Anno B – Ascensione Mc, 16,15-20

La speranza a cui siete stati chiamati

Atto penitenziale

Signore che, asceso alla destra del Padre, ci fai dono del tuo Spirito, abbi pietà di noi.

Cristo, che sostieni ogni cosa con la potenza della tua parola, abbi pietà di noi.

Signore, che ci hai detto:”vado a prepararvi un posto”fa’ che ce lo meritiamo: abbi pietà di noi.


L’Ascensione del Signore è il naturale coronamento della Pasqua, anche se questa ci sembra ormai lontana. Risurrezione di Gesù non vuol dire che Lui è ritornato a vivere come prima, non è un abbandono; noi non dobbiamo rimanere inerti, immobili e tristi a cercare con lo sguardo Dio "fra le nubi". Cristo ha promesso di rimanere vivo in mezzo a noi,solo che ora vive in modo diverso, non più alla maniera degli uomini, ma alla maniera di Dio, non più condizionato dal corpo e dal tempo, ma presente ovunque, invisibile agli occhi nostri, ma sempre vivo e vero. “ Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio”.

Una frase semplice, ma che racchiude tutta la speranza dell’umanità in un futuro che realizzerà appieno la nostra vita.

Anche se tanti si fermano alla morte e non sanno o non vogliono andare oltre, tutti abbiamo bisogno di sperare che dopo la morte ci sia qualcosa.

E’ inutile non pensarci o allontanarla dai nostri pensieri. o toccare ferro!

Tutti la vediamo ogni giorno vicino a noi: qualcuno che prima, ieri c’era, oggi non c’è più. Da’ disagio a tutti, specialmente ai giovani , ma tanto tutti sbattiamo contro un muro che ci dice:” Oltre non si va, datevi da fare di qua, con quello che avete perché di là non ne avrete più tempo.Anche quelli più impegnati ed indaffarati, dopo la morte di un amico, ci ripensano, almeno un poco, anche se poi tutto continua come prima.

E’ necessario che venga Gesù a dirci:”Io sono con voi, fino alla fine del mondo”. Ed è proprio questo che volevamo. Non una favola o semplici parole, ma una speranza oltre la morte.

Gesù per realizzare la nostra speranza, ha bisogno di parlarci dell’altra vita e ci dice :”La vostra speranza deve andare oltre la morte; dovete guardare in avanti, l’eternità è vostra. Sappiate sperare al di là del vostro naso e del vostro corpo, al di là di ciò che la gente ha paura e li lascia tristi e disperati.

Gesù può dire quello perché Lui è risorto, ha vinto e superato la morte e ci aiuta a rovesciare completamente la nostra visione della vita dicendoci:dove sono io si vive e basta, mentre dove sei tu si muore e basta!. Allora ci dona la speranza: “Io sono morto e risorto per te; làsciati guidare fin d’ora dalla fede, nel mio Regno di vita dove potremo vivere insieme”.

Se siamo credenti, sentiremo nel cuore la presenza di Dio che già ci accompagna; nella luce e nella speranza, apparteniamo già a due mondi, ed è vero.

Com’è bello sapere che Gesù è al nostro fianco e ci assicura:” Sono qui oggi con voi, e ci sarò anche domani, sino alla fine della vostra vita e dei tempi e vi accorgerete come siete vivi in me. Gli altri piangeranno la vostra morte, ma voi sorriderete e li consolerete, vivi come me.”

Questa è la fede cristiana, se crediamo in Gesù Risorto. E’ meraviglioso che Gesù usi la nostra morte che potrebbe cancellare tutte le nostre speranze, per ridarci una speranza viva.

Questo è il Gesù che preghiamo tutti i giorni, con cui parliamo e viviamo ogni giorno, che ascoltiamo tutti i giorni. S. Paolo dice:”.. una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati”.

Se speriamo così, come cambia la nostra vita: diventa diversa, più libera, più serena, più ottimista.

Chi non crede nell’ al di là, cercherà di vivere alla meglio qui; per poco che sia intelligente e intraprendente, cercherà di avere ricchezze, potere, piacere… e spesso diventerà cattivo e prepotente, perché non ci riuscirà mai ad avere completamente tutto quello che vuole.

