In queste foto alcuni momenti del Pellegrinaggio a Ficarra, al Santuario Madonna Annunziata 23.09.2007
- foto Tindaro Merlina
LE
FOTO DELL'INCONTRO CON IL PAPA - UDIENZA DEL 12.09.2007
Il
Papa durante la lettura dei gruppi presenti all'udienza
foto Marilena Merenda
il passaggio di Benedetto XVI tra la gente
FESTA
SALINA' settembre 2007 e FIUMARA luglio 2007
Processione e fiaccolata alla Festa del 2 sett. '07 a Salinà
Processione e sagrato della Chiesa di Fiumara durante la Festa del
15.7.07
FESTA
A MADONNA DEL LUME 20 ottobre 2002
dopo 33 anni si festeggia la Madonna del Lume - una gioia riscoperta
foto Tindaro Merlina
FOTO
DELLA CASA DI MARIA IN TURCHIA - Agosto 2006
il pellegrinaggio fatto in Turchia, presso il Santuario di San
Giovanni, e l'ultima dimora di Maria, nell'Agosto del 2006
foto Tindaro Merlina
Fiumara di Piraino 6 ottobre 2006
Cari Amici,
eccomi di nuovo a voi con la mia povera parola. So
che l’ascoltate volentieri, e questo m’incoraggia a mandarvi la mia
riflessione.
In questo mese di ottobre il pensiero corre
naturalmente al Santo Rosario, perché è ritenuto da tutti come "Il mese
del Rosario". Il sette Ottobre, primo venerdì del mese, è la festa della
Beata Vergine Maria del Rosario. Questa celebrazione fu
istituita dal Papa San Pio V nel 1572, primo anniversario della vittoria
navale riportata dai Cristiani a Lepanto contro i Mussulmani, e attribuita
all'aiuto della Santa Madre di Dio, perché era stata invocata con la recita
del Rosario.
Pensando alla bontà della Madonna che soccorre
tutti coloro che a Lei si rivolgono, voglio oggi parlare di un mezzo che ci
avvicina a Dio, e che è indispensabile, non solo per la nostra salvezza, ma
anche per la nostra santificazione.
Parliamo dunque del PENTIMENTO DEI NOSTRI
PECCATI. Tutti abbiamo bisogno di questo, perché tutti siamo peccatori.
Disse un giorno Gesù a coloro che volevano lapidare la donna adultera: "Chi
di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei" (Gv 8,
7). Sentendo tali parole, nessuno ebbe il coraggio di lanciarla, e così,
cominciando dai più anziani, se ne andarono tutti senza contestare, perchè
riconobbero di essere peccatori.
Dio si compiace davanti a coloro che si
riconoscono peccatori. Perciò diciamo con umiltà: "Riconosco la mia
colpa; il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di Te, contro Te solo ho
peccato: quello che è male ai tuoi occhi io l'ho fatto" (Salmo 50, 5-6).
Se Dio è benevolo con chi si pente, è ancor più buono con coloro che, dopo
il pentimento, si impegnano a migliorare la propria vita. Si legge nel
Profeta Gioele: "Or dunque, dice il Signore, ritornate a Me con tutto il
cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Ritornate al Signore vostro Dio,
perché Egli è misericordioso e benigno, tardo all'ira e ricco di benevolenza"
(Gioele 2, 12-13).
Ecco allora l’invito del Profeta: convertirsi,
cambiare vita, migliorare i propri costumi, fuggire il peccato con orrore, e
aver fiducia nel perdono, da parte di Dio, delle proprie colpe, anche se
sono molto gravi, confidando nella Sua infinita misericordia. Lui è paziente
e misericordioso. Non respinge mai il peccatore pentito, ma lo abbraccia e
lo accoglie con amore. Infatti dice ancora il Salmista: "Uno spirito
contrito è sacrificio a Dio; un cuore affranto e umiliato, Tu, o Dio, non
disprezzi" (Salmo 50, 19).
Se però vogliamo ottenere il perdono e cambiare
vita, dobbiamo fare noi il primo passo verso Dio, come ha fatto il Figliol
Prodigo, perché Dio non vuol forzare nessuno a convertirsi. Lui ci offre il
Suo aiuto affinché possiamo diventare più buoni, ma tocca a noi accettarlo.
