La Lettera del Vescovo
     

È prassi che, dopo la Visita Pastorale, il Vescovo scriva alle comunità visitate in cui propone osservazioni e riflessioni. Riportiamo qui il testo completo della lettera che il Vescovo Cesare ci ha mandato dopo la sua presenza in mezzo a noi dal 6 al 9 dicembre scorso.

 

Caro don Giacomo

e cari fedeli della parrocchie di Pedemonte, Casotto e Forni,

rendiamo insieme grazie al Signore per le giornate trascorse durante la Visita pastorale: ho pregato con voi, ho incontrato tante persone, ho sperimentato la comunione sacerdotale ed ecclesiale e mi sono reso conto di tanti aspetti positivi del vostro cammino, insieme alle difficoltà, che non mancano mai e che debbono però essere affrontate con speranza nel Signore.

Le vostre Parrocchie stanno vivendo un tempo ricco di prospettive positive grazie all'impegno del vostro Parroco, che ringrazio sentitamente, e di tanti fedeli, che si prestano a garantire, con la loro generosa dedizione ed il loro servizio, i servizi pastorali necessari al buon andamento della vita di ogni Comunità.

C'è la situazione di Forni, che mi è stata illustrata dal Consiglio pastorale come problematica e bisognosa di essere seguita e definita con maggiore sicurezza sul piano ecclesiale e pastorale. Di questo mi farò carico nei prossimi mesi, ricercando, insieme al vescovo di Padova, una soluzione che sia soddisfacente per tutte le Comunità della Valle.

Vi offro ora alcuni obiettivi ed indicazioni comuni, che già state attuando e che meritano una attenta cura pastorale.

Diventare cristiani.

E' il primo passo di un cammino di rinnovamento che la nostra Diocesi di Vicenza ha attuato e sta offrendo a tutte le parrocchie e comunità per rinsaldare la fede e l'unità.

Cristiani si diventa, anzitutto, con la fede, il Battesimo, la preghiera, i sacramenti e l'impegno della carità. A fondamento di tutto ci devono sempre essere la Parola di Dio e l'Eucaristia, i due pilastri portanti della fede della Chiesa, da cui la fede prende forma e si traduce poi nelle opere della carità.

Vi raccomando, pertanto, di intensificare i momenti e le occasioni di formazione permanente sulla Bibbia e il Vangelo, in particolare con la catechesi e le iniziative di lectio divina.

La catechesi dei piccoli è ben impostata e sono contento di aver riscontrato, nei catechisti e catechiste, un grande impegno, la volontà di formazione e un servizio generoso verso i fanciulli, i ragazzi e le loro famiglie. Operiamo perché alle nuove generazioni non manchi il nutrimento della Parola di Dio e la testimonianza del Vangelo da parte delle loro famiglie e della Comunità.

Cristiani si diventa in famiglia, ho più volte ripetuto, e credo che questo sia un obiettivo permanente da potenziare e promuovere, perché solo così possiamo sperare di trasmettere la fede nella vita. I genitori, poi, sono i primi catechisti e il Signore dona loro tante grazie per svolgere bene il loro compito educativo, anche nella fede dei loro figli.

Saluto con amicizia i fanciulli e ragazzi, che ho incontrato a scuola oltre che al catechismo, e li invito ad essere fedeli all'appuntamento settimanale, non solo della catechesi, ma soprattutto della Messa domenicale. Un impegno che richiede però il forte coinvolgimento delle loro famiglie.

Ai ragazzi, che hanno celebrato la Cresima, ricordo l'impegno, che si sono assunti, di continuare a stare insieme in Parrocchia per crescere nella fede e nell'amicizia con Gesù e tra di loro. Voi ragazzi avete un grande dono da mettere a disposizione delle vostre Comunità: la vostra giovinezza è fonte di gioia, di generosità e di vita nuova per tutti. Il Signore, donandovi il suo Spirito, vi renda forti e coraggiosi nella testimonianza della fede e nel servizio da svolgere in vari modi e forme nella vostra Comunità cristiana di appartenenza.

Ai giovani ricordo l'impegno del Sinodo dei giovani da vivere insieme agli altri amici del Vicariato. Esso vi dia forza e vigore per essere portatori, in mezzo ai vostri coetanei, della testimonianza del Signore, risvegliando in essi il desiderio di partecipare alla vita parrocchiale e alle iniziative di formazione e di missione che essa svolge sul territorio.

Ringrazio i fanciulli e i ragazzi ministranti che ho visto numerosi nelle celebrazioni e ringrazio il Coro dei giovani di Casotto, che auspico possa arricchirsi di voci nuove.

