Lemme Lemme
     

Non so se avete guardato bene la copertina di questo numero di “Campane”: siamo al numero 51. Un bel traguardo, non c’è che dire. Ma la genesi di questo giornaletto va molto più indietro, ben prima del 14 marzo 1983 quando è stato registrato ufficialmente presso il Tribunale di Vicenza.

È nato come un semplice ciclostilato e poi piano piano è cresciuto; prima stampato in formato a foglio intero; poi fascicolo a due colori con la foto della chiesa di Brancafora in copertina; infine l’attuale formato con la copertina a colori e le sue più o meno canoniche 28 pagine presenti in maniera completa anche nel sito internet della parrocchia. Nato per la comunità di Pedemonte si è intrecciato con altre pubblicazioni, come quella “prodotta” dalla penna fertilissima di don Giuseppe Marcazzan durante la sua presenza a Casotto. Con la sua registrazione ufficiale è diventato il giornalino di ambedue le comunità. E quanti brontolamenti sul titolo… va messo prima Casotto o Pedemonte? La questione è rimasta, a quanto pare, irrisolta o meglio, si è fermata a un semplice criterio alfabetico.

Ora è anche il giornalino di Lastebasse e il titolo non è cambiato. Come mai? Qui il problema è ancora più semplice… è una questione burocratica.

Cambiare il titolo al quadrimestrale vuol dire impelagarsi fra i meandri del Tribunale a colpi di marche da bollo e carte varie… Ecco perché, almeno per il momento, non cambia il titolo in copertina.

Ma, si sa, l’abito non fa il monaco e quindi quello che conta è ciò che c’è dentro il giornale. Quasi senza accorgercene siamo arrivati a questa “quota”, nella migliore delle tradizioni della zona che vede girare anche pubblicazioni parrocchiali oltre la nostra. Una tradizione radicata molto lontana se pensiamo che Lastebasse aveva un suo giornalino ancora negli anni ’30: “L’eco della Valdastico” se non vado errato.

Auguriamoci di poter scrivere ancora molti numeri di questo giornalino che diventa un po’ la memoria del nostro cammino e anche occasione per raccontare qualcosa di bello e di nuovo da condividere pure con chi lo legge da molto lontano: dall’Argentina, dall’Uruguay e dal Canada oltre che da tanti paesi dell’Europa.

 

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