Infatti ci dice nel Vangelo: “Venite a Me voi tutti che siete affaticate
e oppressi, e Io vi ristorerò” (Mt 11, 28). E in un altro passo dice: “Se
uno Mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e noi verremo
a lui, e prenderemo dimora presso di lui”(Gv 14, 23). Dunque dobbiamo
essere noi a volere la nostra conversione, e ad avvicinarci a Dio con umiltà
di cuore, come ha fatto
la Maddalena
e tanti altri peccatori. Lui non forza la nostra volontà, anche se tante
volte ci offre l’occasione perché abbiamo a convertirci. Lui infatti non
vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Gesù ama i
peccatori, ed è in continua ansia per la loro conversione, come ha fatto con
Zaccheo il pubblicano, il quale ha accolto con gioia l’invito di Gesù, e
subito ha cambiato la sua vita: da ladro che era, si trasformò in generoso
elargitore dei propri beni.
Ascoltiamo ora che cosa vuol dire Gesù al nostro
cuore: che cosaaspettifiglio mio a cambiare vita? Perché
non ti metti a posto con la tua coscienza? Pensa ai peccati che hai
sull’anima. Se in questo momento venisse a coglierti la morte, dove andresti
a finire? La vita non è nelle tue mani, ma nelle Mie. Se Io volessi potrei
farti morire oggi stesso. Perché non ti avvicini a Me? Io ti voglio tanto
bene, e desidero la tua salvezza eterna. Non sai che Io ti penso sempre, in
ogni istante della tua vita? Perché ti confessi raramente, o addirittura
mai? Perché non frequenti
la Santa
Messa tutte le Domeniche? Lo sai che è peccato mortale non
santificare le feste! Io ho diritto ad essere onorato sempre, non soltanto
quando ti pare e piace, o quando ti fa comodo. Tu sei triste, e forse
disperato, perché nel tuo cuore non ci sono Io, ma c’è il peccato, dovuto
forse agli atti impuri che commetti sovente, ai divertimenti illeciti che
frequenti, alle passioni che soddisfi, alla ricerca delle vanità, ai
tradimenti del Matrimonio, alla convivenza con chi non è tua sposa, alle
bestemmie che vomiti dalla tua bocca, alle parolacce, ai discorsi osceni,
alle letture cattive, ai film e spettacoli che ti allontanano da Me, e nei
quali credi di trovare la gioia perché ti procurano piacere, ed invece ti
rendono sempre più insoddisfatto.
Figlio, sono Io che in questo momento busso al tuo
cuore, e ti dico ancora una volta: cambia vita intanto che hai il tempo,
perché se muori improvvisamente e cadi nell’Inferno, ci dovrai rimanere per
tutta l’eternità.
Carissimi Amici, accogliete queste mie parole,
frutto del mio sincero amore per voi. Ricordiamoci reciprocamente nella
preghiera affinché un giorno possiamo godere insieme, in Paradiso, la
beatitudine eterna.
Vi saluto e benedico tutti di cuore.
Vostro aff.mo,
Padre
Michelangelo Murgia
Benvenuti nella parte dedicata alla visita Pastorale
Questa parte è dedicata interamente alla visita che il
Vescovo della Diocesi di Patti ha tenuto nella nostra comunità nei giorni 10-11-12-13-14
marzo, giorni dedicati alla nostra Parrocchia con incontri alle scuole, agli
ammalati, ai giovani, la visita è stata anche un momento di preghiera
comunione ma soprattutto riunione anche con le altre Parrocchie della nostra
Comunità di Gliaca e Piraino.
Inoltre in queste pagine troverà posto un racconto al mese
della Bibbia per conoscerla meglio iniziamo con il racconto "Proibizione
di mangiare grasso e sangue" dal libro del Levitico - Antico Testamento
- Genesi - 2 Samuele. Anche nella Home Page ci sarà spazio per un racconto
della Bibbia. Questo tema tanto caro al nostro Vescovo, infatti lui stesso
ha proposto alla nostra Diocesi la pubblicazione di una Bibbia
personalizzata, da distribuire alle nostre famiglie e comunità. leggi sotto
articolo completo
L'album fotografico con la visita alla Chiesa
di Fiumara ed alla Chiesa di Salinà.
IL
PROGRAMMA NELLA NOSTRA PARROCCHIA
10 marzo,
Venerdì: ore 17:00 Fiumara Accoglienza della Croce dei
Giovani. Via Crucis e intronizzazione. davanti la Chiesa. S. Messa.
