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Cesare Nosiglia, da lunedì
6 ottobre è il nuovo vescovo di Vicenza. Il 30 novembre è entrato
ufficialmente nel suo servizio alla chiesa vicentina. Nato il 5 ottobre 1944 a
Rossiglione, comune ad una quarantina di chilometri da Genova ma appartenente
alla diocesi di Acqui, è stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1968 da S.E.
Mons. Giuseppe Dell'Olmo. Inviato a Roma ha conseguito la Licenza in Teologia
presso l'Università Lateranense e quella in Sacra Scrittura presso il
Pontificio Istituto Biblico. Ha svolto poi il suo
ministero sacerdotale presso le parrocchie di Roma, S. Giovanni Battista De
Rossi e S. Filippo Neri. Assunto in seguito alla Segreteria Generale della CEI
(Conferenza Episcopale Italiana) ha lavorato nell'Ufficio Catechistico Nazionale
dal 1971 al 1991 prima come addetto, successivamente come Vice Direttore ed in
seguito Direttore. Il 6 luglio 1991 è stato
nominato Vescovo titolare di Vittoriana e Ausiliare di Roma per il Settore
Ovest, nonché incaricato per la catechesi e la scuola. Ricevette
l'ordinazione episcopale da S.E.R. il Card. Camillo Ruini nella Basilica di S.
Giovanni in Laterano, il 14 settembre 1991. Al tempo del Sinodo di Roma ha
ricoperto l'incarico di Relatore Generale e Presidente della Commissione
post-sinodale. Il 19 luglio 1996 è stato nominato Arcivescovo Vicegerente e
Ausiliare del settore Est. Anche nell'ambito della CEI
ha ricoperto alcuni uffici: Membro della Commissione Episcopale per la
dottrina della fede e la catechesi dal 1992 al 1999; Segretario della
Commissione Episcopale per l'educazione cattolica, la scuola e l'università
dal 1995 al 2000; Presidente della stessa Commissione dal 2000. In occasione del Giubileo
dell'anno 2000 gli è stata affidata la Vicepresidenza della Commissione
Pastorale-Missionaria del Comitato Centrale e la Presidenza del Comitato
Italiano per la Giornata Mondiale della Gioventù. E' stato anche Vice
presidente del Congresso Eucaristico Internazionale. A livello nazionale è
stato anche Presidente del Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica;
Presidente dell'OIEC (organismo internazionale dell'Educazione cattolica) dal
1998 al 2002, nonché Delegato del Consiglio delle Conferenze Episcopali
d'Europa per la catechesi e l'Università. Egli manterrà ad personam
il titolo di arcivescovo anche se Vicenza non è sede arcivescovile. Coincidenza
simpatica: mons. Nosiglia oltre che presidente della Giunta del Consiglio
nazionale della scuola cattolica, è anche presidente della Commissione
Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, incarico
che nel precedente mandato era stato di mons. Pietro Nonis.” Il nuovo pastore ha iniziato la sua attività nell’ultima
settimana di novembre, prima incontrando i giovani a Monte Berico, giovedì 27,
e poi con la solenne celebrazione d’ingresso nel pomeriggio di domenica 30. Il
suo ingresso è stato preceduto da una serie di lettere molto significative.
Ecco cosa scrive alla chiesa vicentina, soprattutto ai giovani e alle famiglie: “Nel rivolgervi il mio primo cordiale saluto, cresce nel
mio animo il desiderio di incontrarvi per esprimervi di persona la gioia di
venire in mezzo a voi come Vescovo nel nome del Signore Gesù.
Considero un grande dono la nomina del Santo Padre che ringrazio
sentitamente per la fiducia e l’amorevolezza che mi ha dimostrato chiamandomi
a questo servizio di Pastore e Padre della Chiesa di Vicenza…
Pur consapevole di essere stato chiamato a guidare come Pastore e Padre
la nostra Chiesa, mi pongo davanti ad essa come uno che deve imparare tanto, dai
Pastori che mi hanno preceduto, dai sacerdoti che hanno faticato e faticano nel
ministero quotidiano per conservare e rinnovare il tessuto spirituale e
pastorale delle comunità a loro affidate, dai numerosi religiosi e religiose
che offrono la loro testimonianza e il loro servizio di preghiera e di carità,
dai missionari che in nome della Diocesi sono stati inviati a portare
l’annuncio di Cristo nelle Chiese sorelle dell’Africa, dell’America
Latina, dell’Asia, e da tutti voi fedeli laici, famiglie, giovani,
associazioni e movimenti, singoli credenti, che partecipate con generosità alla
vita delle nostre parrocchie e testimoniate la fede cristiana nell’amore
dell’unico Spirito che vi unisce e vi fortifica.
Mi accingo ad incontravi con lo stesso sentimento dell’apostolo Paolo
espresso nelle seconda lettere ai Corinzi che assumo come programma di vita: “Noi
non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece collaboratori
della vostra gioia, perché nella fede, voi siete già saldi” (1,24). È
la fede in Cristo morto e risorto la forza che ci unisce e da cui possiamo
trarre vigore di vita nuova per una crescita continua nella santità e nel
fervore missionario. Se qualcuno mi chiedesse qual è il tuo programma di vescovo,
la mia risposta è la stessa indicata dal Papa nella lettera Novo Millennio
Ineunte: “Non si tratta di inventarsi un nuovo programma. Il programma c’è
già: è quello di sempre raccolto dal Vangelo e dalla Tradizione. Esso si
incentra in Cristo stesso da conoscere, amare, imitare, per vivere in lui la
vita trinitaria e trasformare con lui la storia fino al suo compimento nella
Gerusalemme celeste” (n 29).
