Tappe Sacramentali
     

Questo 2007 non era iniziato nel migliore dei modi. Una serie di funerali hanno caratterizzato la primissima parte dell’anno. Ma nella vita sacramentale delle nostre comunità non ci sono solo i funerali. Abbiamo avuto la grazia di celebrare alcuni battesimi, un matrimonio (e latri due saranno nel prossimo settembre) ma soprattutto la vita pastorale è stata scandita da due tappe importanti per i nostri ragazzi: la Prima Confessione e la Prima Comunione. Due momenti significativi non solo per i ragazzi e le loro famiglie ma anche per tutti noi perché la celebrazione dei sacramenti non è mai un fatto privato bensì momento formativo e celebrativo per tutta la comunità dei credenti.

 

Il 15 aprile, nella seconda domenica di Pasqua che Giovanni Paolo II, qualche anno fa ha voluto dedicare alla Divina Misericordia, si è celebrata la festa del perdono. Protagonisti sette ragazzi della terza elementare: Alberto Carotta, dai Giaconi, Maria Chiara Carotta da Ponteposta, Chiara Carotta dalle Carotte, Marta Munari da Ponteposta, Ludovico Rocchetti da lastebasse, Veronica Sartori dalle Carotte e Milena Strazzer da Brancafora.

Durante l’anno catechistico si sono preparati assieme alle loro catechiste Vanda e Giovanna a fare esperienza dell’amore misericordioso di Dio. Un amore che abbiamo ricordato facendo memoria del Battesimo che ci ha uniti a Cristo e resi figli di Dio. È proprio nel primo sacramento dell’iniziazione cristiana che troviamo il significato e la forza dirompente della misericordia di Dio.

La celebrazione, che si è svolta in chiesa a Brancafora, si è snodata tra canti, preghiere, ma soprattutto ha avuto il suo centro nel brano biblico di Matteo nel quale Gesù ci ricorda che non dobbiamo mai smettere di perdonare perché Dio perdona a noi sempre.

Tra i ragazzi non è certo mancata l’emozione soprattutto nel momento della confessione individuale, ma tutto è andato bene. Un po’ di trepidazione, sicuramente, l’hanno vissuta anche i genitori e i nonni presenti perché quello con la misericordia di Dio è un appuntamento importante per ogni cristiano che vuole conoscere a fondo Gesù.

Dopo aver ricevuto l’assoluzione dei peccati da don Giacomo ogni ragazzo ha acceso un lumino al cero pasquale, segno di Cristo Risorto e lo ha posto davanti alla croce fiorita che ricorda si la sofferenza di Cristo ma anche ci invita a vedere il “fiore” della risurrezione.

Prima della conclusione, a tutti i ragazzi è stato consegnato un segno: una piccola croce di ceramica che il prossimo anno porteranno al collo nella festa della Prima Comunione.

 

Il 20 maggio, solennità dell’Ascensione, è stata la volta di Denis Giacon, Luca Giacon, ambedue dai Togni, Gabriele Giacon dai Giaconi e Valeria Carotta dalle Carotte. Per loro c’è stato il primo incontro con Gesù Eucaristia. Per la prima volta di sono accostati alla Santa Comunione.

Già da una settimana un grande manifesto affisso alla porta della chiesa annunciava questo grande momento al quale questi quattro ragazzi si sono preparati con grande impegno grazie anche a Chiara che li ha seguiti come catechista.

Tutto dava il senso della festa: il coro che cantava la chiesa piena di fiori in tutto il suo splendore e con in più anche il pavimento tirato a lucido solo pochi giorni prima. Sì, c’era un po’ di emozione nella loro voce quando hanno letto le preghiere penitenziali. Ma lentamente è sparita lasciando spazio alla gioia dell’incontro e alla consapevolezza del dono che stavano per ricevere.

È stata una celebrazione sobria ma intensa, caratterizzata da alcuni segni, magari un po’ strani. All’inizio dell’omelia don Giacomo, per commentare la Parola di Dio, ha tirato fuori un binocolo per cercare Gesù… Questo per spiegarci che Gesù lo dobbiamo cerca con altri sistemi: la preghiera, i sacramenti, la carità.