12 marzo,
Domenica ore 10:00 di fronte la Piazza De Gasperi accoglienza del
Vescovo. Momento di preghiera. In corteo alla Chiesa. Omaggio alla
Croce. ore 10:30 S. Messa. ore 17:00 incontro con la Comunità di
Madonna del Lume ore 18:00
Assemblea Parrocchiale (Sede Parrocchiale) segue un momento conviviale.
13 marzo,
Lunedì: ore 9:00 incontro con gli studenti della Scuola
Alberghiera. Ore 11:00 incontro con i bambini dell’Asilo. Ore 18:00 S.
Messa a Salinà e saluto da parte della Comunità. Ore 19:30
Incontro con gli operatori Pastorali di Fiumara in Parrocchia.
14 marzo,
Martedì: ore 16:00 S. Messa e Amministrazione del Sacramento
dell’Unzione dei malati.
Gliaca Salone
Parrocchiale
18 marzo,
Sabato: ore 16:00
IL VESCOVO
INCONTRA TUTTI I GIOVANI DEL COMUNE al Salone Parrocchiale di Gliaca.
Il Saluto che il
responsabile di questo sito Tindaro Merlina,
ha dato a nome di tutta la Comunità di Salinà, per le foto andare
nella pagina della visita pastorale.
LA COMUNITA’ DI SALINA’ DA IL BENEVENUTO A S.E. MONS.
IGNAZIO ZAMBITO VESCOVO DELLA DIOCESI DI PATTI
E’ per me motivo di gioia poter
porgere a nome di tutta la Comunità il referente Saluto al nostro
Vescovo S. E. Mons. IGNAZIO ZAMBITO, rinnovandogli i sentimenti di una
sincera amicizia, esprimendogli Gratitudine onorati dalla Sua presenza
in mezzo a noi.Noi tutti apriamo i nostri cuori alla visita del nostro
Vescovo-Padre, con semplicità e sincerità accogliamo la Sua parola che
ci aiuterà ad accrescere la nostra fede, e ad essere più uniti in modo
che tutta la nostra comunità parrocchiale , ma non solo , tutta la
nostra Diocesi , diventi un cuor solo e una sola anima.Diamo
a Lei Eccellenza il nostro affettuoso benvenuto e la ringraziamo per
esserse in mezzo
Siamo
contenti di collaborare con Lei, con la speranza che questa visita
pastorale possa risvegliare e rafforzare in noi la vera fede Cristiana.Per
noi il Vescovo è un padre, ma nello stesso tempo rappresenta per la
comunità il ministro di Dio, colui che ci porta con vera fede e grande
gioia la Parola del Signore, noi ci aspettiamo che Lei rinnovi e
ravvivi questa convinzione e che ci faccia
comprendere anche le cose che abbiamo mancato,
affinché riusciamo a raggiungere l’obbiettivo che
ci chiede il nostro Signore Gesù.Nella speranza che la sua prossima
visita alla nostra Comunità avvenga nel più breve tempo possibile,
trovando la chiesa ristruttura la nostra Comunità la Ringrazia e la
Saluta.
Salinà di Piraino 13 Marzo 2006
La
Consegna della Bibbia
La nostra diocesi si sta preparando ad un grande avvenimento:
la consegna della BIBBIA alle famiglie. Ha fatto stampare una Bibbia con una
copertina che riporta parte del nostro territorio diocesano e alcuni simboli a
noi familiari , quasi ad indicare il desiderio e il proposito che la Bibbia
diventi la "nostra Bibbia" nel senso che desideriamo incarnare la Parola di
Dio.
La consegna avverrà dentro una celebrazione in tre momenti
distinti:
il Vescovo consegna la Bibbia a tutte le Parrocchie;
il Parroco consegna la Bibbia ai responsabili delle Piccole
Comunità, dei gruppi, dei quartieri;
i responsabili consegnano la Bibbia a tutti coloro che l'hanno
richiesta
questi momenti saranno vissuti in un clima di preghiera per
sottolineare che la Parola è dono di Dio e noi come dono intendiamo
accoglierla
Incontro alla Bibbia
Breve introduzione alla Sacra Scrittura per il cammino catechistico degli
adulti
Introduzione Che cos'è la Bibbia? E'
il libro più diffuso e più tradotto nel mondo. E' anche uno dei libri più
antichi che si conosca. E' senza dubbio il libro che ha lasciato le tracce
più significative nel cammino dell'umanità. Arte, letteratura, musica, vita
e costumi dei popoli si sono ispirati alla Bibbia, da essa sono stati
plasmati e hanno tratto nutrimento.E naturalmente, prima di
tutto, la Bibbia è libro sacro, il libro della fede per un numero
indescrivibile di persone, da tanti secoli. Al suo messaggio hanno ispirato
la loro vita e su di essa hanno edificato le loro comunità. C'è da chiedersi allora
quale sia il segreto della Bibbia, da che cosa essa tragga la capacità di
segnare così profondamente la storia del mondo e delle persone.
