Anno B - 4 domenica di Avvento Lc.1,26-38

I Si della salvezza

Liturgia penitenziale

O Signore, perdona tutti i nostri peccati di sfiducia in te che sei sempre stato fedele alle tue promesse.

O Signore Gesù, perdona tutte le nostre ribellioni alla tua santa volontà

O Signore, aiutaci a diventare come Maria, servitori del bene e della Chiesa


* Cerchiamo almeno noi che veniamo in chiesa, di capire meglio il suo significato.

La scena del Vangelo di oggi è una delle più conosciute, dai pittori, dai poeti, dai racconti, e sovente ripetuta nelle omelie: l’annunciazione della Vergine SS.

La conosciamo fin dal catechismo da bambini, ma forse non abbiamo mai approfondito il suo vero significato fondamentale per la nostra salvezza.

* Così pure la parola salvezza, è rimasta sempre una parola un po’ confusa nella nostra mente.

Capiamo bene la salvezza di chi ha avuto salva la vita dopo una operazione difficile; la salvezza di uno che è stato rapito e poi liberato, la salvezza di uno che è stracarico di debiti e poi trova un’anima buona che gli paga tutto il debito.

Ma la salvezza che Dio opera in noi rimarrà sempre una parola vuota di significato, se non ci rendiamo conto da che cosa Dio ci salva, visto che tanti di noi sono già contenti e felici di vivere così come stanno, nel corpo e nello spirito. Allora cerchiamo di capire un po’ meglio, come saremmo senza peccato originale, e come Dio ci vuol far diventare dandoci la salvezza che inizia già di qua sulla terra, ma avrà la sua pienezza nell’altra vita.

* Dobbiamo renderci conto che di qua non abbiamo la felicità che vorremmo, come le cose belle e buone sono tutte passeggere e durano poco, al massimo tutta una vita, ma non ci soddisfano. Ebbene, Dio vuole darci una gioia e soddisfazione più profonda, vera e duratura.

Perché il famoso “peccato originale”, ci ha privati di tutto il bene che Dio aveva preparato per noi, caricandoci invece di tanto male che ci rende triste questa vita fino alla morte finale.

Salvezza allora vuole dire che Dio, già prima di crearci, sapendo come sarebbero andate le nostre cose, aveva stabilito di salvarci, cioè di darci la possibilità di ricuperare ciò che avevamo perso,

E Dio Padre dice il primo Si a questo progetto di salvezza, decidendo di mandare suo Figlio ad assumere un corpo umano per portarci questo lieto annuncio, che Dio ci ama e, se vogliamo, ci restituisce tutti i doni che abbiamo perduto.

Nella prima lettura leggiamo come il re Davide crede alla parola del Profeta che gli annunzia la venuta del Messia: ”Quando i tuoi giorni saranno compiuti tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere e renderò stabile il tuo regno. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre”.

Dove capiamo che Dio parla del regno futuro di suo Figlio Gesù, discendente del re Davide, e regnerà un giorno per sempre sull’universo, su tutti gli uomini.

Questo mistero e progetto di Dio:”Taciuto per tanti secoli, ci dice la 2 lettura, è ora annunziato a tutte le genti perché obbediscano alla fede”.

E il Figlio di Dio dice il secondo Si, accettando di farsi uomo.

Solo che per realizzare questo suo progetto di salvezza ci vuole una donna che accetti di diventare madre di suo Figlio. Allora sceglie una ragazza di Nazareth e le manda un angelo per sentire se accetta, proprio come ci racconta il vangelo di oggi.

Maria ci pensa un momento, chiede spiegazione sul modo che il Signore ha scelto perché lei possa diventare mamma, visto che lei non era ancora sposata; ed allora, con tanta fede e obbedienza a Dio, Maria dice il terzo Si, al progetto di Dio per la nostra salvezza.

Viene così concepito in Maria, un uomo che è anche Figlio di Dio, per opera non di uomo, ma di Spirito Santo, e si chiamerà Gesù.

