Giuditta
     

 

Giuditta va in vacanza

 

Ebbene sì, cari parrocchiani, dopo le intense attività del Grest anch’io ho deciso di prendermi una pausa di “riflessione”… Mercoledì 4 luglio sono partita con il mio fedele amico don Giacomo, alla volta della Val d’Algone, precisamente al campeggio  “Ranch della Mucca Pazza” ( e già il nome dice tutto! ).

Non eravamo da soli: con noi c’erano la bellezza di 91 ragazzi di 1° e 2° media, 4 cuoche e 2 cuochi, 15 animatori…e, udite udite, un orsetto  che ci teneva compagnia e animava le nostre nottate, nei boschi attorno al campeggio ( ma tanto c’ero io, Il Cane Giuditta, a fare la guardia!). I ragazzi erano divisi in otto squadre dai nomi “muccheschi”: Milka, Mora, Isolde, Carolina, Lola, Binda, Bisa e Brunilde.

Dopo avervi presentato i miei compagni di avventura (o sventura?) ora posso raccontarvi quello che abbiamo fatto in 13 giorni, che, vi assicuro sono stati molto molto molto intensi.

Ogni mattina alle ore 7: 30 io e il don svegliavamo l’allegra truppa con il suono di canzoni dei cartoni animati o di vecchi film (volume a manetta!); dopo l’impatto con la cruda realtà i prodi animatori invitavano con gentilezza (eh!) gli animati a lasciare le proprie tende e a fare una sana ginnastica mattutina, per svegliare i sensi, ancora assopiti per la dormita fatta.

E come si suol dire “Prima il dovere e poi il piacere”: nella tenda – refettorio ci aspettava una energetica e buona colazione che ci preparava ai  molteplici impegni della giornata, preceduti dalla preghiera tutti insieme attorno al palo della bandiera.

Le menti del don e degli animatori organizzavano ogni giorno moltissime attività molto coinvolgenti: giochi a squadre, camminate, tornei di calcio, pallavolo, guerra mondiale, giochi con l’acqua, percorsi nei boschi,… tutto ciò per favorire la socializzazione e la conoscenza dei ragazzi .

Gli animati erano coinvolti anche in attività di servizio nel campo (preparare e spreparare le tavole, lavare i piatti per circa 100 persone, pulire i gabinetti, raccogliere carte e sporcizia dal campo, raccogliere la legna,…). Naturalmente c’era sempre qualche furbetto/a che tentava di fuggire al dovere quotidiano e che veniva prontamente acciuffato e riportato al dovere!

Alla  sera mi facevo coccolare dai ragazzi che partecipavano a quiz e giochi in refettorio; la serata si concludeva con la preghiera in tenda assieme agli animatori, seguita da un resoconto di quanto era stato fatto durante la giornata.

Devo confidarvi che le tredici giornate di campeggio sono state molto intense e piene di nuove esperienze che hanno coinvolto animati e animatori…e anche la sottoscritta, che spesso, per la stanchezza, si addormentava nel prato o in braccio a qualcuno, “cotta” a puntino dopo  tutte le corse fatte durante il giorno.

Penso, comunque, che il campeggio sia servito a tutti: non solo per fare nuove amicizie o per approfondirne di “vecchie”, ma anche per conoscere meglio le bellezze della natura, per imparare a convivere con gli altri e poter capire le loro esigenze, per ricercare la presenza del Creatore nel gesto gentile verso i compagni, nell’aiuto a chi è in difficoltà, nel servizio al campo,…

Credo proprio che tutti i ragazzi ricorderanno i  numerosi momenti passati a cantare, a pregare, a raccontarsi i propri pensieri e le proprie emozioni, vicino al fuoco, distesi nel prato, come anche le corse nel bosco, di notte alla luce delle torce, lo splendore delle montagne, l’odore degli alberi e della terra, il silenzio della notte,…

Io, dal canto mio, sono stata proprio bene…E’ STATO PROPRIO UN VERO SUCCESSO!!!  

Heilà...qua la zampa!!!

 

                                                                                                        Giuditta

 

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