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IL
CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE Uno
dei primi impegni che le due comunità parrocchiali dovranno
affrontare con l’inizio del nuovo anno pastorale, sarà
quello del rinnovo di quello che possiamo definire lo
strumento fondamentale della vita della Parrocchia: il
Consiglio Pastorale Parrocchiale. Per
questo “sfruttiamo” queste pagine del nostro
quadrimestrale per rinfrescarci le idee sull’importanza e
sul significato di questo gruppo, così da prepararci al
meglio al suo rinnovo.
Cos’è
il Consiglio Pastorale Parrocchiale ·
Il
CPP è un gruppo di fedeli (presbiteri, laici e consacrati)
che, in rappresentanza e a servizio della comunità
parrocchiale, cerca di attuare la missione della Chiesa,
comunità di fede, di culto e di carità. ·
Costituisce
il segno e lo strumento privilegiato per manifestare e
vivere la comunione e la corresponsabilità all’interno
della parrocchia. ·
La
vitalità del CPP esige che tra i membri si sviluppi un
clima relazionale positivo, favorendo l’attitudine
all’ascolto reciproco. ·
Il
CPP ha un carattere consultivo, perché le sue scelte non
possono dipendere esclusivamente dalla formazione di una
maggioranza, ma devono configurarsi come il risultato di un
discernimento compiuto insieme, alla luce dello Spirito e
con il contributo proprio di ogni persona e di ogni
ministero ecclesiale. Per questo motivo, l’attività del
CPP dovrà essere accompagnata e illuminata dalla preghiera
e dall’ascolto della Parola di Dio. in ogni caso le
indicazione del Consiglio, specialmente se espresse
all’unanimità, sono moralmente vincolanti. Quali
sono i compiti del Consiglio Pastorale Parrocchiale
·
I
compiti propri del CPP riguardano la programmazione e il
coordinamento delle attività pastorali al fine di
promuovere la crescita della “cultura della comunione” ·
Spetta
al CPP formulare il programma pastorale della parrocchia.
Tale impegno riconosce sempre il primato dell’iniziativa
di Dio, e quindi si configura come: -
una lettura attenta e responsabile dei sei segni dei tempi -
una ricerca delle possibili risposte pastorali compiuta
nell’orizzonte ecclesiale definito dalle reali esigenze
della comunità, dalle linee pastorali fissate dal Vescovo. ·
Gli
ambiti fondamentali sono: l’evangelizzazione, la vita
liturgico sacramentale, la promozione della comunione
ecclesiale, il servizio e la condivisione verso i poveri e
il dialogo con il territorio ·
È
compito del CPP fissare i criteri e decidere le scelte di
fondo circa l’amministrazione e l’uso dei beni e delle
strutture della parrocchia. ·
Attraverso
la valorizzazione delle competenze dei laici, il CPP offre
un’attenzione continuativa ai problemi del territorio,
soprattutto alle situazioni di povertà ed emarginazione. ·
La
funzione di coordinamento si esprime innanzitutto
nell’individuazione delle linee programmatiche comuni per
la progettazione e l’attività dei gruppi. ·
Il
CPP verifica l’attuazione concreta delle scelte operate.
Ogni anno, possibilmente in una giornata di preghiera e di
studio, il CPP compie una verifica complessiva della vita
della parrocchia, e in particolare di come vengono vissute
la comunione e la corresponsabilità. ·
Non
spetta al CPP l’attuazione delle scelte operate o di
compiti formativi che vanno affidate all’impegno della
comunità, dei gruppi di servizio e delle aggregazioni
ecclesiali. ·
Il
CPP predispone l’ordine del giorno dell’Assemblea
Parrocchiale, che verrà convocata almeno una volta
all’anno per la presentazione e la verifica della
programmazione pastorale. Com’è
composto il Consiglio Pastorale Parrocchiale
La
composizione esprime concretamente il volto e la vita della
parrocchia. È quindi compito del CPP definire la propria
consistenza e la propria articolazione interna, con
l’impegno di garantire le più ampie opportunità
possibili di partecipazione, e attenendosi comunque ai
criteri seguenti. Sono
membri di diritto:
il parroco
una rappresentanza dei religiosi operanti in
parrocchia
Due membri del CPAE eletti dai colleghi. La
parte principale dei membri
è costituita
da laici eletti in rappresentanza dei diversi ambiti
e soggetti della comunità parrocchiale, nei modi e nelle
proporzioni stabilite dal Consiglio stesso:
hanno titolo i gruppi che esprimono un servizio
stabile alla parrocchia nei settori dell’evangelizzazione
e della catechesi, della liturgia, della carità e della
missionarietà.
