienza:stimai un nulla la ricchezza al suo confronto, non la paragonai neppure ad una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte ad essa l’argento. L’amai più della salute e della bellezza.. Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni…”

La Parola di Dio mette al giusto posto tutti i valori e fa spostare ogni cosa, vita, soldi, il lavoro e anche il padre e la madre, i fratelli…per mettere Dio al primo posto nel cuore dell’uomo e renderlo equilibrato e così capace della vera gioia in questa vita e specialmente nella vita eterna.

Offriamo a Gesù questa supplica, per tutti e specialmente per i giovani, perché sono il bersaglio preferito dal demonio, perché scenda come potente benedizione su chi è schiavo delle ricchezze, mentre siamo stati tutti creati per essere liberi di raggiungere la vita eterna.

Voglio dedicare proprio ai giovani, che so generosi, se lo vogliono, le parole di don Tonino Bello:

"Da' a questi miei amici e fratelli, la forza di osare di più. La capacità di inventarsi. La gioia di prendere il largo. Il fremito di speranze buone. Il bisogno di sicurezze li ha inchiodati ad un mondo vecchio, che si dissolve nei cuori...Dai ad essi, Signore, la volontà decisa di rompere gli ormeggi. La libertà è sempre una lacerazione. Stimola nei giovani una creatività più fresca e la gioia turbinosa che li metta al riparo da ogni prostituzione".

PREGHIERA

Signore Gesù, quel “tale” di cui parla il vangelo, per molti aspetti è l’immagine di quello che siamo noi.

Ci riconosciamo nella passione con cui ti ha cercato e nella tristezza del suo volto quando si è allontanato da Te.

Tutti, in qualche stagione della vita, ci siamo lasciati attirare e ci siamo innamorati delle cose del mondo, amandole e preferendole a Te.

In un mondo in cui ciò che conta è far soldi, non importa come, ci sono persone disoneste che vivono una lunga vita tranquilla e ci sono persone oneste le quali, al termine di una vita spesa per gli altri si trovano abbandonate da tutti, spesso anche dai figli.

Come è difficile credere alle tue parole! Ma Tu, Signore, non vuoi ingannarci.

Conquista il nostro cuore, affinché i problemi causati dagli attaccamenti ai beni materiali, non ci siano più.

Tu che non hai mai compiuto un miracolo per procurarti beni materiali, Tu che sei stato povero, hai scelto una vita povera, una povera Madre, aprici gli occhi, convertici, rendici entusiasti della tua purissima povertà, perché si può essere poveri e sentirsi infinitamente ricchi, perché la vera ricchezza sei Tu stesso.

E noi vogliamo essere ricchi di Te e amare Te al di sopra di tutto.