Per questo l’Ascensione è stupenda, se la consideriamo non come una scena da guardare, ma come un mistero di Cristo che interessa anche noi, ci avvolge. La gente ha paura del buio oltre la morte, invece noi credenti guardiamo oltre e vediamo questo nostro Signore luminoso, amico che ci viene incontro per portarci dove vivremo come i santi, deboli come noi, ma che hanno molto sperato, hanno molto guardato al di là, si sono ispirati a Gesù e vivono sempre nella felicità.

Apriamo i nostri occhi, perché saremo consolati noi, e così potremo consolare anche gli altri.

Abbiamo tutti bisogno di questo Gesù che consola, perchè tutti temiamo la morte.

Ma dove c’è Lui. c’è luce, e noi, figli della luce, dobbiamo illuminare questo mondo che è nelle tenebre.

Oggi c’è molta crisi religiosa, non tanto sulla fede o sulla carità, quanto sulla speranza.

Gli Apostoli guardavano all’insù, al Signore che saliva al Cielo, noi invece guardiamo troppo alle cose che dobbiamo fare quaggiù e non troviamo più il tempo per pensare e sperare le cose di lassù che ci aspettano. Dimentichiamo la nostra destinazione, l’ultima stazione dove scenderemo dal treno di questa vita per sempre ed è proprio la speranza che ci aiuta a camminare verso quel posto dove Gesù ci aspetta.

La festa dell'Ascensione ci dà modo di riaccendere ogni anno di nuova luce la più grande certezza della nostra vita: Gesù è vivente ed è ancora con noi!

E la nostra più grande speranza: Noi andremo a stare con lui presso il Padre!

Ma Gesù dice ancora:“Andate in tutto io mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura! Di questo voi sarete testimoni”. Celebrare con fede l’Ascensione vuol anche dire prendere coscienza del nostro compito di credenti in terra.

E’ un passaggio delle consegne, da Gesù alla sua Chiesa che siamo noi, di annunciare a tutti gli uomini l’Amore di Dio e di essere nel mondo segno, strumento e testimoni della sua grazia e della venuta del suo Regno. Perché c’è troppa gente che non crede a queste cose e quindi vive male tutta la vita.

Missione che diventa un dovere e di cui renderemo conto a Dio, perché la fede è un dono troppo grande per goderlo da soli e dobbiamo trasmetterlo agli altri.

E dal momento che non possiamo svolgerlo da soli, San Paolo ha detto nella 1 lettura: A ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo” proprio come ha detto Gesù:“ E io manderò su di Voi lo Spirito santo che il Padre ha promesso”

Vi auguro di essere veri testimoni di questa splendida verità, che richiede, non belle parole e promesse a Dio da marinaio, ma un modo coerente di vivere, perché questo Vangelo deve essere vissuto da noi e predicato a tutti.

Fissiamo nel cuore la promessa che Gesù ha fatto a tutti i credenti e che non possiamo dimenticare:

Vado a prepararvi un posto.. e vi prenderò tutti con me!” ..e se ci pensiamo bene e ci fidiamo di Dio, che cosa potremmo desiderare di più? Per questo siamo noi credenti i più fortunati di questo mondo!!!


Preghiera

Signore Gesù, dove sei? Oggi, adesso, dove possiamo incontrarti?

E’ una domanda che sentiamo di rivolgerti con tutta la struggente nostalgia del nostro cuore. Vorremmo essere certi della tua presenza, soprattutto nei momenti di solitudine e di abbandono. Ma tu, Signore, dove sei?

Forse lontano, al di là del nostro orizzonte, fuori dei confini del nostro esistere?

L’impressione talvolta è questa, e ci rattrista. Eppure dovremmo sapere che non sei lontano perché hai promesso di non abbandonarci mai. Vuoi essere anzi per noi una realtà familiare come il pane sulla nostra tavola, come la luce che ci accarezza il volto al mattino,come il saluto della persona che più amiamo, all’inizio di un giorno nuovo.

Signore, aiutaci a scoprire le tracce del tuo passaggio e a diventare noi per gli altri trasparenza limpida e fedele della tua presenza.

Aiutaci a credere e a testimoniare che in questo mondo tu hai aperto una breccia verso la pienezza della libertà e della vita.

Signore Gesù, nostra nostalgia,nostra speranza e nostra fede, ricordati di noi. Amen