Sulle orme dei Magi
     

UNA STORIA SULLE ORME DEI MAGI

 

Cari lettori.

Quella che vi stiamo per raccontare è l’avventurosa storia di due ignare fanciulle che decisero, una per volontà e l’altra per forza, di partire per un viaggio alla volta di Colonia.

Non per acquistare una boccetta della famosa Acqua di Colonia per papà, ma per incontrare uno strano omino tutto bianco.

Partirono nell’oscura notte di San Lorenzo, il 10 agosto del 1905.. anzi no… era il 2005 (scusate ma in storia avevo 4) da Vicenza.. alle 4 del mattino… quando il mondo è ancora in ordine.

Erano sole.. sole con quasi altre 250 persone.

Perché mai tutti questi, per lo più giovani, volevano recarsi a Colonia?

Chi era quell’omino bianco?

Ma noo, non quello del detersivo! Cosa state pensando.. dai che ci rovinate la storia!

Quell’omino tutto bianco che si fa vedere sempre piccolino, piccolino nient’altri era che il …..Papa!

Ebbene si.

Le giovani Lisa e Sara decisero di partecipare alla 20°GMG con il Papa, contro il parere di molti.

Infatti il Papa buono, Giovanni Paolo II, l’ideatore delle Gmg era mancato… allora perché andare senza “il padrone di casa”? Molti sussurravano “Non sarà la stessa cosa… non val la pena andare”

Ma Sara ripeteva alla pigra Lisa: “Dai andiamo! Potrebbe essere la prima di una nuova serie di avventure.. perché no? Ci divertiremo!“ Così partirono.

Già dalla partenza si respirava aria di festa e di mondo…. Veramente tanta gente e anche qualche faccia scura…. Non perché erano arrabbiati per essersi dovuti alzare presto.. erano scuri proprio perché venivano dall’Ecuador. La Diocesi di Vicenza  aveva infatti raccolto dei contributi fra i giovani iscritti per permettere anche a quei ragazzi  di partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù… Vederli lì, con le loro piccole valige rendeva Sara e Lisa molto fiere: era anche “merito” loro! Che bello poter rendersi utili e fare felice qualcuno! Partire così era ancora più entusiasmante.

Le cose però cambiarono arrivati a Colonia.

Sara, quella che incitava l’altra, che l’aveva coinvolta in questa avventura, si infortunò un piede.

La tristezza era sul suo volto. Il viaggio era diventato pesante : era rovinato.

Per fortuna c’era la piccola Lisa. Alla GMG per sbaglio, perché coinvolta da Sara….ora era lei a dover prendersi cura dell’altra.

Per 3 mattine si dovevano recare alla catechesi nella cittadina di Neus (si legge nois).. per Sara era veramente difficoltoso…mezz’ora di Metropolitana, strada a piedi.. ma Lisa la aspettava sempre, la prendeva sottobraccio per aiutarla , col sorriso, zainetto in spalla  e via!

La catechesi era condotta da dei Vescovi provenienti dal Sud Italia.

Preparava i giovani alla Veglia con il Papa con preghiere, messe, ma anche riflettendo insieme sulla bellezza di essere giovani, forti e creativi , e anche sulla difficoltà di poterlo essere in questo mondo di stanchezza.

“I giovani devono essere testimoni!” disse Lisa durante una delle catechesi “Come i tre Re Magi dobbiamo seguire anche noi la Stella, essere d’esempio…” Sara era orgogliosa perché quella pigra ragazza si stava rivelando forte, grintosa.. e sembrava proprio avere capito lo spirito delle GMG…

Già…La stella…non serve, cari lettori, aspettare la sera per trovare una stella da seguire…. Le stelle da seguire, le vere stelle, sono più luminose anche del sole e le trovi ovunque vai, nei posti più inaspettati……e questa volta la stella, per Sara, sembrava essere proprio la sua amica Lisa, che la aiutava, la seguiva premurosamente, facendosi largo anche per lei fra la folla caotica di giovani, incoraggiandola quando il dolore era più forte.