Una prima, immediata risposta è che la Bibbia è il documento centrale
della religione ebraica e di quella cristiana; ma anche il mondo islamico ne
ha stima. È un'opera letteraria, anzi una vera e propria letteratura,
che raccoglie la storia bimillenaria di Israele, di Gesù e dei primi
cristiani. Questa storia porta con sé un messaggio straordinario: la
rivelazione che Dio ha fatto di sé all'umanità e il disegno di salvezza che
egli va costruendo nella storia. Di questi tre aspetti
della Bibbia tratta per larga parte questo libretto, che vuole aiutare ad
entrare in essa.
Ascoltando il messaggio della Bibbia, si scopre poi che essa è qualcosa di
più di un testo letterario e storico: è parola di Dio. La Bibbia è la parola
che Dio ha fatto risuonare nel tempo, nelle parole dei profeti, di Gesù e
degli apostoli, e che mediante gli scrittori sacri ha consegnato prima al
popolo d'Israele, poi, in modo definitivo, alla Chiesa e, tramite suo, a
tutte le persone della terra. Qui sta il segreto della
Bibbia, la ragione della sua esistenza. La fede della Chiesa lo ha affermato
da sempre: Dio ha donato agli uomini la sua stessa parola, perchè possa
risuonare in ogni tempo, anche oggi, come fosse la prima volta. E' un
mistero grande, in cui l'opera dello Spirito si unisce a quella dell'uomo.
E' parte del mistero dell'incarnazione, di quel cammino di Dio incontro
all'uomo che ha il suo vertice nella Parola fatta carne.
Anche di questo aspetto trattano le pagine che seguono, soprattutto allo
scopo di far comprendere in che modo possano collegarsi la dimensione umana
e quella divinadella Scrittura.
Se nella Bibbia incontriamo la parola di Dio, anzi è essa stessa parola di
Dio per noi, non possiamo allora fare a meno della Bibbia: è il nostro cibo.
Alla mensa della vita i cristiani si nutrono della parola e del corpo di
Cristo. L'orizzonte si apre
oltre il puro sapere che cosa sia la Bibbia, oltre la conoscenza della sua
origine, della sua articolazione e dei suoi contenuti. Si tratta di entrare
dentro la Bibbia, abitarvi, meditarla, pregarla; si tratta di lasciarsi
ispirare da essa, con essa discernere i segni dei tempi, capire la volontà
di Dio, metterla in pratica. È questa l'esperienza della Parola, che
costituisce il fine proprio di ogni lettura credente della Bibbia.
Di tutto ciò vogliamo parlare in queste pagine, che non pretendono di
esaurire i problemi, ma vogliono offrire una breve introduzione ad essi, gli
elementi essenziali per un primo accostamento al testo sacro. In esse non si
troveranno teorie nuove, ma la presentazione in termini sintetici di
opinioni condivise sulle problematiche letterarie e storiche, e
l'esposizione della dottrina e dell'esperienza della Chiesa per gli aspetti
di fede e la vita del libro nella comunità. Questo libretto si
affianca ad un volume più grande, quello del Catechismo degli adulti della
Conferenza Episcopale Italiana, che ha come titolo La verità vi farà
liberi. La Bibbia è la prima irrinunciabile fonte della catechesi;
nessun catechismo
potrà e dovrà mai sostituirla. L'esperienza mostra anche che non è possibile
fare un buon cammino catechistico, se non si è capaci di un'appropriata
utilizzazione della Bibbia. E tra le finalità fondamentali di ogni buona
catechesi c'è quella di abilitare ad accostarsi personalmente alla Bibbia
nell'orizzonte della fede della Chiesa. Queste pagine vengono offerte per
aiutare a gustare la ricchezza biblica del nuovo Catechismo degli adulti
e per rendere capaci di leggere la Bibbia seguendo le sue indicazioni, così
da dare piena attuazione a quella presenza diffusa della Sacra Scrittura tra
noi, auspicata anche di recente (18 novembre 1995) da un documento dei
nostri vescovi su La Bibbia nella vita della Chiesa, nel cui titolo
risuona l'invito paolino: "La parola del Signore si diffonda e sia
glorificata (2 Ts 3,1)". L'auspicio che accompagna questa pubblicazione è che grazie ad essa ciascuno
possa meglio gustare l'incontro con la parola di Dio scritta, che è
"saldezza della fede, cibo dell'anima, sorgente pura e perenne della vita
spirituale" (Dei Verbum, 21).
