ANNO B – 7 domenica ordinaria Mc. 2,1 – 12

Ti sono rimessi i tuoi peccati

Atto penitenziale

Signore Gesù , non sappiamo dire chiaramente «sì» alla tua chiamata, rendici sensibili alle tue attenzioni di misericordia per ciascuno di noi, abbi pietà di noi.

Cristo Gesù, non sappiamo perdonare e serbiamo rancore; facci scoprire il tuo amore nei riguardi di tutti i nostri fratelli, abbi pietà di noi.

Signore Gesù, fa’ che ci rendiamo conto di quanti ci vuoi bene e rendici pronti e decisi nel bene, abbi pietà di noi.



Episodio molto bello e prezioso perché ci aiuta a capire il profondo del cuore del Salvatore e quali sono i suoi desideri nei nostri riguardi, anche se ci sono due o tre cose un po’ strane.

* Il fatto che scoperchiano il tetto per far passare il paralitico; ma gli esperti ci dicono che le case di allora avevano un solo piano, addossate alla collina, con un tetto a terrazza fatto di rami, paglia e terra disseccata, quindi era facile scoperchiarle.

* Inoltre, quattro persone si danno tanto da fare per portare davanti a Gesù un paralitico perché lo guarisse, visto che aveva già guarito molti ammalati, invece sentono dire da Gesù:”Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”. Immagino che siano rimasti un po’ male, il paralitico e quelli che lo avevano portato fin lì…Va bene il perdono dei peccati, ma la salute è la prima cosa! O no?

Forse l’avremmo pensato anche noi, ma Gesù sembra proprio volerci dire che “la prima cosa” è un’altra: la grazia di Dio ed essere in pace con Dio.

* Lo stesso vale anche per noi: Gesù desidera donarci la pienezza di ciò che è venuto a portare, una salvezza che rovescia il nostro modo di pensare e le nostre attese: noi gli chiediamo una guarigione, una grazia materiale e Lui invece vuol darci il perdono dei peccati.

Forse potremmo qualche volta dirgli, con un po’ di vergogna, che preferiamo essere guariti da una malattia o da una pena, salvare la nostra vita e i nostri soldi piuttosto che essere perdonati dai nostri peccati: Ma questo non è il disegno e la prospettiva di Dio!.

* Dio, davanti ad un uomo ammalato vuole andare oltre, e donargli un bene molto più grande perché Lui è il Dio delle promesse che va oltre i nostri desideri e il perdono, fa parte di quelle promesse che Gesù viene a portarci a nome del Padre. E’ la promessa di tutta la Bibbia.

1 lettura :” Ecco io faccio nuove tutte le cose, proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”

Gesù è venuto a realizzare le promesse del Padre e lo fa in misura piena e perfetta: promette la verità, la vita, la gioia, la pace e fa di tutto perché l’uomo le abbia.

Dio si è solennemente impegnato con se stesso a darci quella vita che va oltre la morte, quella consolazione che asciuga le lacrime. E noi, come siamo stolti quando, dimenticandola, perdiamo la vita dietro a speranze umane, fasulle e deludenti!

E anche quando ci sembrerebbero buone, non possono mai darci quel tutto che ci vuole dare Dio: tutta la gioia, tutta la verità, tutta la vita mediante suo Figlio Gesù.

* Gesù, in questa scena del Vangelo, realizza un’altra promessa: quella di farci giusti e santi per darci la gloria che Egli già possiede. Ma per questo occorre essere puri, ed Egli ci dona la purificazione attraverso il perdono.

Gesù rivela più apertamente in che cosa consiste la vera salvezza: è il perdono di Dio, che distrugge il peccato e le sue conseguenze negative nella vita dell'uomo.

Promessa veramente fondamentale, perché se per sua colpa non si realizza, l’uomo è davvero perduto: non potrà avere la vita eterna promessa da Dio.

Il peccato è un male profondissimo. Il mondo non ne vuol sapere, cerca di convincere che non esiste, ma per quanto dica la gente, il peccato rimane ed è il male peggiore del mondo.

