Anno B - Santissima Trinità Mt.28,16-20

Dio è Padre,Figlio e Spirito Santo.

Atto penitenziale

Davanti al Signore, che dimostra la sua grandezza soprattutto nella grazia del perdono, riconosciamo le nostre colpe, per accogliere il dono dello Spirito nella celebrazione eucaristica:

-Signore, tu che sei comunione d'amore e ci doni i tuoi comandamenti come strada verso la felicità, abbi pietà di noi…

-Cristo Gesù, tu che hai condiviso la nostra vita e ci inviti a rivolgerci con confidenza a Dio chiamandolo Padre, abbi pietà di noi…

-Signore, tu che ci assisti sempre con il dono dello Spirito e ci mandi nel mondo per essere segno del tuo amore, abbi pietà di noi…


E’ una festa difficile quella di oggi, proprio perché ha come oggetto il mistero intimo di Dio, inaccessibile alla mente umana, inesprimibile con le nostre parole. Per questo, più che preoccuparci di come “spiegare la Trinità”, cerchiamo di ascoltare con semplicità e meditare le letture della Messa, dando a tutta la celebrazione un tono adeguato di silenzio, di adorazione, di lode a Dio.

Le parole con cui abbiamo dato inizio alla Messa:”Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, sono come una sigla di tutte le celebrazioni della Chiesa. Nei sacramenti, finendo ogni preghiera, nelle benedizioni: sono come il segno distintivo di tutti i cristiani, il riassunto di tutta la nostra fede, è una realtà che ci portiamo dentro, perché ci ha creati Dio e tutti abbiamo in noi la sua immagine.

Fra poco lo diremo nel Credo. Credo in Dio Padre, in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nello Spirito santo che è Signore e dà la vita”. Non solo, ma sentiremo in tutta la liturgia eucaristica quante volte noi invochiamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

E per noi cristiani il segno della croce è molto più importante che il nostro segno zodiaco, dei pesci, del Leone …e con tutte le stupidaggini che ne derivano. Anche se è un mistero, un mistero chi può capirlo? Quante cose materiali sono per noi ancora un mistero, la corrente elettrica, certi comportamenti del nostro corpo, l’universo: e noi pretendiamo di conoscere Dio?

Gesù ha parlato in continuazione di Dio Padre, come noi parliamo del nostro papà:”Il Padre che mi ha mandato. Il Padre ed io siamo una cosa sola. Quando pregate dite: Padre nostro.”

Sovente annuncia e promette lo Spirito Santo:”Sarete battezzati nello Spirito Santo. Vi suggerirà ogni cosa. Sarà il vostro Consolatore “ E dopo la Pentecoste, che domenica scorsa abbiamo festeggiato, i cristiani hanno capito un po’ per volta che non si può parlare propriamente di Dio se non parlando del Padre che ha mandato suo Figlio il quale ha effuso lo Spirito Santo.

Non è necessario capire come sia fatto Dio; le nostre parole (Dio unico in tre persone) e i nostri numeri (uno, tre), non possono spiegarci nulla della realtà di Dio che supera ogni nostra comprensione.

Ci accontentiamo di sapere che è così, solo perché ce l’ha detto Gesù stesso.

Però questo vuol dire: riconoscere, adorare, lodare Dio Padre che ha dato origine all’universo, a sua immagine ha formato l’uomo, ha tanto amato il mondo da mandare suo Figlio Unigenito come Salvatore. Significa lasciarsi guidare davvero dallo Spirito di Dio per diventare veri suoi figli e raggiungerlo un giorno in paradiso.

Sappiamo tutti che ogni uomo esiste solo perché, prima di essere nel grembo della mamma, era nel
pensiero e nell'amore del Padre, da sempre.
Solo quando avremo la gioia di "vederLo" nella gloria
del Paradiso, conosceremo l'immenso amore che ha per ogni uomo, chiunque sia. L'uomo, questa
misteriosa bellezza che dà voce al creato, è davvero il capolavoro dell'amore del Padre.
Per questo nella 2 lettura di S. Paolo ci dice: “ Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!. Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.”

* Dio si presenta come una famiglia legata e unita dall’amore: non è da solo. E questo ci fa capire che ci ha creati come Lui: per amore e la famiglia umana è formata, sul suo esempio, dall’Amore.”Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza” dice la Bibbia. Ogni famiglia e l’umanità intera deve rassomigliare a Dio nell’unità indissolubile e nell’amore eterno. Questo è il grande messaggio per tutti l’umanità.

* Tocca inoltre a ciascuno di noi trasformare questo mondo in cui viviamo perché diventi una famiglia costruita sul modello divino dell’unità e dell’amore.