Giovedì 18 il Papa sarebbe passato con un’ imbarcazione sul Reno.. “Come posso mancare?” confessò Sara all’amica…”Ma come arrivarci?Il piede va sempre peggio e poi tutte quelle migliaia di giovani.. tutti andranno al Reno e io?Rimarremo in mezzo alla folla e non vedremo niente ” “Non scoraggiarti amica mia! Siamo arrivati fin qui e con l’aiuto di Dio tutto si risolve! Serve un po’ di…..” “Serve fede, Lisa, solo un po’ di fede” “Brava! Allora preparati che andiamo, dai pigrona!” Veramente simpatica questa Lisa! Ma aveva ragione. Arrivarono addirittura in riva al Reno, così Sara poté trovare un po’ di beneficio per il piede dalla sue acque fresche. Che provvidenziale quel posto!

Guardandosi intorno esclamarono: “Quanta gente!!” Dappertutto.. in cima ai muretti, sugli alberi.. tutti a sventolare bandiere… come per dire “Papa.. sono qui!Mi vedi?” Canti, preghiere.. anche qualche motivetto da stadio, ma fatto su misura per il Papa….”Be-nedetto tata ta ta ta”….. Tutto così particolare….

Dopo qualche ora di attesa finalmente: “Eccolo Sara! E’ lui! Col suo modo inconfondibile di salutare…lo vedi?” Ecco il Papa, l’omino bianco che aveva portato tutti quei giovani a Colonia, agitava le braccia dal battello per salutare tutti… un’immagine esaltante, ma anche tenera.. per un istante sembrava il caro vecchio Wojtila… che emozione….

Un momento intenso.. ma purtroppo, come tutti i bei momenti, troppo breve….

Con ancora l’agitazione nel cuore e un certo qualché di ottimismo le due pellegrine raccolsero le loro cosette e via.. di corsa…quasi saltellando di gioia… Basta per ora pensare al Papa: ora contava la sopravvivenza!

Tutti si sarebbero diretti ai treni. Immaginate: migliaia di persone alla stessa stazione…

La sera prima, proprio per questo, le linee ferroviarie erano andate in tilt e per Sara e il suo piedino dolente non era certo quello che ci voleva!

Per mano attraversarono strade e piazze che erano fiumi di gente per arrivare al più presto ai treni… per un pelo riuscirono a prenderne uno per Dusseldorf, dove alloggiavano.

Sul treno incontrarono un gruppo di giovani del Canada e uno dal Brasile e con loro cominciarono a cantare motivetti tipici ognuno della propria nazionalità .Non si erano mai accorte di conoscere così bene canzoni come “O sole mio”, “Romagna mia” o “Quel mazzolin di fiori”.

Ah se ci foste stati cari lettori… vedere quei giovani sconosciuti a cantare sotto braccio come amici d’infanzia l’inno delle precedenti Gmg… fosse tutto così il mondo.. potersi chiamare tutti fratelli davvero…. Che sogno!

Sara e Lisa hanno vissuto dei giorni pieni. Dal mattino alle sei fino la sera sempre di corsa!

Se vengono vissute con lo spirito giusto, partecipando alle catechesi, agli incontri le GMG sono tutt’altro che vacanze!

