ANNO B - 5 DOMENICA ORDINARIA – Marc.1,29-39

Guariscici, o Signore

Liturgia penitenziale

Signore, che conosci ciascuno di noi per nome, che risani i cuori affranti e fasci le loro ferite: abbi pietà di noi

Cristo Gesù, la cui sapienza non ha confini e le cui parole sono verità, spirito, vita, e forza nel dolore: abbi pietà di noi

Signore, che hai percorso le strade del mondo facendo del bene, guarendo gli ammalati, diffondendo la speranza, abbi pietà di noi.


Un vangelo che ci fa capire perché Gesù è venuto sulla terra: per salvarci, cioè per essere con noi e per noi, nel nostro vissuto di oggi, lieto o triste che sia.

*La prima scena ci presenta Gesù che guarisce la suocera di Pietro. Gesù aveva detto di sé”Io sono la Via, la verità e la Vita”. E’il tema che pervade tutto il vangelo di Giovanni .

Il Signore viene tra noi, povera umanità, molto malata nel corpo, nella mente e nello spirito e vuole guarirla, e ci dona la guarigione e la vita perché ci ama e ci vuole vivi. Comincia con la suocera e poi continua con tutti quelli che vengono da Lui.

Diventa il grande medico che viene incontro al dolore dell’uomo.

I miei giorni sono stati più veloci di una spola, sono finiti senza speranza. Ricordati che un soffio è la mia vita”dice Giobbe nella 1 lettura ed è cosa di cui tutti ci accorgiamo, non solo perché finisce, ma perché basta così poco a farla finire: un incidente, una violenza, una malattia…la piccola fiamma della candela delle vita si spegne ben rapidamente. Quante volte nella Bibbia e in tanti libri scritti dall’uomo, si parla di “miseri mortali, il povero uomo”.Ma è proprio a questo povero uomo, così fragile, sempre sulla soglia della morte, viene incontro Gesù, e lo consola:”Ti voglio bene! Ti salvo, ti do la vita”


*Ma non basta, anche se la guarigione dalla sofferenza del corpo interessa tutti, perché è un grandissimo bene: a Lourdes, migliaia di persone vanno a chiederla sperando in essa, ma non è tutto. La guarigione vera che Gesù vuol dare all’uomo è che egli sappia fare di sé l’uso migliore, cioè indirizzi la vita a quello che è il suo vero fine. Se non lo facesse, la sua esistenza continuerebbe a non avere senso, e ad ogni passo ritornerebbero la stanchezza, la malattia e la morte. La guarigione donata da Gesù intende fare della vita ridonata un germe di vita eterna.

Il Signore è venuto perché l’esistenza attuale maturi in un’altra vita.

Gesù infatti non è più solo il guaritore, ma è il Rivelatore, il Profeta:” Ho tante cose da dirti fratello e sorella; cose consolanti, credimi, dammi fiducia. Parlerò del tuo dolore, della tua morte in modo nuovo”

Rivelatore è più che guaritore. Gesù rivela l’uomo a se stesso quando gli dice:”Ti sono rimessi i tuoi peccati”. Gesù tuttavia non guarisce tutti; anche gli ammalati a Lourdes raramente sono liberati dalla sofferenza fisica, gran parte tornano a casa e continuano a soffrire e morire…ma illuminati da questa luce che supera la situazione del corpo, sono stati curati nello spirito alla speranza, alla fede, all’amore.

Se tutti quelli che si rivolgono a Gesù, il Guaritore dei mali e delle pene, che cercano una guarigione immediata, desiderassero con altrettanta forza la sua verità, il suo amore, sarebbero guariti e consolati in questo senso più profondo. Cerchiamo di essere tra questi anche noi, pronti a ringraziarlo di tutti i beni che ci dà, ma soprattutto decisi a chiedergli la fede e la disposizione a “fare la sua volontà”, anche nella sofferenza, nella malattia e nel dolore.