I rappresentanti dei gruppi, movimenti, associazioni
laicali ecclesiali effettivamente operanti in parrocchia.
Va assicurata la presenza nel CPP di un numero
adeguato di membri eletti dalla comunità nel suo insieme in
un apposito contesto assembleare e mediante l’indicazione
di alcune preferenze garantendo una sufficiente
rappresentatività. Per le nostre comunità il criterio è
stato stabilito in due rappresentanti per ogni contrada, sia
per Pedemonte che per Casotto.
A seconda dell’opportunità, il parroco potrà
nominare non più di cinque membri nel CPP, per integrarlo
con presenze significative. Sono
elettori ed eleggibili i fedeli di ambo i sessi che vivono
in parrocchia e hanno computo i 16 anni. I
candidati o i membri che intendono continuare o iniziare
un’attività politica valutino con attenzione le
indicazioni del Sinodo diocesano (n 135) È
comunque importante che chi accetta di candidarsi sia
informato circa il servizio che gli viene richiesto e sia
consapevole del fatto che esso esige persone mature nella
fede. Organismi
del Consiglio Pastorale Parrocchiale
Presidente
è il parroco Una
segreteria composta dal moderatore e dal segretario del CPP
e da 2-3 persone elette dal Consiglio collabora con il
presidente per stilare il calendario delle riunioni e
l’ordine del giorno. La segreteria nomina sia il
moderatore che il segretario Funzionamento del Consiglio Pastorale Parrocchialeü
Il
CPP è convocato possibilmente una volta al mese secondo il
calendario prefissato. Le riunioni sono valide se è
presente almeno la maggioranza dei membri. ü
Oggetto
della trattazione sono solo gli argomenti previsti
dall’ordine del giorno. ü
In
apertura di riunione viene data lettura del verbale della
riunione precedente. Ogni argomento viene presentato e
discusso, quindi si passa alla votazione su chiari quesiti
attinenti all’argomento. La maggioranza per la votazione
è quella semplice. È facoltà del Presidente chiedere la
votazione sui due terzi al fine di salvaguardare la
comunione operativa. ü
In
linea generale le riunioni del CPP sono aperte a tutti i
fedeli che non hanno diritto d’intervento. ü
Il
CPP si rinnova ogni quattro anni. ü I membri che fanno parte del CPP a motivo dell’ufficio, decadono se lasciano questo uffici e vengono sostituiti da coloro che subentrano la loro posto. Chi rinuncia o è impossibilitato a continuare nell’incarico, viene sostituito su designazione di coloro che rappresenta. Nell’ultima
seduta del Consiglio Pastorale Parrocchiale sono stati
stabiliti anche i criteri per la elezione dei rappresentanti
delle frazioni che, come scritto sopra, saranno due e
verranno eletti dalle contrade stesse. Onde evitare
dispersione di voti il Consiglio ha deliberato di
identificare prima delle elezioni (che presumibilmente
saranno verso la fine di settembre) delle persone
disponibili a tale servizio nei confronti della comunità.
Preparata la lista dei candidati sarà poi la comunità a
scegliere a quali persone affidare questo servizio che
abbiamo visto essere fondamentale per la vita della
parrocchia anche nella prospettiva delle nuove indicazioni
pastorali che vengono dalla diocesi. Naturalmente
tutti possono candidarsi o far presente al parroco persone
che potrebbero essere disponibili per questo servizio, fermo
restando il fatto che questo esige una vita di comunione e
di partecipazione all’interno della parrocchia. Sarà cura
del parroco, poi, contattare e verificare la disponibilità
delle persone (che speriamo sia abbondante…) Non
dobbiamo, comunque, prendere paura… anzi dobbiamo aprire
il cuore alla disponibilità perché si tratta di portare il
nostro contributo, la nostra esperienza e la nostra saggezza
a servizio di tutti, per poter crescere come Chiesa che si
incammina sulle strade del terzo millennio. E tutti possiamo
dare e dire qualcosa in questo cammino che ci porta a
diventare cristiani, come dice lo slogan dei nuovi
orientamenti pastorali della nostra diocesi. Rimbocchiamoci
le maniche e non tiriamoci indietro. Essere Chiesa significa
che tutti hanno bisogno di tutti per poter crescere nella
fede e nella relazione con il Signore.
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