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Due momenti importanti hanno segnato la vita delle nostre
comunità nei mesi di settembre e ottobre: l’amministrazione del sacramento
della Confermazione a Lastebasse e a Pedemonte. Il 24 settembre, il vescovo di Padova mons. Antonio Mattiazzo
ha presieduto l’Eucaristia e impartito la Cresima a nove ragazzi di Lastebasse
e Ponteposta nati tra il 1990 e 1993: Adele Busato, Marco Pergher, Nicola
Pergher, Mattia Piccinini, Federica Sartori, Dora e Silvia Stefani, Alex e Laura
Zorza. Prima della celebrazione il presule ha incontrato genitori e
padrini per una breve catechesi sul sacramento, ripresa poi durante l’omelia
che ha preceduto il rito della Confermazione. È stata una celebrazione solenne
e partecipata, animata con cura dal coro parrocchiale e confortata dalla
presenza di molte persone. Il 15 ottobre è stata la volta del vescovo di Vicenza mons.
Cesare Nosiglia che a Pedemonte ha unto con l’olio sacro del Crisma undici
ragazzi di Pedemonte e Casotto: Fabio Basso, Damiano Carotta, Giulia Carotta,
Ylenia Carotta, Francesca Ciechi, Melody e Jonathan Ciechi, Samanta Danielli,
Monica Longhi, Nicola Sinigaglia e Alice Strazzer. Un gruppo, questo, composto
da tutti ragazzi del 1991, eccetto uno nato nel 1992. Anche in questo caso la celebrazione si è svolta con
solennità e molta gente presente. Il coro parrocchiale ha svolto al meglio il
proprio compito di animazione liturgica. Molto bella e significativa l’omelia
dell’arcivescovo che con parole semplici e chiare ha toccato il cuore
richiamando al ruolo di servizio e di impegno a cui ognuno è chiamato nella
vita proprio in forza del dono dello Spirito Santo. Usando un esempio sportivo
ha detto: “Non è più tempo di stare in panchina”. Sono parole che devono
far riflettere non solo i ragazzi sull’importanza dell’essere protagonisti
all’interno della vita della comunità cristiana. Ognuno secondo la propria età
e le proprie attitudini, ha insistito il vescovo, deve mettersi in gioco e dare
qualcosa di proprio per il bene di tutti. Finora, ha detto ai ragazzi, avete
ricevuto. Ora è il tempo di donare. L’olio del Crisma i ragazzi lo avevano già ricevuto nel
sacramento del Battesimo. Con questa unzione sono stati confermati nella fede
attraverso questo olio che ci ricorda la consacrazione dei re e dei profeti
dell’Antico Testamento, ma ci riporta a Cristo stesso. Le parole “Cristo”
e “Messia” significano proprio “unto” “consacrato”. Il Signore Gesù
è il consacrato per eccellenza e ce lo ricorda quando, nella sinagoga di
Nazaret, inizia la sua vita pubblica: “Lo Spirito del Signore è sopra di
me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato per annunziare
ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai
ciechi la vista” (Luca 4,18). Questa “conferma” della fede chiama in causa i ragazzi. I
genitori hanno donato loro la fede nel Battesimo; ora loro si impegnano a farla
propria e soprattutto a coltivarla e farla crescere come adulti in Cristo. Al termine delle celebrazioni è stato consegnato ai ragazzi
un piccolo cero che ricorda la luce di Cristo che brilla nel cero pasquale, una
fiamma che, come recita il sacramento del battesimo “sempre dovete
alimentare”. Assieme a questo piccolo segno la preghiera allo Spirito Santo,
invocazione importante nella vita di ogni credente. Un grazie particolare, innanzitutto, va alle catechiste che
hanno seguito questi ragazzi nel loro cammino di preparazione al sacramento:
Gioconda Giacon a Lastebasse; Barbara Fontana e Vanna Rocchetti a Pedemonte. Il
loro impegno e la loro dedizione è un grande dono per tutti. Ma un ringraziamento va alle famiglie e agli stessi ragazzi
che spesso hanno dimostrato impegno, costanza e voglia di fare. Anche il modo in
cui hanno vissuto la celebrazione ha dimostrato che hanno vissuto con una certa
intensità questo momento così importante. La Cresima è sì un punto fermo, ma non finisce qua. Ora a
questo gruppo di ragazzi è stata fatta una proposta formativa: si incontrano
ogni settimana per proseguire insieme quel cammino che ci deve portare a
“diventare cristiani” e protagonisti, come ricordava il vescovo Cesare nella
sua omelia. Non si tratta più del classico catechismo ma di un gruppo che
cammina assieme sullo stile dell’Azione Cattolica Ragazzi. Del resto non
possiamo mai smettere di coltivare e portare avanti le nostre scelte, anche
nell’ambito della fede: non siamo mai degli arrivati e, d’altro canto,
soprattutto in realtà piccole come le nostre è importante creare momenti
aggregativi e di crescita che ci consentono di imparare a fare della nostra vita
un dono per gli altri. Ma così come sono importanti la socializzazione e il
servizio non è da meno la crescita spirituale e interiore che coltiviamo
attraverso la preghiera, la Parola di Dio e i sacramenti. La costanza
all’Eucaristia domenicale e alla preghiera sono elementi fondamentali per
poter sostenere in maniera adeguata la nostra fede. Anche su questo resta
fondamentale il ruolo della famiglia anche se i nostri cresimati non sono più
dei bambini. Nonostante questo hanno bisogno del nostro esempio e della nostra
testimonianza. È facile rendersi conto che il cammino da fare è ancora molto,
ma non dobbiamo scoraggiarci perché il Signore non ci fa mancare la sua
presenza e tanto meno il dono dello Spirito Santo. Ai ragazzi della Cresima auguriamo un buon cammino. Che il
Signore li accompagni sempre lungo le strade della vita e sappiano essere sempre
suoi fedeli discepoli. |