Anche nell’offertorio sono stati ripresi i temi simbolici dell’Eucaristica nella quale offriamo al Signore i frutti del nostro lavoro e del nostro impegno. Ma certamente il momento più solenne ed anche emozionante per i ragazzi e per tutte le persone presenti, è stato il momento della Comunione che Denis, Luca, Gabriele e Valeria hanno vissuto con partecipazione e profonda attenzione. Un momento certamente breve, visto che i ragazzi erano soltanto quattro ma lo stesso molto toccante e forte. Vedere dei ragazzi che arrivano a queste tappe è sempre un’esperienza molto bella, che tocca il cuore di chi è vicino a loro.

Prima di concludere c’è stato un altro momento importante. Don Giacomo ha consegnato ai ragazzi il Vangelo come ricordo di questo momento ma anche come impegno a conoscere sempre meglio il dono delle Scritture attraverso le quali Dio parla a noi ogni giorno con il cuore di Padre buono e misericordioso.

Alla fine ancora un canto e le rituali foto di gruppo e di famiglia, prima di lasciare il posto ad un ulteriore momento di festa, quello che le famiglie tra loro hanno condiviso nella fraternità del pasto assieme a nonni, parenti e amici che hanno celebrato insieme questo momento importante e significativo della vita dei ragazzi.

 

Nel titolo di questo articolo si parla di tappe. Lo sono state per i ragazzi e anche per tutte le comunità perché insieme siamo chiamati a camminare con loro sulla strada che ci porta a diventare cristiani. Infatti non dobbiamo mai dimenticare che non possiamo mai considerarci degli arrivati nella fede. Il nostro cammino di conversione e di conoscenza di Gesù Risorto non si conclude in quattro e quattr’otto ma necessita un costante impegno di vita.

Ma possiamo parlare di tappe anche perché questi sacramenti, a differenza per esempio del Battesimo e della Cresima, si ripetono con una certa frequenza. Soprattutto la celebrazione dell’Eucaristia scandisce la vita cristiana proponendosi come “fonte e culmine” della vita delle comunità dei credenti in Cristo. questa ripetitività, se da un alto ci fa correre il rischio dell’abitudine, dall’altro ci aiuta, se la viviamo con partecipazione e impegno, ad approfondire continuamente il mistero dell’amore di Dio.

Questo concetto, evidentemente, vale anche per il Sacramento della Riconciliazione. Il fare esperienza della misericordia di Dio non solo ci permette di comprendere l’amore di Dio che perdona come Padre ma aiuta anche noi a vivere la misericordia con le persone che ci sono vicine.

Quelle della Festa del Perdono e della Prima Comunione sono state sicuramente  momenti belli e importanti, anche carichi di emozione, se vogliamo ma devono diventare per ognuno di noi, non solo per i ragazzi e le loro famiglie, uno stimolo nuovo e forte a vivere con rinnovato slancio la vita sacramentale che la Chiesa ci propone come esperienza di grazia e segno dell’amore di Dio.

Il fatto stesso ci celebrare in modo comunitario i vari sacramenti (fra cui anche quello del Battesimo) diventa occasione di catechesi anche per gli adulti, diventa opportunità per stimolare la nostra fede che a volte soffre di un po’ di pigrizia soprattutto quando si tratta di mettersi un po’ in discussione lasciando che il messaggio evangelico tocchi il nostro cuore e la nostra vita.

La grazia di Dio non viene mai a mancare. A volte manca la nostra disponibilità ad accoglierla.

 

 

Oh viandante…

        … se passi per Scalzeri, rallenta  la corsa, fermati. Alza lo sguardo.      Posalo sul vecchio capitello vicino alla chiesetta, ti accorgerai che con quest’anno sono passati ben 200 anni  allorché Giuseppe Recchia lo fece fare per “divozione” nel lontano 1807 . Altri tempi!

        Chissà se qualcuno se ne sarà accorto…

Oh viandante…

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