Gesù nasce, cresce e per tre anni annuncia al mondo il progetto di Dio: salvarci tutti e portarci tutti un giorno con sé in Paradiso, dove ci sarà ogni sorta di Bene senza alcun male.

Ma non basta! Dio ci annuncia e ci promette la salvezza, ma, siccome noi siamo liberi, chiede il nostro libero consenso e ci indica quali sono i modi e i mezzi per ottenere questa nostra salvezza.

Ci vuole a questo punto il quarto Si, quello dell’uomo.

* E qui avviene il terribile dramma umano.

Non tutti si rendono conto della grandezza e bellezza della proposta che Dio ci fa. Non tutti credono alle parole di Gesù, Per cui tanti, per ignoranza, pigrizia, cattiveria, egoismo, preferiscono stare come stanno, senza preoccuparsi di cosa vanno incontro e che cosa perdono.

* Che cosa vuol dire per l’uomo dire il suo Si?

Bisogna rispondere come Maria: con la massima disponibilità nell’accettare il progetto di Dio e di ubbidire alle sue parole, anche quando il progetto di Dio non combacia con il nostro progetto di vita. Dio oggi ci dice:”Se quando tornate alle vostre case sentite il bisogno di comportavi bene, se vi sentite più sereni, meglio disposti a far bene il vostro dovere in famiglia, sul lavoro, nella società è perché io vi sto parlando per convincervi ad entrare in un progetto più grande”. Ognuno ha tanti suoi progetti di vita, a volte buoni, a volte terra terra, a volte intrisi di egoismo. Conosciamo troppo bene l’egoismo degli immaturi, dei bambini, di quelli che sono incapaci di generosità. Ci sentiamo portati a cercare sempre il nostro tornaconto, i soldi, il nostro piacere individuale, dimenticando gli altri. A Natale Gesù viene a presentarci il suo progetto di vita cristiana, di valori spirituali, di solidarietà e di amore vero. E aspetta il nostro Si.

* Chi fa dunque un buon Natale?

Vorrei qui leggere con voi che cosa ha detto il papa, Benedetto XVI:”Nell’odierna societa dei consumi questo periodo subisce purtroppo una sorta di inquinamento commerciale che rischia di alterarne l’autentico spirito, caratterizzato dal raccoglimento, dalla sobrietà, da un a gioia non esteriore, ma intima”

Fa Natale chi come Maria ascolta e accoglie nella fede la Parola di Dio, per cui, Natale, prima di essere problema di luci, presepi, regali e tradizioni è questione di fede e di conversione, perché si può fare Natale e non crescere affatto nella fede e nella vita cristiana.

Il Signore si aspetta in sostanza il nostro Si, generoso e pieno di fede, come quello di Maria.

Se finora abbiamo costruito castelli in aria, avuto desideri e progetti solo materiali, è il momento buono per chiedere a Dio, per intercessione di Maria, che ci aiuti a non sprecare più la nostra vita, ma a metterla nelle sue mani, perché sia vissuta come vuole Lui, secondo il suo progetto di Amore.

PREGHIERA

O Signore, non ci sarà Natale per me se continuo ad aver la testa piena di rumori assordanti, il cuore pieno di cianfrusaglie inutili e da mille sogni confusi, se continuo a vivere in peccato.

Come Maria devo ascoltare di più la tua Parola che parla dentro di me e proprio a me; accogliere con prontezza I messaggi che mi vengono da Te; lasciarmi possedere dallo Spirito Santo che mi rende creatura nuova. Fa' o Signore, che il Natale esista anche per me, ma quello vero in cui tu stesso vieni ad abitare in me. Fa' che si realizzi la mia rinascita divina.

Solo allora tu avrai la certezza di non essere nato invano ed io non vivrò più come un uomo abortito e senza vita.Ci sono poche ore ancora per il tuo Natale, ma è sufficiente, se voglio, per realizzare sul serio il mio Natale, accogliendoti con amore e sincerità nella mia vita e cercando di realizzare in me una vera conversione. Amen