Un doveroso ricordo
     

Il 17 febbraio 2006 mons. Valentino Grolla ha lasciato la presidenza della nostra Casa di Riposo “San Giuseppe”, da lui guidata per quasi vent’anni dopo essere succeduto a mons. Daniele Longhi suo fondatore insieme con il fratello p. Giustino.

Esattamente due anni dopo, il 17 febbraio scorso, mons. Grolla ha chiuso la sua esistenza terrena, tra il dolore e il rimpianto di chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui, in particolar modo, del Consiglio di Amministrazione e di tutto il Personale dipendente e volontario della Casa, che ne hanno potuto ammirare le grandi doti di fedeltà ai fini indicati dai fondatori, di lungimiranza nell’intraprendere e realizzare l’ammodernamento e l’ampliamento della Casa, di bontà d’animo e, nello stesso tempo, di saggia fermezza nella gestione e conduzione delle risorse e delle persone. Il tutto a solo e unico vantaggio degli ospiti, verso i quali aveva tratti e sentimenti di grandissima umanità nutrita dalla sua grande personalità sacerdotale e soprattutto dalla sua ancor più robusta Fede. 

Mons. Grolla è stato davvero un’importante figura per la Casa di Riposo, ma anche per tutto il territorio del Comune di Pedemonte e dei Comuni della Vallata, per le cui popolazioni egli voleva che la Casa fosse punto di riferimento oltre che per il ricovero e l’assistenza  qualificata degli anziani, pure per altre attività sociosanitarie e assistenziali in stretta collaborazione con le Istituzioni locali e con l’ULSS n. 4, in ciò sostenuto, stimolato e incoraggiato dal Consiglio di Amministrazione.

Questa sua aspirazione, tuttavia, non ha potuto essere appagata per il lento venir meno delle forze che egli aveva profuse senza mai risparmiarsi sia per la Casa sia per le altre sue numerosissime attività, forse poco note qui a Pedemonte più per la sua modestia che per nostra ignoranza.

Ed infatti i giornali che ne hanno annunciato la scomparsa non hanno mancato di mettere in rilievo i suoi vastissimi interessi nel campo della Pastorale, della ricerca in campo religioso, degli studi da lui fatti e dei libri pubblicati, attento com’era agli impressionanti cambiamenti della società e alle risposte che la Chiesa era chiamata ad offrire. Per questo egli si era speso fin da giovane prete in Azione Cattolica per la formazione di un laicato maturo e capace di muoversi nel “temporale” con quell’autonomia che il Concilio Ecumenico Vaticano II aveva indicato nei suoi più importanti documenti. Per questo si era poi indefessamente “buttato” nella Pastorale diocesana, assumendo la direzione dell’Ufficio di Pastorale, vivendo fino in fondo la fortissima esperienza del 25° Sinodo Diocesano, condividendo con i Vescovi mons. Onisto, prima, e mons. Nonis poi i travagli, le speranze e le sofferenze di una Chiesa che doveva portare la novità del Vangelo in una società ogni giorno diversa e sempre più difficile e problematica. Né si era tirato indietro di fronte al vastissimo tema dell’evangelizzazione in terra di missione, per la quale ha diretto per lunghi anni l’omonimo Ufficio diocesano, accompagnando i Vescovi nelle visite ai Sacerdoti vicentini impegnati nel mondo, verso i quali aveva un attaccamento, un’attenzione e un’ammirazione che riversava nei suoi editoriali in “Chiesa viva”, puntigliosamente preparati fino a quando, prima del Natale 2007, le sue forze glielo consentirono. Né si era tirato indietro di fronte alla crisi che negli anni ’70 e ’80 aveva colpito tanti preti vicentini, aiutandoli con ogni mezzo e cercando per essi soluzioni non umilianti, ma piene di comprensione e amore. Come del resto lo ha “travolto” l’amore per i preti anziani e ammalati per i quali, forte dell’esperienza di Pedemonte, ha portato a termine la realizzazione della Casa di Riposo RSA Novello in contrà San Rocco a Vicenza.

In questa sua enorme attività mons. Grolla, fedele alla sua vocazione sacerdotale, ha avuto come punto di riferimento il bene degli altri, non necessariamente anziani, preti o ex preti, sapendo coltivare forti amicizie anche con i laici, con i quali voleva confronti aperti, dialoghi sinceri e approfondimenti senza pregiudizi, su tutti fronti.

Ed è per queste sue molteplici attività che mons. Grolla è stato grande non per Pedemonte soltanto, ma per tutta la Diocesi, per il Triveneto e per ogni luogo in Italia in cui egli veniva chiamato per convegni e incontri di studio sulla pastorale.

È per queste sue molteplici attività che mons. Grolla è stato grande non per Pedemonte soltanto, ma per tutta la Diocesi, per il Triveneto e per ogni luogo in Italia in cui egli veniva ascoltato in convegni e incontri di studio sulla pastorale: lo hanno testimoniato ai suoi funerali i quattro vescovi, i tanti preti (un popolo di preti) e i numerosissimi fedeli che hanno riempito la cattedrale di Vicenza.

 

Il Presidente della Casa “San Giuseppe” Gianni Zocche

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