Anno B – 16 domenica ordinaria - Mc. 6, 30 - 34

Gesù si commosse per loro perché erano come pecore senza pastore


Atto penitenziale

Signore, Buon Pastore che sei venuto a cercare chi si era perduto, abbi pietà di noi. Signore pietà

Cristo Gesù, che sei venuto per dare la tua vita in riscatto per tutti, abbi pietà di noi. Cristo pietà

Signore, che sei venuto a raccogliere nell’unità i tuoi figli dispersi, abbi pietà di noi. Signore pietà


Venite in disparte e riposatevi un po’” dice Gesù agli Apostoli.

Sembra fatto apposta per chi va in ferie. Ma oggi sembra dirlo anche per i preti, che essendo di meno, sono sempre di corsa, occupatissimi ed è vero, ma ci invita non solo al riposo, ma a pregare di più, a stare più con Lui. La vita spirituale non è un lusso, un optional!

Certo è un gesto di grande delicatezza di Gesù verso di loro.

Ma c’è un’altra frase del vangelo odierno che ci pone di fronte alla commozione di Gesù per quella folla che, vedendolo partire sulla barca insieme ai suoi discepoli, era accorsa da ogni parte:

.. e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise ad insegnare loro molte cose.” Ricordiamoci che quando il vangelo dice che Gesù si commuove, vuol dire che è Dio che si commuove per noi.

Cerchiamo di lasciarci coinvolgere da questo fremito del cuore di Dio che ci ha mandato suo Figlio Gesù proprio per essere il nostro pastore, ossia colui che protegge la condizione umana disorientata e senza meta.

In quei tempi il pastore era veramente quello che difendeva il gregge dai ladri e dalle fiere, lo guidava ai pascoli e provvedeva lui a tutto.

Per questo il re era chiamato il pastore di popoli, e Dio era quindi il Pastore di Israele.

Gesù stesso poi spiegherà ancora di più quando si presenterà come: “il pastore che cammina davanti alle pecore e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce”

Salmo: Il Signore non è Colui che ci guida soltanto, ma, come dice il salmo, ci guida: ”su pascoli erbosi, ad acque tranquille, per il giusto cammino,…Egli mi offre un luogo di rifugio nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua dimora”.

1 lettura Sentiamo come Dio se la prende contro i pastori che Lui ha mandato per aiutare le sue pecore, il suo popolo, e loro non fanno il loro dovere:” Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo”. Allora Dio stesso si presenta Lui come il vero pastore e ci offre questa immagine di tenerezza :” ”Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e le farò riposare.. andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata…Come un pastore che fa pascolare il suo gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce pian piano le pecore madri”.

E questo lo farà specialmente mandandoci come pastore, suo Figlio Gesù.

Intanto convinciamoci che non stiamo facendo della poesia, i sentimentali; è una grande realtà di cui forse abbiamo perso il significato e che dovrebbe commuoverci di più.

* Oggi che cosa significa per noi il pastore, anzi abbiamo ancora bisogno di pastori?

Certo che abbiamo sempre bisogno di capi, guide, modelli! Però quanti si presentano a noi come benefattori, salvatori, capi politici e sociali, gente che ha la verità in tasca, che sa risolvere tutti i nostri problemi, disposta a fare tutto per il nostro bene e poi ci accorgiamo che molti sono farabutti, egoisti, pensano solo a se stessi e degli altri non gliene importa proprio niente.

Non per nulla hanno ucciso Gesù e il mondo continua ad uccidere e combattere i suoi seguaci,proprio perché Gesù e la Chiesa hanno sempre dato fastidio a qualcuno.

Perché Gesù è ed ha la verità, perché è Lui stesso la Verità.

Fino a quando vorremo continuare a lasciarci prendere in giro dai giornali, dalla TV, dalla politica egoistica, dalle mille promesse del mondo? Non bastano gli sbagli, le volte che abbiamo battuto il naso? Quando mai il progresso economico, le guerre, la lotta politica e sociale hanno portato pace e benessere all’umanità? La storia, anche solo di questo ultimo secolo, non ha proprio niente da insegnarci? Quante volte siamo disorientati e cerchiamo pastori, gente che ci aiuti nei nostri problemi quotidiani, e li chiamiamo “ esperti”, mentre non ci aiutano affatto, anzi!

E mentre pretendiamo di essere padroni di noi stessi, non ci accorgiamo che ci vendiamo continuamente agli altri, alla moda, ai modelli della Tv, a cosa dice la gente, al” fanno tutti così”, dando fiducia e facendoci consigliare da chi vuole solo illuderci, ingannarci e spillarci denaro.