*“Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava”. Il dono più grande che Dio può farci non è né la guarigione né la rivelazione della verità stessa, perché questi sono soltanto la via che conducono al Padre per metterci davanti a Lui: è il momento della preghiera profonda. Quelle notti misteriose di Gesù, nella solitudine e nel raccoglimento, avvolte dal silenzio, quando Il Figlio sente il bisogno di trovare la propria verità, la sua vita”stando faccia a faccia col Padre “, per comunicarsi a vicenda l’Amore vero: questa è la Vita per Gesù, ma che vuole comunicare anche a noi! Saper pregare, stare a faccia a faccia con Dio: questo è il dono più profondo che vuol farci Gesù!

Tutti sappiamo il Padre nostro, ma tra il saperlo a memoria, recitarlo ed entrare a poco a poco in questo colloquio, cominciando dalla prima parola, Padre, ci vuole un cammino che dobbiamo fare.

Tutti dovremmo saper fare questo cammino di preghiera semplicissimo!

Un bambino sa dire papà, così un vero cristiano sa dire Abbà-Padre, e sa anche fermarsi a capire sempre meglio il significato, la forza di questo nome, e a gustarlo, a fidarsi, ad abbandonarsi ad esso, e all’amore che esso esprime, come ha fatto Gesù.

Ecco perché questo vangelo è ricchissimo e ci porta sempre più all’essenziale.

Pensiamo alla folla, alla ressa alle grida di tutta quella gente che si assiepa attorno a Gesù per essere guarita, ed è a lei che Gesù dice:”Ora devo andare altrove”. Doveva andare a colloquio col Padre, stare davanti a Lui in preghiera: ed è lì che attinge la sua forza e la sua potenza.

E Gesù insegnandoci a pregare, vuole rinnovare nel suo popolo che siamo noi, questi momenti di intimità con il Padre.

Che confusione fanno nel mondo tutti quelli che vogliono salvarlo, dalla politica all’economia, dai vari culti alle sette più o meno diaboliche! Ebbene occorre che noi cristiani annunciamo la verità, che raccontiamo Gesù, che diciamo a questi uomini , confusi e dispersi alla ricerca della salvezza, che per salvare l’uomo occorre ben altro che discorsi fatti di vane parole e fantasie:”c’è voluto Dio sulla croce e le sue parole di vita eterna!”

Ma ancor più il Signore si aspetta da noi, che dovremmo aver capito la volontà di Dio, che nel vortice della vita quotidiana, sempre più dispersiva, di trovare ogni giorno quel momento tutto nostro in cui guardiamo a Dio e gli diciamo Padre.

E questo non turba i nostri orari, non ci ruba tempo: basta volerlo e desiderarlo!.

Adesso nell’Eucaristia lo chiameremo Padre per noi stessi e per tutti coloro che sono figli, ma non lo chiamano più Padre, e per coloro, sparsi in tutto il mondo, che hanno ancora bisogno di conoscere questo nome per poterlo dire.


PREGHIERA

Ti ringraziamo Gesù, perché come allora nella tua vita terrena così ora, ogni giorno della nostra vita, Tu vuoi guarirci, vuoi rivelarci a noi stessi affinché ti chiediamo la vera guarigione, vuoi illuminarci, vuoi renderci migliori adoratori del Padre, perché facendoti fratello a noi, ci hai permesso di invocare insieme con te il Padre.

Guariscici da tutte quelle malattie spirituali che tu vedi in noi, illuminaci, ma soprattutto portaci sempre più nel mistero dove Tu, amando, tacendo, stavi col Padre; insegnaci a dire Padre col cuore e con la nostra vita. Donaci di sentire la tua presenza nei momenti difficili della nostra vita e di diventare per gli altri un segno vivo della tua pietà, con la coscienza che non possiamo dirci cristiani senza essere anzitutto profondamente umani, come hai fatto Tu.