Ciao Graziano
     

15 agosto, giorno dell'Assunta. Grande festa a Brancafora. Qui a Zurigo al contrario, è un giorno feriale come tanti altri ed anche il postino deve fare il suo lavoro.

Mi consegna la posta e proprio oggi ricevo "CAMPANE". Il solo mezzo di comunicazione che mi porta quelle poche notizie da Pedemonte e dintorni, per cui lo leggo subito con molto interesse. Sfogliando il giornaletto, apprendo con sorpresa e costernazione, che il mio caro e vecchio amico Graziano ha intrapreso il mesto viaggio senza ritorno.

Ora, penso con tristezza alle rarissime volte che potemmo incontrarci durante gli ultimi anni. L'ultima volta l'anno scorso casualmente e per un breve momento. Come tante altre volte mi dicesti: "I migliori anni della mia gioventù li ho passati a Scalzeri".

Già, abitavi di fronte a casa mia e di conseguenza ci vedevamo ogni giorno. Ricordo con grande nostalgia certi momenti della nostra gioventù spensierata, come pure certi episodi durante i tempi bui della guerra:

Quando andavamo a nasconderei nel bosco durante il rastrellamento dei tedeschi o all'inizio della loro ritirata quando una sera sotto la pioggia, con una coperta sulle spalle andammo a passare la notte in una umida e scomoda grotta nella valle della Pissavacca. Don .arcangelo, poi, saputo questo, mise a disposizione il salone della vecchia canonica per alcuni giorni.

A guerra finita, Don Ettore organizzò la filodrammatica. Eravamo un gruppo di ragazzi affiatati e molto entusiasti di questa nuova ed interessante esperienza.

Delle rappresentazioni drammatiche che ricordo: "II Gondoliere", "La tragedia di Monteron", "La dinastia di Caino". Drammi recitati non solo a Pedemonte, ma pure a San Pietro, e Pedescala, a San Sebastiano e a Lavarone, ottenendo sempre un grande successo.

Ricordo che qualche volta ti assentavi dalle prove con una banale giustificazione, ma sapevamo ugualmente che andavi a trovare la morosa.

Malgrado il grande entusiasmo per la filodrammatica, era evidente, che l'amore per la tua Norma era molto più grande.

Ora te ne sei andato e sento con grande tristezza, di aver perduto un caro, vecchio amico. Come tanti altri di quel gruppo di ragazzi, hai dovuto precederci, per cui, con altrettanta profonda tristezza non mi rimane che dirti: Ciao, Graziano

 

Remo Scalzeri

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