Anno B – 21 domenica ordinaria - Gv. 6, 60 - 69

Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna


Atto penitenziale

Quante volte abbiamo detto a Dio che lo vogliamo servire, poiché egli è veramente il nostro Dio, ma quante volte poi non l’abbiamo fatto e non siamo stati fedeli alla sua alleanza. Riconosciamo il nostro peccato e chiediamone perdono.

-Per tutto ciò che ci allontana da Dio: le divisioni, le tiepidezze, le mancanze di fede: Signore, pietà.

-Per tutto ciò che rovina la nostra comunità: il disinteresse, le critiche,gli egoismi, le invidie e gelosie: Cristo, pietà.

-Per tutto ciò che rende vana la nostra fede: le indecisioni, le tristezze, i silenzi, i tradimenti: Signore, pietà.


Se avete seguito bene i vangeli delle domeniche precedenti sul Pane di Vita, vi siete accorti che Gesù sta passando un momento difficile, perché non è stato capito e accettato il suo discorso.

Dalla gente: vi ricordate; aveva moltiplicato pani e pesci, ma la gente non capisce chi è veramente Gesù, vuol farlo re e Lui si deve allontanare di corsa.

Dai capi del popolo: si scandalizzano di Lui, che si presenta come Pane di Vita, mentre Lui per loro è solo un povero falegname, un fanfarone e visionario, per cui decidono di farlo fuori.

Dai discepoli: Gesù ha appena spiegato che Lui è il vero pane che dà la vita e loro sbottano:”Questo linguaggio è duro e chi può intenderlo?”.

Quante volte il Vangelo ci presenta Gesù abbandonato da gente scoraggiata dalle sue parole che sembrano dure, o triste, come il giovane che non ha il coraggio e la voglia di lasciare tutto e seguirlo, o ignorante e materialona, come le folle, che prima lo osannano e poi si scordano di Lui e alcuni gli grideranno poi dietro “Crucifige”,o spauriti e insicuri, come gli Apostoli che nel Getzemani fuggono e Lo lasciano solo.

E Gesù allora, visto che anche loro sono dubbiosi e diffidenti, dice:”E’ lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla… nessuno può venire a me se non gli è concesso dal Padre mio”, come per dire che queste cose non le capite se non chiedete aiuto al Padre, allo Spirito di verità, se non avete un po’ di fede nelle mie parole, se non vi fidate di me.

Ma nonostante questo, il vangelo dice:” Da allora, molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con Lui”. Ed allora Gesù pone la questione di fiducia, vuol capire cosa loro pensano veramente di Lui: “Forse anche voi volete andarvene?”, certo lo dice con un tono triste, pieno di dolore, ma anche di amore e nella speranza che almeno loro non se ne vadano.

Ed è qui che Pietro, a nome dei dodici gli risponde:”Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna: noi abbiamo creduto e conosciuto che Tu sei il Santo di Dio”.

Volete andarvene anche voi?” Oggi lo chiede anche a tutti noi, anche perché Lui sa benissimo che tanti cristiani, forse anche noi, non abbiamo ancora scelto in modo convinto di seguirlo, anche se da anni andiamo in chiesa.. Per questo ce lo chiede sempre e ce lo chiederà fin che vivremo.

C’è gente nel mondo che ha risposto e risponde andando incontro alla morte per Gesù; anche oggi, mentre vi parlo, nel mondo ci sono i martiri del Signore, gente che muore per Gesù.

A noi non è chiesto tanto, ma forse troppo sovente noi o non rispondiamo o lo facciamo in modo troppo superficiale e disattento, perché non sempre siamo buoni, puri di cuore e capaci di deciderci per Lui, e la scelta è continua e talora può costare: è difficile, impegnativa.

Nella preghiera iniziale chiediamo che i “nostri cuori siano fissi là dove è la vera gioia”.

Seguire e scegliere Gesù ci procura gioia, non quella che finisce dopo un poco o quella che presto svanisce, ma quella che viene da Dio, che non passa mai, che resta nel cuore anche quando sopraggiunge il dolore, anzi lo sostiene e lo illumina dall’interno, senza smarrirsi.

Volete andarvene anche voi?” Sarebbe bello e giusto che, prima di uscire da questa Messa, ciascuno di noi risponda seriamente nel suo cuore come Pietro:”Da chi andremo, o Signore, Tu hai parole di vita eterna”.

1 lettura: Questa è anche la proposta che Giosuè faceva al popolo di Dio, che tante volte aveva tradito l’alleanza col Signore:”Scegliete oggi chi volete servire: se il Signore oppure gli dei degli Amorrei, nel paese dei quali abitate”.

