Il Fenomeno delle Laste
     

IL FENOMENO  DELLE  "LASTE"

nelle montagne Venete e trentine

 

Le montarne del Veneto settentrionale e del Trentino meridionale, tra l'Adige e il Brenta,erano abitate da popoli antichi di provenienza germanica chiamati comunemente"cimbri" ..

Questi popoli di lingua tedesca si insediarono in queste Montagne in epoca medioevale e rimasero isolati par molti secoli, mantenendo vive le loro usanze e la loro lingua fino a qualche secolo fa.

 La testimonianza del loro insediamento è rappresentata da alcuni do­cumenti storici, da numerosi toponimi disseminati nelle varie località montane e dalla parlata tedesca ancora viva in alcune rare persone anziane, dei Sette Comuni Vicentini, dei Tredici Comuni Veronesi e del paese di Luserna (Trento).

Questa lingua,ormai quasi estinta, è stata studiata, fin dal XIX secolo,

da glottologi della Baviera e delle università di Vienna e di Innsbruk. Essi 1a considerano una delle lingue più antiche d'Europa.

In queste montagne esiste una particolare caratteristica che si può osservare anche oggi: quella delle "laste".

Si tratta di lastre di pietra, alte circa un metro, scavate dai monti vicini e poste lungo i sentieri per recintare i prati circostanti. Queste file di "laste", che delimitano i prati e i sentieri degli alti­piani Veneti e trentini, erano presenti sicuramente fin da alcuni secoli fa ma esistevano forse anche in epoche molto più antiche. Esse costituiscono un particolare fenomeno di importanza storica e, allo stesso tempo, geologica  perché rivelano la natura sottomarina delle rocce risalenti alle epoche preistoriche.,Vi si trovano inglobati, infatti, vari tipi di conchiglie, alghe, ammoniti.

Secondo i geologi, la natura delle "laste"(in cimbro"stoan platten"= pietre piatte) è prevalentemente del tipo rosso ammonitico del periodo Giurassico ma non mancano altri tipi di rocce calcaree sedimentarie grigie.

Indubbiamente gli antichi abitanti di queste montagne,favoriti anche dalla presenza di rocce stratificate,hanno fatto un lavoro enorme di trasporto e di messa in opera di queste "laste", ognuna delle quali può raggiungere anche il peso di un quintale.

Nel territorio vicentino si possono vedere file di "laste" néll'altopianno dei Sette Comumi, a Lastebasse(Montepiano), a Tonezza, a Posina (qualche traccia). Le "laste" sono numerose  anche negli  altipiani trentini di Lu-serna, Lavorane, Folgaria e nei Tredici Comuni Veronesi, tutti territori in cui sono presenti, da .molti secoli, popoli di origine tedesca.

Nell’alto Astico è rimasto anche il toponimo relativo di" "Lastebasse”, così detto per distinguere le "laste'" basse da quelle alte, non tanto per l'altezza ma per la posizione del terreno più alta o più bassa. In una mappa del territorio vicentino del 1608(G.Molino), giacente pres­so la Biblioteca Bertoliana di Vicenza, relativa al territorio di Lastebasse, si legge infatti la dicitura "Laste superiori", poste più in alto e  "laste inferiori" poste più in basso.

Nel lato nord della carta topografica di Tonezza del Cimone, dove sono frequenti le "laste", si può leggere inoltre la dicitura "Valle delle "laste".

In Italia le "laste" costituiscono una caratteristica unica in tutto l'arco alpino. In Europa sono presenti anche nella Galizia spagnola, nella Bretagna francese e nel Cumeberland inglese (Lakes district), territori abitati anticamente da popoli celti. Qui le "laste" sono state da tempo catalogate, studiate e valorizzate.

Purtroppo, nelle montagne venete e trentine, molte "laste" sono state asportate, frantumate e lasciate in abbandono.

Esse dovrebbero  essere, invece, conservate e valorizzate, perché costituiscono un vero patrimonio storico, e rappresentano una. Particolare caratteristica del paesaggio Cimbro.

 

Giuliana Rigon

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