ANNO B – 18 DOMENICA ORDINARIA - Gv.6,24-35

Atto penitenziale

Signore Gesù, che per saziare la nostra fame di te ti sei fatto Pane di Vita: Signore pietà

Cristo Gesù, che ci nutri del tuo Corpo e del tuo Sangue per farci vivere la vita eterna: Cristo pietà

Signore Gesù, che fai passare dalla morte alla vita chi ascolta la tua parola: Signore pietà

Io sono il Pane della Vita.

.Gesù ha appena compiuto la moltiplicazione dei pani, vi ricordate domenica scorsa ? La gente entusiasta lo cerca e sapendo bene perché lo cercano, Gesù dice:: “In verità, io vi dico,voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati”. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà”.

Sembra una scena dei nostri giorni. Quando si viene a sapere che in qualche parte avviene qualcosa di straordinario, come apparizioni vere o presunte della Madonna, la gente imita quella folla e subito corre da ogni parte, nella speranza che avvenga qualche miracolo, o del corpo o di altra natura.

Raramente ci si domanda la ragione della visita che la Mamma Celeste fa all'umanità, come a Lourdes, Fatima, La Salette.
E' vero che Dio, tante volte prova compassione delle nostre sofferenze e compie "i segni" del suo amore, che sono i miracoli.
Ma i veri miracoli sono le conversioni, che vuol dire in fondo avere trovato Dio. Se siamo qui a Messa, io spero che sia perché anche noi cerchiamo Gesù, come una persona viva, anzi la più viva di tutte: la fonte della vita.

Il Signore desidera molto essere cercato da noi – lo ha detto tante volte – perché se tutto viene da Lui che ha detto:”Senza di me non potete far niente”, è anche vero che senza la nostra libera risposta, senza la volontà di accoglierlo, non è possibile incontrarci con Lui.

La cultura di oggi invece, sostiene che ci sono tantissime altre scelte per realizzare noi stessi, molto più comode e immediate: i soldi, il sesso, il potere, il divertimento, la droga, la libertà sfrenata, mentre scegliere e seguire Gesù è troppo difficile e radicale, perché costa troppi sacrifici!

S. Paolo nella 2 lettura, ci dice:” Fratelli, vi dico e vi scongiuro nel Signore, non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, accecati nella loro mente, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro e della durezza del loro cuore. Così diventati insensibili si sono abbandonati alla dissolutezza e, insaziabili, commettono ogni sorta di impurità. Ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti..”.

Solo credendo e dando ascolto a Gesù possiamo capire che Gesù ci può liberare dall’uomo vecchio, dalla schiavitù delle passioni ingannatrici.

Siamo tutti vittime dell’ inganno della passione che è un sentimento dell’animo né buono né cattivo, ma solo uno stato emotivo che ci spinge verso qualcosa o qualcuno che ci pare molto desiderabile. E per raggiungerlo facciamo di tutto, non risparmiamo fatiche, pur di arrivarci.

Tutti sappiamo cosa vuol dire avere una passione di qualche cosa, come il gioco, lo sport, o quando ci innamoriamo di qualcuno: senza passioni non possiamo vivere.

Però le passioni non sono intelligenti, accecano e non ci permettono di giudicare se ciò che noi desideriamo sia per noi vantaggioso o no.

Nelle nostre passioni e nella ricerca di ciò che noi desideriamo ci vuole sempre intelligenza: senza la quale la passione ci rovina, ci seduce, ci inganna. Per questo s. Paolo ci invita:”Dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l’uomo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera”.

Gesù ci chiede di essere cercato perché tra noi e la vita che viviamo – e quindi tutte le passioni che ci agitano – soltanto Lui è l’Esperto di ciò che è meglio per noi; ci fa riconoscere tutti gli equivoci

e gli inganni in cui possiamo cadere.

Pensiamo a come oggi i matrimoni si sbriciolano, spesso per mancanza di una profonda conoscenza dell’altro, per l’incapacità di vedere e assumersi le future responsabilità.

