Anno B 19 Domenica del Tempo Ordinario Gv. 6,41,52

Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo

Atto penitenziale

Signore, tu che ci hai amati e ti sei donato per la nostra salvezza, abbi pietà di noi.

Signore, tu che ci accogli attorno a questo altare per nutrirci con la tua parola e il Pane di vita, abbi pietà di noi.

Signore, tu che sostieni la nostra debolezza con la forza della tua grazia, abbi pietà di noi.


Abbiamo sempre tanto bisogno dell’insegnamento di Dio, perché credere o pensare di credere è abbastanza facile e poco impegnativo, ma diventare più fedeli a ciò che si crede richiede molta costanza, sacrificio e poi specialmente ci vuole l’aiuto di Dio, se no da soli, non combiniamo un bel niente.

Lasciamoci allora ammaestrare da Gesù che in questo discorso ai Giudei affronta un argomento fondamentale: quello della vita, della “Vera Vita”, che possiamo avere solo se viviamo con Lui e di Lui, il Figlio di Dio.

Vangelo - Gesù per farsi capire meglio, usa il termine più comune e semplice: il “pane”, che dà la vita al corpo fisico, ma Lui intende parlare di un altro pane,”il pane di vita eterna”:”Questo è il pane che discende dal cielo…io sono il pane vivo, disceso dal cielo …il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

Come la vita terrena si nutre e si sostiene con il pane di frumento, così la Vita Eterna, la vita dell’uomo spirituale e redento si nutre e si sostiene con il Corpo del Signore.

Perchè la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda”.

Questo è l’insegnamento duro e difficile che gli ascoltatori di Gesù rifiutarono, allontanandosi da Lui, ma è proprio quello che noi invece oggi desideriamo accogliere e meditare, perché noi vogliamo credere alle parole di Gesù, anche se dure e difficili.

Tutti sappiamo, che dopo i primi anni dell’infanzia, in genere per noi, facile e lieta, la vita diventa più impegnativa e richiede serietà e fatica. La scuola, il rapporto con gli altri, il lavoro, le responsabilità della famiglia, le difficoltà che vengono da ogni parte, salute compresa.

A poco a poco per tutti è faticoso vivere, e certe volte, convinti che dovesse sempre essere bella e lieta, l’abbiamo rifiutata, sprecata, respinta e siamo andati in crisi.

1 lettura – Il profeta Elia, è una figura esemplare, cioè assomiglia molto a noi. Egli è stanco, impaurito, sfiduciato, desideroso di morire:”Ora basta, Signore! Prendi la mia vita”! Dio lo manda a parlare al popolo, ma viene perseguitato a morte dalla regina fenicia, Gezabele. Lui va in crisi, non ha più fiducia nella sua vocazione di profeta e nella missione che Dio gli ha affidato perché nessuno vuole ascoltarlo.

Ma Dio gli risponde, attraverso l’angelo e per due volte gli dice: ”Su alzati e mangia…su mangia perché ancora lungo è il cammino che devi fare. E il profeta”con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb!”.

Come assomiglia a noi, Elia, quando siamo immersi nella nostra fatica di vivere E quanta gente, butta via la sua vita: lasciando liberi i suoi istinti di rabbia, di vendetta, di sesso, di stordimenti vari che ci presenta oggi il mondo. Talvolta si fa vedere questo disprezzo della vita, buttandosi a capofitto in ciò che ci rovina, e dicendolo come se fosse una cosa tanto bella: ”Basta, sono stanco, la vita è uno schifo, a che serve vivere? “ E tutto questo nasconde una profonda disperazione, disprezzo per sé e per gli altri.

Non vorrei fare il profeta di sventura, ma forse domani leggeremo ancora sui giornali le conseguenze del disprezzo della vita, incidenti stradali, dovuti all’incoscienza, all’alcol, alla droga, alle assurde gare, alla ricerca di emozioni forti e bestiali. (Senza contare le guerre, gli incidenti e i delitti quotidiani)

E Gesù, che ci conosce molto bene ci incoraggia:”So qual è la vostra fatica, e sono venuto per aiutarvi portandovi ciò che vi manca:”Io sono il pane di vita.. chi mangia di me vivrà !”

Che vorrebbe dire:” Io nutrirò la vostra vita, fratelli e sorelle e vi condurrò dove dovete arrivare, dove voi, da soli non potreste mai giungere”

Come è davvero buono il Signore, che manda suo Figlio a rivelarci queste cose, è come un padre e una madre i quali, ricchi della propria esperienza, si chinano sui loro figli, che non conoscono ancora bene la vita e li dirigono, cercando di guidarli verso il loro bene e, se è possibile, verso la felicità.