Diventare Chiesa.

Anche la Comunità ha bisogno di crescere nell'unità e nella comunione per essere segno del Signore e del suo amore. E' attorno all'Eucaristia che si edifica la Chiesa.

Sono contento di come vengono preparate e celebrate le sante Messe, in un clima di festa e di fraternità, con l'apporto di tante persone, quali lettori e cantori. Desidero esprimere un vivo ringraziamento ai cori, per la loro generosa dedizione e preparazione, e ai ministranti.

L'Eucaristia, nel Giorno del Signore, è il cuore pulsante di ogni comunità cristiana e solo partecipando ad essa possiamo ricevere quel dono di grazia indispensabile per vivere da discepoli del Signore uniti insieme nella sua Chiesa. E' lì che la nostra Chiesa diventa una vera famiglia, che cresce nell'amore di Dio e nella fraternità.

Anche il sacramento della Riconciliazione è una tappa fondamentale per nutrire la comunione con Dio e nella Comunità. Esso è stato particolarmente celebrato nella Missione vicariale. Mi auguro continui ad esserlo in modo da permettere a tutti di usufruire della grazia di Dio per il perdono dei peccati, che apre il cuore al suo amore e rende forti e coraggiosi nella testimonianza del bene.

Insistiamo anche con la preghiera in famiglia, invitando genitori e figli a trovare qualche momento per fare questa esperienza forte di spiritualità nella propria casa.

Infine, curiamo, oltre alla S. Messa, anche altre forme di preghiera, quali l'adorazione eucaristica per le vocazioni sacerdotali e religiose e la recita del Rosario.

Ho parlato della Parrocchia come "famiglia di famiglie", ricordandovi che in essa si devono vivere insieme in stile familiare anche i rapporti reciproci. Essendo le vostre Comunità non troppo grandi, è possibile stabilire relazioni sincere e feconde di vicinato e prossimità dove ci si conosce e si vivono insieme momenti di festa o di sofferenza, di amicizia e di dialogo.

Ognuno in Parrocchia è chiamato a dare il proprio contributo per la crescita della Comunità. Per questo occorre valorizzare molto l'apporto generoso di ciascuno. Nessuno deve considerarsi solo usufruitore di servizi religiosi, ma corresponsabile, insieme agli altri, della vita e della missione della Parrocchia sul territorio. Il Parroco, come pastore, ha la responsabilità di guidare ed indirizzare bene il cammino sulla via del Signore; le Suore, che ringrazio sentitamente, offrono la loro preziosa presenza ed il loro servizio, molto apprezzati dalla gente; i laici tutti, infine, debbono mettersi a disposizione per i vari servizi proprio come si fa a casa propria.

Si diventa Chiesa promuovendo tutte le vocazioni e ricercando sempre l'unità di cuore e di vita, insieme alla concreta azione di servizio necessario nel campo della catechesi, della liturgia, della carità e della conservazione e del rinnovamento delle stesse strutture.

Ho incontrato il Consiglio pastorale ed il Consiglio per gli affari economici e mi auguro che possano rappresentare sempre un punto di forza per tutte le Parrocchie, aiutando il Parroco e la Comunità a camminare sulla via del Vangelo, della formazione e della carità.

La Chiesa si edifica nell'amore, perché da questo il mondo conosce che siamo discepoli del Signore. Per cui la carità rappresenta un compito di tutti i credenti.

Ho visto che tanti sono i volontari, che si prestano in Parrocchia per dare sostegno a chi è nel bisogno. Penso ai ministri ausiliari della Comunione, che mi auguro siano sempre più numerosi e vicini ai malati ed anziani; penso ai volontari presso la Casa di riposo, dove ho celebrato l'Eucaristia. La mia visita a questa realtà è stata un'esperienza forte e per me molto commovente per l'accoglienza che ho avuto dal Presidente e dal Consiglio di amministrazione e da tutto il personale e dai carissimi ospiti. E' un segno di speranza e di amore grande, questa casa, e ringrazio quanti si prodigano per ammodernarla e soprattutto mantenerla sempre in quello stile di famiglia che ho trovato, in modo che gli anziani e i malati possano ricevere tutta l'assistenza necessaria ai loro bisogni umani, fisici, psicologici e spirituali.

Ricordo con viva gioia i malati e gli anziani che ho incontrato nelle case, dove sono stato accolto con gioia, con i quali ho pregato. Assicuro loro la mia costante preghiera.