L’ultimo giorno di permanenza a Colonia, le nostre due protagoniste con un gruppetto di amici decisero di fare visita alla Cattedrale… non fu così semplice come pare. Vorrei chiudeste gli occhi cari lettori e immaginaste: una cattedrale gotica enorme, un portale d’ingresso ricco di statue, il nostro gruppetto di amici… e migliaia di persone intorno. Per entrare nella cattedrale, un po’ barando sinceramente,  nostri ragazzi hanno impiegato mezz’ora… e più di mezz’ora per riuscire ad uscirne. La cattedrale era su tutte  le reti tv in quei giorni. Forse l’avete gustata meglio voi che i giovani di Colonia…. Dentro è altissima. Piena di arcate, buia ma ricca di vetrate colorate. In fondo, dietro l’altare, una piccola cassa d’oro contenente le reliquie dei Re Magi, ai quali la Gmg era stata dedicata.. Quel fiume di giovani entrava nella cattedrale in silenzio. Ripeto silenzio… pensate.. si fatica ad  ottenere silenzio nelle nostre minuscole chiese… ma lo si aveva lì… nell’immensità della cattedrale, con centinaia di giovani dentro. Qualche gruppo intonava dei canti religiosi, altri sostavano rapiti davanti la cassa dorata per pregare, per dirsi: “Anch’io ho camminato come questi Re Magi per seguire una stella e sono giunto qui… per il Papa, per Gesù…” . Tutti fotografavano… ma si respirava comunque rispetto per il luogo, per il motivo per cui erano lì, per chi ti era a fianco.. per chi,  purtroppo, ti spingeva un po’ o, per sbaglio, nella ressa, ti pestava i piedi… ma non importa! Erano tutti fratelli!

Sara faticava un bel po’ ed era preoccupata per il suo piedino. Forse l’indomani non sarebbe mai riuscita a giungere al luogo della Veglia con il Papa….”Sarebbe una vera disdetta”si disse.. Così pensò bene di passare la sera prima della Veglia con la gamba alta..

Fortunatamente aveva trovato chi le aveva dato della pomata, chi una fasciatura di emergenza, chi una borraccetta per il ghiaccio.. e Lisa… l’instancabile Lisa cha le aveva portato perfino la cena in “camera”(tra virgolette perché dormivano in una platea di un teatro.)…Non foss’altro che per il dolore.. Sara era servita e riverita come un pascià!

Chi ha fede non si scoraggia.

E chi ha accanto una persona di fede non può ugualmente scoraggiarsi.

Così sabato mattina tutto il gruppo preparò in fretta i bagagli.

Raggiungere Marienfield era un gioco da ragazzi: mezz’ora di tram e un paio di chilometri a piedi. Poi là ci sarebbe stata così tanta gente che sarebbe bastato seguire “la scia” per trovare il posto: “In un oretta saremo al nostro settore, pronti per il pranzo.” disse Lisa ad un compagno di viaggio “Il pomeriggio conosceremo un po’ di gente e la sera saremo carichi per la Veglia”.. Questa ragazza conosceva bene l’Unieuro e era dell’ottimismo… ma poco le Gmg!

Infatti…..Dopo un’ora, a mezzogiorno e mezzo,  ancora attendevano il tram…Dopo altre  4 arrivarono a singhiozzo (le strade erano tutte intasate) alla fermata e alle sei di sera finalmente erano nel settore… ma avevano anche perso il posto…Col gruppo dovettero trovare un altro posticino. Arrivarono si alla Veglia, ma, capirete pure voi: esauste.

Al tramonto ecco una agitazione generale, tutti correvano…”Arriva il Papa! Arriva!”

Per poco, proprio per poco Sara zoppicando non riuscì a raggiungere la strada in cui passava il Papa:  ”Non importa” si disse. Lei era lì e questo contava. Lì  con un sacco di mondo, a respirare quell’aria, a sentire quelle voci, quelle lingue strane, vedere quei volti diversi, ma tutti accomunati dagli stessi ideali.

Svelta, per come le era possibile, tornò al suo settore. Ormai era buio.

La Veglia stava per avere inizio. Candele erano state distribuite ai fedeli.

Era un’emozione straordinaria vedere tutte quelle persone in ginocchio, a pregare sotto la guida di una sola  persona, come Gesù durante i suoi discorsi, incuranti del freddo di quella sera stellata.

