Celentano...
     

 

NON SOLO CELENTANO

 

Di recente, nel programma TV di Adriano Celentano sono state espresse alcune considerazioni circa i trapianti.  A tale proposito desidererei, se mi è concesso e se lo riterrete opportuno, usufruire delle pagine di “Campane” per illustrare la mia esperienza di trapiantato, sebbene non di organi vitali quali cuore o reni, ma di cornee.

Quando si vede bene è difficile immaginare che d'un tratto possa sparire la cognizione dei colori e delle immagini ed entrare così in un mondo di sfocate cose indecifrabili.  Chi poi si diletta nei vari campi della grafica, della pittura o prova piacere nel fermare con uno scatto l'insieme cromatico d'un paesaggio, le forme varie della natura, l'intensità di uno sguardo, non immagina certo sia possibile d'un tratto abbandonare tutte quelle emozioni di cui sta godendo.

Eppure questo può succedere a chi viene affetto da patologie interessanti le cornee con conseguenze che influiranno in modo non indifferente anche nell'attività lavorativo o nello studio. È successo a me anni fa, quando nel 1968, colpito da cheratocono (una malattia che deforma la cornea) mi sono trovato poco a poco immerso in quel mondo sfumato di macchie colorate.  Nel 1994 però, grazie al trapianto di cornea all'occhio sinistro, mi è stata concessa l'inimmaginabile emozione dei tornare a riconoscere nitide immagini e vivi colori.  Quest'intervento mi ha permesso di riavere una vita normale, riprendere il mio lavoro, per il quale l'apporto visivo era importante, e realizzare nei campi in cui mi diletto diverse cose.  Alcune delle quali si trovano qui a Pedemonte: dei dipinti murali in Scalzeri ed il recente restauro dei pulpito della Chiesa di Brancafora.

Nello scorso settembre ho affrontato un intervento analogo all'altro occhio e ora sono in rodaggio. (Mi si permetto di ringraziare ancora da queste righe: l'équipe medica della divisione oculistìca dell'Ospedale Umberto I di Mestre che ha effettuato l'intervento, la Fondazione Banca degli Occhi dei Veneto, che opera nella raccolta delle cornee donate, le esamina per poi inviarle agli ospedali che ne fanno richiesta.)

Ma soprattutto, un fraterno grazie va a due sconosciuti ed ai loro famigliari per il dono che mi hanno fatto e, a questi ultimi devo infine un confidenza:

Sapete, in quei momenti quando ci si  trova da soli ad ammirare la bellezza della natura nel sorgere del sole sul mare, negli infiniti colori degli insetti  e dei fiori nei campi, nella luce del tramonto che illumina le rocce dei monti vicino a casa, ebbene in quei momenti, mi scopro a non essere solo, ma in compagnia di nuovi amici ed inconsciamente domandare loro: "Che ve ne pare, non è meraviglioso?'

Ora, voi che entrerete nella nostra Chiesa, e che vi soffermerete ad osservare l'opera restaurata dei Pulpito, pensate che questa si deve anche alla generoso dono di sconosciuti e alla tecnica dei trapianto.

Questo era mio dovere di far sapere quale considerazione sul tema dei trapianti.

Sinceramente

                                                                        Carlo Scienza

 

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