Allora, invece di perdere tempo a lamentarci dei nostri capi, politici e religiosi ricordiamoci che:

E’ solo Gesù che si presenta come IL VERO PASTORE, non un pastore qualunque. Colui che sa qual è il nostro vero bene e qual è il luogo e la condizione a cui dobbiamo arrivare e non solo nel senso di un dovere morale, ma perché è un bisogno profondissimo del cuore, dell’intelligenza, di tutta la nostra personalità. E per aiutarci, Dio ha bisogno di tutta la nostra fiducia in Lui.

Questo luogo esiste e, se pur confusamente, sentiamo la forza della sua attrazione.

Ma non conosciamo la strada: per questo abbiamo bisogno della guida di un vero pastore.

Ecco perché Gesù si commuove, anche per noi:”Siete fatti per cose grandi, miei fratelli, è come se ci dicesse, e lo capite nei momenti più puri, più profondi e forse più sofferti della vostra vita. Ma voi non sapete come arrivarci. Io sono qui per condurvi là!”

Per nostra fortuna il Signore continua ad aver compassione di noi, anche se noi ci dimentichiamo di Lui, perché siamo gente che si sforza di vivere, fatica a vivere e sovente, nel risolvere i grandi problemi della vita, rimane sola, piena di paure e di incertezze.

Ringraziamo immensamente Gesù perché si china sulle nostre pene, perché ci dona la fede e anche la grazia di conservarla, perché sostiene la nostra buona volontà di affidarci a Lui, all’unico Pastore che sa dove ci porta, e ci conduce proprio dove dobbiamo arrivare. Questa è la certezza cristiana.

E la meta che ci aspetta è il volto di Dio, non quel progresso umano così incerto e ingannevole che promette mari e monti e poi non mantiene le promesse, ma l’eterno volto personale di Dio che è un volto di amore infinito. Ce l’ha promesso Gesù:”Vado a prepararvi un posto”.

Parole quasi impossibili a credere, eppure è così.

La nostra casa finale è dove c’è Dio e lo vedremo faccia a faccia. Però bisogna crederci!

Come è importante che in questa società che si dice libera, ma non sa cosa fare e dove andare, con troppi maestri e pastori bugiardi che rendono triste questo mondo, noi conosciamo bene questa verità per gridarla al mondo intero:”Guardate che c’è Uno che sa, per me e per tutti, che cosa è meglio fare. Abbiamo trovato Colui che ci guida alla Vita. Vieni anche tu!”.

Oggi, adesso, durante questa Eucaristia, mentre Gesù ci raduna come il suo gregge, ci nutre con la sua parola, con il suo Corpo e il suo Sangue, ci libera dal male, dai nostri peccati e dalle paure, mentre ci infonde speranza e fiducia in Lui, confermiamogli di voler essere sempre le sue pecore e di impegnarci a dirlo a tutti, almeno con la nostra vita e le nostre opere.

Camminiamo con lo sguardo fisso e rivolto dove siamo attesi, con molta semplicità, fede e gioia.


Preghiera

O Signore, Tu sei un Dio che si commuove a vedere la sofferenza della gente; non un Dio che vive nelle nuvole, ma sei sempre molto vicino a noi che siamo figli tuoi.

Davanti a tutte le nostre difficoltà, agli smarrimenti del cuore, alle croci quotidiane, al vuoto lasciato da tante speranze infrante e deluse, non ti accontenti di guardarci dall’alto, ma sei un Dio che vuole condividere le nostre situazioni, le assumi dentro di te, le fai tue. Gioisci e piangi per noi e con noi, fremi di sdegno e sei paziente, ti lamenti ed esprimi le tue delusioni, esattamente come facciamo noi.

O Signore, purifica il nostro cuore dai desideri vani e banali. Aiutaci a non smarrirci.

Sappiamo che Tu ci condurrai, anche attraverso un sentiero di spine che ci strappano i vestiti e forse anche la pelle, ma continueremo a seguirti, nostro pastore, con pienissima e appassionata fiducia.

Qualche volta ci sembrerà molto stretto il passaggio, ma ascolteremo la tua voce che ci invita a non aver paura, ad attraversare la porta stretta per seguirti.

E se talvolta ci fermeremo e staremo seduti su una pietra con la faccia tra le mani, stanchi o scoraggiati, sappiamo che Tu, nella tua bontà, tornerai indietro a riprenderci, come il vero pastore che cerca la pecora smarrita.