Oggi siamo poco sensibili alla coscienza del peccato, anche se ci fa male, in qualche modo lo accettiamo e ci piace. Pensiamo ai grandi peccati, i peccati capitali, come si usano chiamare,

la superbia che calpesta gli altri, l’ avidità che spoglia il prossimo, l’ira e l’odio che uccidono i fratelli. la lussuria che tratta la creatura come merce da comperare e da vendere, l’accidia che spegne ogni sentimento del cuore, rendendolo una pietra.

Come sarebbe diverso il mondo se non fosse schiacciato e pervertito dal peccato.

Anche se lo stato punisce una colpa, un inganno, un furto, un omicidio, il cuore dell’uomo rimane sempre lo stesso, forse peggiora. Solo il Signore può dar compimento alla promessa:

Vi darò un cuore nuovo, un cuore di carne”.

* Domandiamoci un poco:” Quanti oggi hanno nel cuore il desiderio di sentirsi dire:”Ti sono rimessi i tuoi peccati? Per capire la gravità del peccato bisogna capire l’importanza di Dio nella nostra vita e poi il rapporto con Lui , il dispiacere di un rapporto indebolito o interrotto con Lui, dar retta ai rimorsi. Ascoltare lo Spirito è un lavorio interiore che ci deve portare davanti a Dio Padre per dirgli: ”Signore, perdona i miei peccati!”. Eppure quanti cuori di pietra dinanzi a un Padre che ci ha dato suo Figlio sulla croce e continua a darcelo nell’Eucaristia!

Predichiamo la misericordia e spesso la gente la interpreta come permissività e bonarietà di Dio che dice:”Fate quello che volete, tanto poi vi perdono!” Questo è svilire Dio, trattarlo come un buon uomo, e si diventa povera gente che ha perso i valori spirituali e che non sa più provare pentimento.

Per fortuna che ci sono ancora tante persone che invece hanno capito il valore del pentimento, piangono i loro peccati e vengono alla misericordia, cioè al confessionale.

Grazie a Dio ci sono ancora. Anche oggi il profeta ripete:”Una cosa nuova germoglia”.

C’è ancora gente per fortuna che desidera cambiar vita, convertirsi, diventare nuovi di dentro, al livello più profondo del nostro io, non solo di fuori.

Dire peccato allora significa dire tutto ciò che nella nostra vita è sbagliato davanti a Dio, che compromette alla radice la “riuscita” della nostra esistenza, anche se davanti al mondo e alla gente sembra tutto il contrario.

Ringraziamo Gesù che ci ha portato sulla terra il perdono del Padre, perché abbiamo capito che la grazia di Dio vale per l’uomo più della vita, e il perdono di Dio è per noi più prezioso della salute.

Questo solo può cambiare la storia, quella di ciascuno di noi e quella del mondo. Se preghiamo con tutta la nostra fede e la Madonna della Misericordia prega per noi, ciò accadrà certamente.

L'Eucaristia è un prolungamento del perdono iniziale del battesimo; essa rende presente questo perdono in tutte le tappe della vita; in essa si forma incessantemente il popolo dei redenti.

Ripetiamo ciò che abbiamo cantato prima del salmo: “Rinnovaci Signore, col tuo perdono”

Preghiera eucaristica IV

PREGHIERA

O Padre, vogliamo essere buoni, vogliamo essere figli che ti piacciono come il tuo Figlio, e Tu, in cambio, dona a tutti la grazia di una sincera conversione del cuore. Eppure il tuo grande dono è per una società spesso superficiale che ride di tutto e non sa piangere su se stessa. Signore donaci il dono del pentimento del cuore, donaci l’umiltà di capire che siamo peccatori e, fin che Tu non ci perdoni, peccatori restiamo.

Dacci il coraggio di mettere da parte tutte le nostre belle ragioni, le nostre giustificazioni, i nostri alibi.

Donaci la schiettezza del cuore , salvaci dalla paura, dalla ipocrisia, dalla viltà dell’animo.

Donaci ancora e sempre la gioia di essere perdonati, e realizza la tua esaltante promessa:

Faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”