ARCHIVIO STORICO
Cap. B01 - Storia - Pagina B01.05
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Il Concilio di Trento, con la sovranità temporale del papa
Pio IV nella XXIV sessione dell'11 novembre 1563, aveva stabilito che in tutte
le parrocchie si istituissero e si tenessero regolarmente registrazioni di
matrimoni e battesimi.
L'applicazione di questi dettami in sede locale era demandata ai Sinodi
Provinciali e Diocesani che avrebbero promulgato sulla materia precisi decreti,
tenendo conto delle situazioni locali.
Nella Diocesi di Pavia si tenne il primo Sinodo diocesano celebrato nei giorni
14-16 novembre 1566, durante il quale non solo si ordinò ai parroci di tenere un
registro dei matrimoni e dei battesimi, ma se ne prescrisse anche la forma.
Durante la Visita Apostolica del 1576 il visitatore controllò tra le altre cose,
anche l'ottemperanza a queste norme, ingiungendo la regolare tenuta dei "Libri
parrocchiali" anche a quei parroci che ancora non lo avevano fatto, tuttavia non
si fa menzione della registrazione dei defunti, benché in uso in molte
parrocchie, fu obbligatoria solo col "Rituale Romanum" del 1614.
Caput I "Habeat parochus librum, in quo coniugum et testium nomina, diemque
et locum contracti matrimonii describat, quem diligenter aput se custodia"
Caput II "Parochus, antequam ad baptisum conferendum accedat, diligenter ab iis,
ad quos spectabit, sciscitetur, quem vel quos elegerint, ut baptizatum de sacro
fonte suscipiant, et eumvel eostantumad illum suscipiendum admittat, et in
libroeorum nomina describat, doceatque eos, quam cognationem contraxerint, ne
ignorantia ulla excusari valeant."
Nell'Archivio della nostra parrocchia il registro dei battesimati inizia dal
1584.
Nei secoli 1660, 1700 e 1800 le nascite sono in numero costante con preferenze
nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Una nota curiosa: due parti
trigemellari, uno nel 1734, Pietro, Angela e Mario Picco, l'altro nel 1743,
Pietro, Angela e Maria Laboranti.
I parti gemellari erano in media uno o due all'anno.
Durante gli anni 1801 e 1805, a causa delle piene furiose del Po, i bambini nati
a Bombardone e a Cascinotto, furono battezzati nella chiesa di Pieve Albignola.
Nel 1592 somministrò la S. Cresima il Vescovo di Pavia, San Alessandro Sauli.
Il registro dei matrimoni inizia nel 1646 da rilevare che durante la prima
guerra mondiale 1917 e 18 non ci furono matrimoni.
La registrazione dei morti inizia nel 1710 con il secondo libro, il primo libro
forse andò perso o distrutto. Durante il periodo che va dall'anno 1830 al 1920,
c'è
una lunga serie di decessi di bambini dai primi giorni di nascita fino ai sei
anni, una media altissima che certe volte superava il 70 % dei morti.
Nel 1918 vi fu un'epidemia influenzale la spagnola che provocò molti decessi.
Col Regio Editto del 18/10/1831 n.46, si imponeva ai comuni di costruire il
cimitero lontano dall'abitato per motivi igienici e sanitari. L'antico cimitero
era posto attorno alla chiesa al centro del paese, era "angusto e troppo
piccolo" e la cinta si trovava in grave deperimento.
Nell'anno 1833 venne costruito il nuovo cimitero e l'anno dopo vennero tumulati
i primi morti.
Con bolla papale di Pio VII del 17 agosto 1817, tutte le parrocchie pavesi in
Lomellina vennero assegnate alla Diocesi di Vigevano, anche Pieve ne fece parte.
I parroci erano i veri ufficiali dello stato civile fino al 1866, quando si ebbe
di nuovo uno stato civile tenuto da ufficiali comunali.
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Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni
Documentazione fornita dallo storico Gaetano Bottacin..