*Come ogni persona, Dio lo si conosce sempre più frequentandolo ed amandolo, fino a capire che di Lui non se ne può fare a meno, come fa il bambino piccolo che pian piano più riconosce sua madre e suo padre e più non può farne a meno E’ quindi normale che chi non vuol avere molta confidenza con Dio, non lo prega, non s’informa, non legge il Vangelo, non ha nessuna voglia di avere rapporti con Lui, e Dio diventa allora un povero sconosciuto col quale non ci interessa avere relazione, anzi a cui si sbatte la porta in faccia.

* Solo che ne deriva un bel guaio: fin che noi sbattiamo la porta in faccia ad uno sconosciuto, ad un rappresentante insistente, ad un parente, ci perdiamo poco, ma se sbattiamo la porta di fronte a Dio, nostro Padre, che ci viene a trovare per stare con noi, per salvarci e portarci con Lui, le cose si mettono male; dice l’Apocalisse:”Incomincerò a vomitarti dalla mia bocca” ed il Vangelo nella parabola delle nozze, dice all’uomo trovato senza veste nuziale, cioè senza amicizia con Dio:“Legatelo mani e piedi e gettatelo nella Geenna, dove c’è piano e stridore di denti” ed io, ve l’assicuro, non vorrei trovarmi nei panni di quella persona

* La Trinità ci insegna che Dio è Amore, e nella sua dimensione trinitaria è il modello delle nostre famiglie e della società umana, cioè Padre, Fratello, Consolatore, addirittura Sposo.

Credo che nulla del creato, per quanto sia stupendo, come le stelle, la natura che ci circonda, faccia "sorridere" il Padre, come la voce di un uomo, figlio, che gli dice "Ti voglio bene!".
Possiamo avere tutto l'oro di questo mondo, tutte le ricchezze che volete, ma nulla può stare a paragone di un "ti amo". Qui è la nostra vera grandezza. E mentre tutto è destinato a passare, come le cose che ci circondano, la nostra stessa vita, quel "ti amo" è destinato a continuare per l'eternità e ricevere in cambio il "ti amo" del Padre che ci ha voluto per la Sua Gloria.
E che sia veramente grande l'amore di Dio lo ha dimostrato nel farci dono di Suo Figlio per risollevarci dallo stato di "orfani" senza futuro, che eravamo dopo il peccato e che siamo ogni volta Gli voltiamo le spalle.

La Trinità ci ricorda che il mistero della Trinità lo portiamo dentro di noi, perché dal giorno del nostro battesimo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo abita nei nostri cuori.

Ora il nostro impegno, bello anche se difficile, è vivere tutto questo, giorno dopo giorno.

Quindi attraverso Gesù Cristo, la sua parola, la preghiera ed i sacramenti, noi dobbiamo cercare Dio, camminare con Lui e lasciarci guidare da Lui per tutta la nostra vita. E se la nostra ricerca è sincera, umile perseverante, lo Spirito di Verità ci guiderà, verso la salvezza, anche se proprio non capiremo tutto.


PREGHIERA

Signore Gesù, ci capita spesso, parlando di Dio, di provare una sensazione di dubbio, di incertezza, di fatica e di smarrimento.

Mentre le false immagini di Dio che il mondo ci presenta incutono paura, le definizioni teologiche ci lasciano muti e smarriti, incapaci come siamo di capirci qualcosa.

Quand’è che arriveremo ad incontrare non il dio della paura, ma il Dio della compassione, non il dio freddo e astratto dei filosofi, ma il Dio della presenza misteriosa e paterna che ci faccia innamorare di sé con infinito stupore?

Di questo Dio vivo e vero tu, o Signore, hai voluto rivelarci il volto meraviglioso.

Non sei venuto a spiegarcelo, ma a raccontarci quanto questo Dio ci ami perché è nostro Padre, non a darcene definizioni fredde ed incomprensibili, ma ad immergerci dentro l’onda calda di un amore che è ascolto, accoglienza, donazione, principio e sorgente di ogni nostro bene e felicità.

Signore Gesù, parlaci ancora di Dio, del nostro Dio.

Donaci di entrare in comunione col Padre con le parole più dolci e toccanti. Aprici alla conoscenza e all’accoglienza dello Spirito, perché ne sentiamo il respiro dentro la nostra vita.

Fa’ che trasformati e battezzati dall’onda dell’amore trinitario, possiamo vincere ogni forma di solitudine egoistica per scoprire l’emozione, la gioia, la bellezza, la pienezza di umanità che si realizza nel saper donare. Amen.