|
BELLE
(E BUONE) NOTIZIE DA SARAJEVO
Già
da alcuni anni, ormai, i ragazzi di Sarajevo sono entrati nella nostra vita. Non
solo quando sono qui a Pedemonte. Lo scorso anno una di loro, Almedina, di
solito ospite della famiglia di Gianni Carotta, è stata colpita dalla
meningite. Per dare un aiuto alla famiglia abbiamo inviato loro il frutto del
mercatino del Gr.Est., 700 € attraverso un bonifico e con l’aiuto della
famiglia di Emira che ci ha scritto a dicembre per dirci com’è andata. Ecco
alcuni stralci della lettera. Mercoledì 11
dicembre 2002
Salve! Ieri sera alle ore 17.15 alla fermata del tram ho incontrato Almedina e la sua mamma. Proprio ieri mattina la prima e fittissima neve ha "onorato" Sarajevo e ha nevicato in continuazione fino a raggiungere i15 cm. Ero un po' in pensiero per Almedina perché faceva abbastanza freddo (-7°) e lei era appena uscita dalla scuola. Finalmente ho conosciuto Almedina e ho rivisto la mamma sollevata dal tortuoso pensiero che le rendeva il volto "immobile” dal dolore e preoccupazione. La mamma mi ha raccontato com'e' iniziata la disavventura lunghissima (8 mesi!!) della sua preziosa figlia: un giorno tornando dalla scuola e' rimasta bagnata dalla pioggia e sono iniziate le notti di febbre altissima. Ora Almedina sta bene, e' tornata a sorridere ma al ricordo dell'ospedale la sua espressione si trasforma. La mamma la guarda come se l'avesse "ripartorito" nuovamente, la accarezza e Almedina lo accetta molto-volentieri per sentirsi protetta, a differenza dei teenager ribelli della sua età. Insomma, un bellissimo momento mi hanno regalato e mi hanno lasciato condividere con loro. Al
telefono avevo detto che si trattava di un piccolo regalo per Almedina (non mi
fidavo di dire al telefono di cosa si trattasse veramente). Quando
ho comunicato la verità e la somma, entrambe
sono rimaste colpitissime. Almedina
ha sorriso a voce alta e la mamma ha lasciato cadere delle lacrime, molto
emozionata. (Lei e' sempre molto magra e avrà due denti in bocca, ma ora e'
molto più serena e rilassata). Poi
ha iniziato a raccontarmi la loro situazione attuale: vivono da due anni nel
pianterreno di una casa, in affitto naturalmente; hanno comprato legna per
riscaldamento ma risparmiano molto e quando I ragazzi sono a scuola la mamma
cerca di stare il piu' possibile fuori casa per non consumare altra legna
invano; Ora cambieranno casa di nuovo ma sono ben contenti perché e' il nuovo
governo che li darà un appartamento a disposizione per un anno fino a settembre
'03 perché la mamma e' riuscita a farsi dare un nuovo appartamento dall'autunno
prossimo che sarà di loro proprietà; diventeranno mie vicine perché si tratta
di un palazzo ancora in fase di costruzione mezzo chilometro da casa mia. Almedina e' dispiaciuta per dover lasciare gli amici di
scuola attuale. Ora fa la seconda
media - e' in ritardo di un anno a causa della guerra.
Poi si vuole iscrivere alla scuola superiore per telecomunicazioni dice
che con quella guadagnerà bene. Mi
racconta dei giorni in ospedale, le han fatto 11 punture al midollo vertebrale
per levare il liquido eccessivo che le premeva il cervello, la diagnosi
accertata era il meningocefalea (probabilmente sbaglio ma e' pressappoco così).
Ora e' sotto controlli frequenti, può viaggiare e la mamma sarebbe
d'accordo di farla andare a Pedemonte quest'estate.
Almedina si ricorda di Grest e mi ha raccontato che tipo di lavori
facevano. Ora lei frequenta tutte le lezioni a scuola ma le vengono
incontro nel senso che le interrogazioni le decide lei quando si sente pronta.
Mi racconta che facendo I conti finanziari in quest'uttimi otto mesi
spendeva 600 euro al mese che e'il doppio della loro pensione.
Questo mese e' rimasta con soli 10 euro in tasca.
Ora può comprare I piu' caldi stivali esistenti per Almedina e ridiamo
tutte e tre. Eravamo un po'
preoccupate perché faceva buio e loro dovevano fare una strada lunga e con i
ladri che ci sono in giro due femmine fragili sono un'ottima preda da derubare,
le ho detto di comportarsi come se avesse tuttora soli 10 euro in borsa e ho
raccomandato ad Almedina di tenere sott'occhio la borsa della madre. Ma dobbiamo ringraziare tutti a Dio e alle persone brave che
per Sua volontà ci sono. Ecco,
spero di non avervi annoiato troppo e di avervi avvicinato un po' la gioia di
una famiglia che avete "abbracciato” ieri sera e per molti giorni ancora.
Vi mando tanti
saluti e vi sono molto grata perché abbiamo portato sole (e neve!!!) a più
persone (e soprattutto bambini).
Ciao Emira |