Anche a noi viene fatto oggi lo stesso invito: Siete liberi; liberi di scegliere con chi stare; però dovete scegliere e, se scegliete Cristo, vuol dire che lo scegliete tutto intero, così com'è, anche con quello che non vi piace. Non si può scegliere Cristo e dubitare di lui ogni volta che le cose non procedono secondo le nostre previsioni umane. Non si può scegliere il Signore e contemporaneamente fare l'occhiolino agli idoli del mondo

Prima di chiedere a noi di credere in Lui, ricordiamoci che Dio ha “creduto in noi, ha avuto fiducia di noi, accettando il rischio della libertà umana che comporta anche la concreta possibilità dell’incredulità, dell’infedeltà, del rifiuto. Così Gesù non costringe nessuno a seguirlo e ad ascoltarlo, neanche gli amici più intimi:”Volete andarvene anche voi?”

Oggi il Signore ci invita a fare il punto della situazione della nostra fede.

Non ci si può barcamenare: o con lui o contro di lui.

Decidere per lui vuol dire buttarsi in lui e prendere per buono tutto quello che viene da lui: non si possono accettare alcune parti, alcuni episodi, alcune parole di Cristo e altre no.

Abbiamo tanto bisogno di chiedere al Signore il dono della vera fede, quella di Pietro.

Gesù aspetta questo impegno da ciascuno di noi, oggi e sempre. Non è mai stato facile essere fedeli, per tutti, anche per i grandi santi. Ogni tempo, ogni condizione umana ha le sue difficoltà: per alcuni può essere il martirio, per gli altri, come noi, può essere la fatica quotidiana, lo sforzo di non lasciarci andare per seguire la moda corrente, al come fanno tutti, per paura di essere trattati come baciapile e gente che non sa vivere o di impegnarci troppo col Signore.

Essere fedeli al Signore è la cosa che vale più di tutte e merita quindi tutto il nostro impegno.

Fede allora, non è solo dire a parole che Gesù è Dio, ma è imitare il suo modello di vita, di impegno a realizzarlo con la grazia del suo amore, nella nostra piccola vita. Ma per fare questo occorre essere innamorati di Gesù . Oggi non si può più essere cristiani per conformismo, per abitudine. Bisogna esserlo per amore. E’ finita l’epoca dei cristiani domenicali, ipocriti, per convenienza o perché sono stati costretti dalle consuetudini, dalle tradizioni delle famiglie.

Oggi occorre per tutti una decisione personale, libera, responsabile e radicale per Cristo.

Per poter far questo Gesù ci ha fatto capire che solo può aiutarci, perché solo Lui è il Vero Pane di vita! E allora finiamola di ingozzarci di tutto ciò che ci dà il mondo e che non ci toglierà mai la vera fame e sete che tutti abbiamo di Verità, di Giustizia, di Pace, di Amore.

Non abbiamo allora paura di rispondere al Signore come ha risposto il popolo eletto:” Lungi da noi l’abbandonare il Signore per seguire altri dei perché Egli è il nostro Dio”.

Oppure come Pietro:”Da chi andremo Signore, Tu solo hai parole di vita eterna”.




PREGHIERA

Caro Gesù, immagino la tua sofferenza, la tua delusione, quando hai visto che la gente ti cercava solo per il pane materiale; e mentre tu cercavi di far loro capire che parlavi di pane spirituale, ti hanno voltato le spalle.

Quando ti sei reso conto che, mentre donavi ai Giudei e Farisei, parole di vita e di salvezza,essi stavano tramando la tua morte.

Avevi curato con tanto amore quel gruppo di discepoli, perché capissero e ti aiutassero a diffondere il regno di Dio, invece alcuni se ne sono andati, dicendoti che era un discorso troppo duro e non li interessava più.

Allora ti sei rivolto ai dodici: c’erano solo più loro e penso al tuo cuore trepidante per la paura che anche loro se ne andassero.

Invece Pietro, a nome di tutti ti ha detto, che anche se non capivano tutto, tuttavia avevano fiducia in Te, volevano rimanere con te e con te sono rimasti, fino al martirio.

Anch’io, Signore tante volte ti ho voltato le spalle, ho rifiutato di ascoltarti e di credere alle tue parole, ma oggi, sono qui in chiesa, davanti a Te e chiedo il tuo aiuto perché da solo non ce la faccio ad essere fedele.

Non voglio più allontanarmi da Te, e nonostante i miei peccati, voglio scegliere te per tutta la vita, nei momenti facili e in quelli difficili, sicuro che Tu mi darai una mano.