Cristo annunciato con verità e coraggio, sempre e dovunque, celebrato
con gioia nella sua Pasqua annuale e settimanale, vissuto nell’unità della
Chiesa e testimoniato nella carità. Non è forse questo lo scopo primo e
insostituibile della Chiesa oggi nella nostra società che appare spesso sempre
più indifferente e lontana da Dio? Occorre far risuonare in modo semplice ed
essenziale il primo annuncio della fede, mostrarlo con la nostra vita di santità,
amando con lo stesso cuore di Cristo e servendo come Lui ogni uomo per
introdurlo all’incontro e alla comunione con Dio. tutto ciò infonde nella
storia quel supplemento di speranza che ha la forza di liberare e di rinnovare
ogni persona e di cambiare le situazioni più difficili e complesse che stiamo
vivendo. Ci sostiene in questo compito la certezza della nostra fede che risuona
forte ogni domenica nell’assemblea liturgica: “Cristo morto e risorto è
la nostra Pace” (Ef 2,14) e lo è anche per tutta l’umanità perché
solo in lui possiamo trovare la vittoria sul peccato e sulla morte; possiamo
sconfiggere ogni guerra e miseria, abbattere ogni muro di divisione, causato dal
peccato, che segna i rapporti tra le persone, le famiglie e i popoli.[…]
Ho davanti a me l’elenco delle 354 parrocchie della Diocesi e dei
numerosi paesi che la compongono e pensando a quante famiglie e persone
cristiane e anche non cristiane le abitano, mi risuona nel cuore una domanda:
come posso essere verso tutti e ciascuno debitore del Vangelo e come posso far
risuonare nel concreto della loro vita, l’annuncio che Dio li ama in Cristo
con un amore infinito ed è loro vicino ogni giorno? Vorrei poter far giungere a
tutti il mio saluto, la mia disponibilità a servire ogni loro necessità, la
mia sincera amicizia. […]
Intendo aprire il mio cuore di Padre e di amico verso di voi, carissimi
giovani e ragazze, che avete come carisma il dono di guardare al futuro con
maggiore serenità e fiducia: vi chiedo di aiutarmi a portare nelle famiglie,
nelle comunità parrocchiali e nella società, come nei vostri ambienti di vita,
di scuola o di università, di lavoro o di tempo libero, il Vangelo della
speranza in Cristo, rendendovi responsabili e protagonisti di
una Chiesa giovane e dunque non rassegnata e titubante di fronte alle
scelte forti e decise in difesa della vita e dei diritti fondamentali di ogni
persona, solidale con chi è sofferente, immigrato o emarginato, costruttrice
sempre di giustizia e di pace per tutti e in tutto il mondo. Voi potete essere
per la nostra comunità una risorsa nuova di speranza e di forza, se saprete
investire le grandi potenzialità della vostra fede e dei vostri ideali, per il
rinnovamento della Chiesa e della società. […]
A voi, care famiglie dico: non temete! Le risorse spirituali che
l’amore di Dio vi offre e di cui siete testimoni e custodi, sono la più
efficace garanzia su cui potete contare ogni giorno per vivere con gioia il dono
del Matrimonio che vi santifica e vi sostiene nei momenti difficili. Conosco da
vicino per l’amicizia che ho sempre coltivato con molte famiglie, il carico di
impegni e di problemi che oggi gravano su di voi, dall’educazione dei figli,
alla cura degli anziani, alle divisioni che spesso segnano profondamente
l’esperienza di molti coniugi. Eppure vi invito ad avere fiducia nel Signore e
nel vostro amore. Ricuperate nelle vostre case la preghiera familiare, quella
mariana in particolare, perché se non è il Signore che “costruisce la casa
invano si affaticano i costruttori”.
Vi assicuro che anche nella mia preghiera non mancherà mai una speciale
intenzione per ciascuna di voi insieme al mio impegno di rendere la nostra
Chiesa sempre più attenta a valorizzare la presenza e il servizio delle
famiglie nella comunità e disponibile alle loro più concrete esigenze umane,
spirituali e sociali. […]
Carissimi, in attesa di venire presto tra voi per celebrare la mia prima
Eucaristia, ho voluto inviarvi questo messaggio per iniziare un dialogo che
proseguirà via via che avrò modo di incontrarvi nelle vostre parrocchie e
comunità. Un dialogo mi auguro non solo di parole, ma di cuore e di compagnia,
sulla strada che il Signore ci indicherà e su cui vorrà condurci insieme.
Interceda per me e per voi la Vergine Maria, Madonna di Monte Berico,
patrona della Diocesi, a cui affido con devozione di figlio il mio ministero di
Vescovo e il bene spirituale dell’intera comunità vicentina.
Vi benedico di cuore e vi saluto con viva amicizia
Il vostro Vescovo
Cesare Nosiglia |