PERGAMENE DEL MEDIOEVO
Cap. B01 - Storia - Pagina B01.04
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Nell'Archivio Storico di Pavia ha
trovato alcune pergamene mediovali che parlano del nostro paese e della nostra
chiesa.
Il primo documento datato 1181, una pergamena lunga 50 cm. del periodo di
Federico Barbarossa in lotta con i comuni, è la prima conferma dell'esistenza
del nostro paese.
E' un elenco dei pagamenti di tasse di "frodo e di giogatico" (tassa pagata in
base al numero di paia di buoi). Troviamo in questo documento un elenco di 36
"possidenti" tassati di "Albignola" con cognomi e nomi ancora oggi presenti. Se
stimiamo 5 o 6 persone per famiglia e aggiungendo contadini, bifolchi e servi
possiamo calcolare che in quel periodo il paese fosse abitato da 200 abitanti
circa.
Un altro documento in latino, una pergamena del 1250, cita l'estimo dei terreni
ed incolti, per la prima volta abbiamo la conferma dell'esistenza di una pieve.
Il contenuto in italiano è il seguente:
"Lomellina. In nome di Cristo. 1250. Ottava tassazione
Pieve Albignola con Santa Onorata.
Terra coltivata e incolta, prato, gerbido, bosco, alla pertica soldi 10
Per qualsiasi pertica di vigneto e di seminativo soldi 40
Albignola 10 40"
Nell'Archivio Segreto del Vaticano (aperto al pubblico da qualche anno) ci sono
dei documenti che riguardano la Diocesi pavese, ossia il registro delle
"Rationes decimarum" del 1322-3 contiene l'elenco degli enti ecclesiastici di
Pavia e del contado.
Le "Rationes" erano le "decime" il contributo chiesto alle chiese e agli
ecclesiastici per sostenere le spese della Chiesa Romana. Questa decimazione
venne probabilmente imposta in occasione della lotta tra Papa Giovanni XXII e i
Visconti che si protrasse con grande dispendio di energie e di ricchezze da
parte di entrambi i contendenti dal 1317 al 1334.
L'ammontare della decima corrispondeva per ciascun beneficio ecclesiastico a
circa un decimo del reddito netto. Così descritta:
" In nome del Signore eterno,....(il nome dell'Arciprete risulta illeggibile)
Pieve Albignola
Per detta pieve l'Arciprete pagò nel giorno di venerdì 24 dicembre per la decima
della stessa pieve come prima rata degli anni predetti soldi 25" .
Un bellissimo antico manoscritto con le lettere iniziali colorate e la
rilegatura a borchia, datato 1383, è un elenco delle strade pavese e cita il
nostro paese, vi si legge: "Ad stratam que est a portu Dossurum usque ad Plebem
Albignola Potestaria Glareolarum, lucus Plebis Albignola".
"Alla strada che va al porto dei Dossi fino a Pieve Albignola nella podesteria
di Giarola (o Ghiaie) in località Pieve Albignola".
Del 1460 è la prima visita pastorale trovata negli archivi vescovili di Pavia.
La visita pastorale fatta dal vicario " De Amicus De Fossulanis " l'11 ottobre
1460. Il prete preposto era il sac. Giacomo Sacchi che al posto dell'arciprete o
rettore da 4 anni, curava la chiesa con diritto di patronato, ma non era
collegiata.
Interrogato dice di avere la residenza a Sannazzaro lontana 2 miglia, dove
conserva i sacramenti, perchè la chiesa è distante dalla sua abitazione. Celebra
la messa nei giorni festivi di tutto l'anno e abitualmente due volte durante la
settimana. Riferisce di percepire 35 fiorini come reddito, e niente dalle
decime, né dalle primizie.
Dice che nel paese vi sono 12 corti (gruppi di case) e non vi è nessun usuraio,
concubinio, mago, o eretico, e che i suoi fedeli si confessano regolarmente e
ricevono l'Eucarestia.
Riferisce che non ha l'inventario dei "beni o immobili della chiesa" e assicura
di presentarlo entro due mesi alla cancelleria vescovile.
Nell'immagine sottostante: Visita Pastorale del 11 ottobre 1460

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Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni
Documentazione fornita dallo storico Gaetano Bottacin..