I Gruppi Caritas siano potenziati tenendosi in contatto tra loro e con la Caritas vicariale e diocesana. Se si farà il Centro di ascolto ad Arsiero, potrete collaborare con esso, entrando così in rete per servizi più efficaci e concreti. Mi farò, inoltre, carico di segnalare le vostre richieste di corsi di formazione svolti sul territorio per agevolare la partecipazione (necessità riguardante anche i catechisti).

Diventare missione.

Il nostro cammino pastorale tende a fare della parrocchia una comunità missionaria. La Missione dei frati ha seminato molto bene la Parola di Dio e ha scosso le coscienze di tante persone. La viva partecipazione alle iniziative proposte è stata alta e questo dimostra quanta sete di Dio ci sia nel cuore delle persone. Occorre, ora, mantenere vivo questo spirito missionario in ogni attività delle Parrocchie.

Missione significa annunciare Cristo e il suo Vangelo, proporlo a tutti con la nostra parola e la testimonianza della vita. Un'azione da vivere in tutti gli ambienti, che ogni giorno ci vedono, come cristiani, accanto a tanti altre persone: penso alla scuola, per voi ragazzi; al lavoro, per gli adulti; all'impegno sociale e culturale nel Paese.

 

La fede si vive e questo significa che deve diventare luce per tutti quelli che ci avvicinano. E' dalle nostre azioni e scelte e dal nostro impegno di vivere ed annunciare Cristo che la gente deve vedere che siamo cristiani coerenti e gioiosi, pronti a rendere ragione della speranza che è nel nostro cuore. Rientra in questo impegno anche l'aiuto che diamo ai nostri missionari sparsi nel mondo, che portano l'annuncio del Vangelo e la promozione umana e sociale a tante popolazioni povere.

La missione ci renda tutti più attenti e disponibili verso ogni persona, che attende da noi un buon esempio e la testimonianza della nostra accoglienza e del nostro amore concreto circa le sue necessità, non solo materiali, ma spirituali e morali.

Le strutture.

Desidero   anche   soffermarmi   su   due   strutture   parrocchiali   importanti   e significative: l'archivio parrocchiale e la chiesa. Circa gli archivi sottolineo quanto segue:

*Pedemonte: lo stato di conservazione è buono. Il cambiamento di diocesi, avvenuto negli anni Sessanta del secolo scorso, ha comportato degli ammanchi nella documentazione;

* Casotto: lo stato di conservazione è buono, anche se la documentazione è molto scarsa e lacunosa. Lodevole l'impegno a concentrare tutto il materiale nella canonica di Pedemonte;

Per gli archivi mi auguro si possa trovare una persona disponibile a seguirne l'aggiornamento e la custodia per consentire così a chi avesse bisogno di consultare il materiale di poterlo fare.

Circa le chiese sottolineo quanto segue:

* Pedemonte: apprezzo e lodo l'impegno profuso, in questi anni, dalla Comunità per il restauro e la sistemazione della propria chiesa;

* Casotto: apprezzo e lodo l'impegno della Comunità per la propria chiesa, restaurata ed adeguata secondo le indicazioni vigenti. Auspico, comunque, l'individuazione di una soluzione più consona e definitiva per la sede del presbitero presidente e per i ministri;

Conclusione.

Carissimi,

a tutti va il mio saluto e la mia benedizione. Un grazie particolare a Te, don Giacomo, che mi hai accompagnato in questa visita con amicizia. La Tua opera di pastore sta dando i frutti sperati ed il Tuo esempio di dedizione e impegno sproni tutti a sostenere il cammino delle vostre Parrocchie sulla via che il Signore ci indica con la luce del suo Spirito.

Alle suore Elisabettiane Francescane va il mio saluto e ringraziamento per l'accoglienza ricca di gioia e di affetto che mi hanno mostrato. Mi auguro che la loro presenza sia efficacemente sostenuta nelle loro esigenze da tutta la popolazione affinchè possano continuare ad offrire un punto di riferimento per tutti, oltre al servizio che svolgono nelle Comunità.

 

A don Ruggero rivolgo il mio saluto e gli auguro di inserirsi bene in Valle, collaborando con don Giacomo nelle varie attività pastorali per far crescere l'unità e la comunione, anche se le diocesi sono diverse. Il popolo di Dio, che dobbiamo servire, è uno ed indiviso. Lo ringrazio per il servizio che svolge a Forni, una Comunità che merita di essere seguita con amore e sostenuta nelle sue necessità pastorali per continuare ad esprimere le sue potenzialità spirituali, umane ed ecclesiali.

In questi casi vale molto l'intesa tra i due Parroci, don Giacomo e don Ruggero, per far sì che la gente si senta accolta e abbia fiducia e speranza nella Chiesa, che si prende a cuore la loro Comunità.

Con vivo e cordiale augurio.

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