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 ORIGINE DELLA PARROCCHIA SS. PIETRO E PAOLO

Cap. B01 - Storia - Pagina B01.03

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2006 - © Copyright 2006 - 2025- e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


               

Ora cerchiamo di conoscere la nostra chiesa dove abitiamo.

L'origine di pieve dal latino "plebs" fonte battesimale, indicava anticamente quelle località, dove alle origini del cristianesimo, sorsero le prime chiese, esse esercitavano giurisdizione su tutte quelle nei dintorni, furono dette anche "chiese matrici".
L'origine del nome plebs risale al IV sec., quando cessate le persecuzioni e aumentato il numero dei cristiani, si sentì la necessità   di erigere delle pievi ossia delle cappelle campestri su corpi di costruzioni pagane, o col materiale di edifici preesistenti.
Così dal 400 in poi, si formarono vicini ai centri fuori dalle mura dei paesi, vicini ai fiumi, presso qualche strada più frequentata.
Erano formate dall'oratorio e da un piccolo cimitero.
Nel primo si impartiva l'istruzione religiosa, si amministravano i sacramenti, i battesimi, si facevano i matrimoni e i funerali.
Nel secondo si custodivano con devozione i resti dei loro defunti.
Ai romani non piaceva la Lomellina, perchè era ritenuta paludosa e dal terreno fangoso (soprattutto quel fenomeno misterioso, violente emissioni d'acqua che scaturivano dal terreno) per questo non venne mai centuriata, solo più tardi i benedettini drenarono e bonificando i terreni rendendoli molto fertili.
Alcune pievi, matrici o collegiate scomparvero prima del mille, a causa delle incursioni degli Ungari (barbari giunti dalla Pannonia nel 924) senza lasciare traccia di sè.

La leggenda vuole che l'antica pieve fosse costruita lungo l'argine del Po, nei pressi di S. Onorata, il fiume distrusse il paese e la pieve, che furono riedificati sopra la costa nel posto attuale, dove in antico vi torreggiava il castello del nobile Gabriele
Paleari, tesoriere di camera del Duca di Milano, gli Sforza. Sopra l'altare di S.Antonio sulla volta, si può notare lo stemma originale della famiglia Paleari, una piastrella in ceramica di 30 cm. dorata.

 

 

 


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Bibliografia

Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni

Documentazione fornita dallo storico Gaetano Bottacin.


 

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