La stessa vita, in cui tutti ci appassioniamo, ci può diventare nemica ed insopportabile se non troviamo le ragioni per vivere; spesso è una passione sbagliata, ma ancor più spesso è l’incapacità e la disattenzione o pigrizia, di trovare un significato che dia valore alla vita stessa.

Ed è Gesù, la sapienza divina che viene a salvarci da ogni equivoco e dai molti errori che possiamo compiere e ci invita a cercare solo in Lui il fondamento e la forza, in Lui che ci conosce e ci ama da sempre. Per questo vuole essere cercato. Noi andiamo sovente in cerca di “esperti”, di raccomandazioni, di spintarelle, magari a costo di tante umiliazioni e spese di ogni genere e non vogliamo fidarci di Dio? Gesù va oltre: la sua esperienza affronta la morte e la supera, sa dirci cose che da noi soli non conosceremmo mai:”Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna”.

Gesù aveva dato da mangiare gratis a cinquemila persone, moltiplicando i pani che un ragazzino gli aveva messo a disposizione. Entusiasti della cosa volevano farlo re. Ma il miracolo di Gesù non aveva uno scopo propagandistico o politico e neppure semplicemente umanitario e sociale:era un segno perché tutti capissero chi era lui e perché era venuto sulla terra.

Ma quella gente, discepoli compresi non avevano capito.

Convinciamoci allora che Gesù è l’esperto della vita umana, ma è anche l’esperto dell’Eterno.

Egli ha conosciuto questa nostra vita, e per il bene nostro, ha conosciuto anche il dolore, la fatica, la morte, ma è risorto.

Ecco l’Esperto, ecco può dire alla folla:”Non è Mosè che vi ha dato il pane dal Cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal Cielo, quello vero. Infatti il Pane di Dio è colui che discende dal Cielo e dà la vita al mondo. Allora gli dissero: Signore dacci sempre questo pane.

E Gesù rispose: Io sono il pane della vita: chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà sete, mai”

E’dunque Gesù il vero pane per noi, che sazia ogni desiderio ed esigenza umana.

Allo stesso modo Egli si offrì alla Samaritana come l’acqua che zampilla per la vita eterna.

Noi veniamo qui a Messa alla domenica, dove il Signore ci dona se stesso, e dobbiamo verificare se siamo sulla strada giusta o se siamo ingannati da qualche nostra passione.

Giustamente Lui dice:”Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete” di cose materiali, di cose che non ci possono saziare.

Preghiamo oggi non solo per noi,, ma per tutti coloro che Gesù ama e che, anche se non se ne rendono conto, hanno in ogni caso, immenso bisogno di Dio. E’ un grande atto d’amore che facciamo. La Madonna, come si è accorta a Cana della mancanza del vino, così conosce bene le nostre povertà e ciò di cui abbiamo bisogno.

Lo dica al Signore e il Signore, ascoltandola, provveda a darci quello che ci manca.


PARLA IL SIGNORE:

Figli miei, che amo di immenso amore, non andate avanti da soli, non lasciatevi ingannare dalle vostre passioni: qualche volta, forse anche da soli saprete evitare l’errore, ma molte altre volte sbaglierete e potranno essere sbagli mortali, irreparabili.

Lasciate che mi metta io tra voi e la vita, fidatevi di me che sono l’Esperto.

Sovente voi mi cercate per un poco di pane, che si consuma nello spazio breve di qualche minuto; cercatemi invece per quel Pane di Vita Eterna che solo io posso darvi, e che durerà per sempre..

Se aderite a me, che sono il vostro Padre e Signore, con tutte le vostre forze, se mi mettete al di sopra di tutto,e avrete fiducia in me, anche quando le passioni vi attirano altrove e vi incatenano, state sicuri che io vi porterò alla salvezza, alla vita eterna..”

Ti ringraziamo,Signore, per il dono di questo Pane di Vita eterna e vorremmo che tutti l’accogliessero, poiché Tu solo sei desiderabile, non soltanto per noi, ma per ogni uomo che viene al mondo, perché Tu solo puoi saziare ogni vivente.