Ma papà e mamma sono creature, hanno i loro limiti: sanno benissimo che non potranno spingere la vita dei figli che amano, oltre il dolore,le difficoltà della vita, le delusioni varie, oltre la morte.

Gesù invece, proprio perché è Dio, può dirci:”Venite! Sono venuto a condurre avanti la vostra vita oltre quegli ostacoli che, senza il mio aiuto vi fermerebbero tutti, verso quella felicità che desiderate: nel mio regno non vi sarà più dolore!”

Leggiamo infatti nell’Apocalisse:”…non ci sarà più la morte, né lutto né lamento, né l’affanno, perché le cose di prima sono passate” Questa è la Vita vera, la Vita eterna che Gesù promette a chi si nutre di Lui, attraverso la preghiera, la sua parola, la carità e l’Eucaristia:” perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli!”.

Il Signore non ci ha promesso tanta felicità su questa terra, ma ci ha insegnato che questa vita, se vissuta con Lui può diventare, già di qua, qualcosa di bello.

Pensiamo ad una famiglia qualsiasi, dove le regole non siano il menefreghismo, l’egoismo, l’ira, ma invece bontà, comprensione, compassione, generosità, misericordia e amore vero. Non è questa una famiglia felice? Certamente anche nelle prove della vita, nelle difficoltà e persino nel dolore.

Lasciamoci dunque ammaestrare dal Signore. Noi siamo credenti, noi ci fidiamo del Signore, ma abbiamo ancora molta strada da fare perché la nostra fede si rassodi, ci rassicuri e ci sproni, ci tolga ogni scoraggiamento e tristezza, ogni pessimismo e diventiamo portatori di ottimismo, gioia, pace e serenità. Alzati e mangia", dice il Signore a ciascuno di noi oggi; a quanti siamo venuti qui come Elia stanchi e sfiduciati perché la nostra croce quotidiana ci sembra insopportabile. .

Mangiate la mia carne che vi darà la forza di camminare sulla strada di Dio. Mangiate di questo pane che è il mio corpo e non morrete sotto il peso della croce ma vivrete in eterno

Quante volte abbiamo dimenticato questo discorso, e viviamo la nostra vita come se tutto si dovesse risolvere e concludere su questa terra. Questa non è la vita che Dio ci ha promesso.

Proviamo a dare fiducia a Dio nostro Padre, a Gesù nostro Maestro.

Guardiamoci attorno: non c’è solo cattiveria, egoismo e gente perversa, forse troveremo, proprio accanto a noi persone che vogliono, come noi, dar retta alla Parola di Dio. Uniamoci, diamoci fiducia a vicenda, imitiamole e ci accorgeremo che Dio, nostro Padre, non ci prende in giro: dice la verità e chiede solo che gli crediamo e ci lasciamo guidare, nutrire ed amare da Lui. Vogliamo provarci questa volta?


PREGHIAMO

O Padre, la nostra vita come è piena di mormorazioni, insoddisfazioni! Tutto, e la nostra stessa vita, ci appare vuota e priva di senso,. Ma tu Signore, oggi vuoi buttare all’aria tutte le nostre visioni miopi e sbagliate e ci apri un orizzonte totalmente diverso e superiore ad ogni nostra immaginazione. Aiutaci a dimenticare i nostri modi sbagliati di vedere la nostra vita e apri i nostri cuori alla tua grazia, lasciandoci assorbire da Te, senza più opporre stupide resistenze, esattamente come il cibo che si lascia assorbire da noi.

Se lasciamo entrare in noi la tua vita, la tua verità, avvertiamo che tutto cambia in noi, tutto si fa nuovo: la nostra fragilità, ogni banalità scompare. Vogliamo credere che Tu ci dici la verità e già pregustiamo, con la fede, la fragranza del cibo che tu ci prepari nel tuo regno e sentiamo sulle nostre guance, il tuo bacio, il bacio di Te che sei nostro Padre e nostra Madre. Rendi salda la nostra fede, e fa’ che questo filo che ci unisce a Te, non si rompa più.

Siamo disposti, o Signore a perdere tutto, ma non la fede in Te.

O Padre, tu ci hai reso tuoi figli col battesimo, ma tanti di noi hanno dimenticato Te, che sei Tu la Vita.

Ti supplichiamo di concedere che , nel momento in cui qualcuno potrebbe non amare più la vita al punto di respingerla, per stanchezza o per disperazione, si ricordi che Tu ci sei. Tu solo perdoni, Tu solo ci nutri e sei capace di renderci felici. Amen