Tutti quelli che commentavano tristemente il nuovo Papa avrebbero dovuto essere lì…

“E’ proprio diverso da Giovanni Paolo II” diceva chi di Gmg ne aveva fatte tante..”Ma entrambi parlano con la fede e il cuore.. “ ”Benedetto è tedesco, lo si vede, Non agiterà il bastone, ma diamogli tempo e ci stupirà”

Per Sara e Lisa era tutto nuovo. Per loro era la prima Gmg, era tutto bello. Andava tutto bene! Era freddo, era umido, si faticava a dormire, la cena non era stata delle migliori, ma faceva tutto parte del gioco.

 Tutto serviva per caricarsi di ottimismo una volta a casa, di fronte ad un piatto decente, una stufa accesa, un letto comodo e asciutto..

Con questi pensieri si addormentarono.

Al mattino una nebbia bassa ricopriva l’orizzonte. Il freddo era nelle ossa. Le coperte e i sacchi a pelo bagnati.

La Gmg volgeva già al termine.

Il Papa sarebbe tornato ancora un’ultima volta a condividere con tutti un po’ di quel freddo, si sarebbe celebrata la Messa e poi tutti a casa….

Preparati gli zaini e riscaldati un po’ da un thè caldo i nostri pellegrini erano pronti per la celebrazione solenne.. Con le radioline ascoltavano la traduzione dalle varie lingue. I canti erano legati ognuno ad un continente, prendendone strumenti e melodie. Che bello. Si respirava proprio l’universalità della Chiesa. Il pensiero di Lisa e Sara era alla quotidianità del loro paese. Che fine aveva fatto  quella condivisione che ritrovavano a

Marienfield dal Papa? Che fine avevano fatto le persone di fede che lasciavano le chiese mezze vuote?

E i giovani…su quel prato uniti e forti… dov’erano al loro paese? Forse pigri e stanchi nel caldo delle loro case… o in tutti quei posti dove puoi essere anonimo e puoi non farti coinvolgere nelle cose…

Mentre facevano questi pensieri era già ora di andare. Il campo di Marienfield era immenso e le nostre ragazze partirono con il gruppo appena dopo il Padre Nostro. Per la via condivisero il segno della pace un po’ con tutto il mondo: il boliviano che diceva “paz”, l’inglese che sorrideva dicendo “peace” e porgendo loro la mano, l’africano… che non si è capito cosa abbia detto, ma sarà stato comunque una parola di pace….

All’uscita poi , poterono ricevere la Comunione e la benedizione del Papa.

Al volo purtroppo… così è la vita…per forza!

Attraversarono i campi e Lisa non si stancò mai di aiutare Sara sorreggendola:  il piede era veramente in fiamme per il dolore e un ragazzo le portò anche lo zaino per aiutarle. Presero i tram del ritorno e arrivarono al pullman in un ora, per fortuna, grazie alla loro partenza anticipata.

Sara potè così riposarsi, in attesa di tutti gli altri che, bloccati dal fiume di gente, arrivarono 6 ore dopo.

Una Gmg poco rilassante. Per Sara dolorosa, per Lisa impegnativa.

Ma tutto è stato bello così. L’apparente sfortuna  ha permesso alle ragazze di sperimentare veramente il Vangelo, incontrando persone sconosciute che ti offrivano un mano, un sostegno, un sorriso. Persone sensibili che riconoscevano la tua difficoltà e magari ti facevano salire sui treni per primo. La difficoltà di Sara ha permesso a Lisa di rendersi conto di quanto è bello poter essere utile al prossimo, fare qualcosa per gli altri.

Le parole del Papa sono illuminanti, il vangelo è illuminante, ma cari lettori, le parole non bastano se non si è lì, pronti a viverlo ogni giorno, a riconoscere un fratello nel prossimo, a trovare la Provvidenza nelle difficoltà…a seguire la stella, come i Magi, verso la Pace, L’Amore, verso Gesù.

 

E con la storia di Sara e Lisa noi vi salutiamo, sperando che questo Natale vi ritrovi tutti come piccoli Magi ai piedi del Bambino.

 

                                                                  Elisa e Lara

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