OTTOBRE 2006
In
cammino con la Bibbia.
Cosa vuol
dire? Di quale cammino parliamo?
Il bene
più prezioso che noi ci ritroviamo è la vita! Comunque essa sia, è
sempre la cosa più bella che abbiamo.
La vita
ha come caratteristica principale di non essere un oggetto da
collocare in un posto, ma un’esperienza di crescita: tutti sappiamo
che la vita di ciascuno, pur essendo sempre la stessa, va cambiando
man mano che passa il tempo.
Per
questa ragione usiamo il cammino come immagine per descrivere la
vita.
Se la
vita è cammino, è necessario conoscere e vedere la strada su cui
camminare. Ora non c’è strada che non incroci altre strade, perciò è
necessario avere le indicazioni giuste per raggiungere la meta. È
per questo che ad ogni incrocio troviamo delle tabelle che indicano
le direzioni e le mete. E quanto ci sentiamo smarriti quando non c’è
alcun segnale!
La Bibbia
per noi credenti è la Parola con cui Dio ci offre la guida. Anche
qui usiamo un’immagine: la luce!
Tutti
abbiamo sperimentato che senza la luce non si può camminare e
neanche fare altre cose.
In
cammino con la Bibbia quindi vuol dire che intendiamo vivere la vita
sotto la guida di Dio.
Della
vita tutti più o meno abbiamo una qualche esperienza; della Bibbia
forse no.
Con
questa pagina della Lettera alle famiglie vogliamo aiutarvi a
conoscere meglio la Bibbia come la luce che rende più chiara la vita
LUGLIO 2006
Al Vangelo di Giovanni sono associate nel Nuovo Testamento tre
Lettere attribuite al medesimo autore. Con il Quarto Vangelo
esse condividono tematiche comuni tra cui, la centralità di Gesù,
Verbo della vita. Il cuore del loro messaggio si riconosce
nell’intreccio profondo tra la fede in Gesù e la carità del
cristiano. Questi è chiamato a vivere una fede amorosa per Cristo ed
un amore fiducioso verso i fratelli.
Nella Prima Lettera si fornisce con chiarezza il criterio per
distinguere il vero dal falso cristiano. Il problema non è quello di
credere, ma di come si crede e che cosa si crede. Per
questo, s’insiste sull’esperienza storica di Gesù, venuto nella
carne, che fu visto, sentito e toccato dai testimoni oculari, e
sulla necessità di essere in comunione con lui. Da ciò deriva il
primato dell’amore, quello che il Padre riversa su tutti in Gesù e
quello che il cristiano corrisponde a Dio nella carità verso i
fratelli.
Nella Seconda Lettera l’autore si presenta con l’appellativo
di Presbitero, per indicare il suo ruolo di servizio nella
Comunità. Egli s’indirizza ad una Signora eletta, termine con
cui viene indicata una Chiesa locale. I suoi membri sono esortati a
permanere nel comandamento del Signore, cioè a rendere effettivo
l’amore reciproco. Il discepolo di Cristo non può accontentarsi di
sensazioni aeree, ma deve tendere ad una vita di comunione, che dia
all’amore la possibilità di concretizzarsi nella vita.
Nella Terza Lettera, il più breve scritto del Nuovo
Testamento, il Presbitero si rivolge a Gaio, forse il
responsabile di qualche Comunità, per esortarlo a perseverare
nell’amore. Il Vangelo, infatti, è servito non solo dai missionari
esposti al pericolo dei viaggi, ma anche da chi li accoglie e si
preoccupa degli aspetti più diretti e concreti dei fratelli: questo
è l’annuncio più credibile perché è intessuto di carità