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ANAGRAFE
PARROCCHIALE Nel
periodo che va da Natale fino a quando questo numero di “Campane” è andato
il stampa, la nostra anagrafe ha visto queste variazioni. SONO
TORNATI ALLA CASA DEL PADRE
DINO ROCCHETTI, già colpito un anno fa dalla malattia, si è spento all’ospedale di Thiene il 26 gennaio all’età di 81 anni. Nato a Pedemonte il 29 settembre 1922 era sposato con Rosetta Bicego e viveva in contrada Scalzeri. Per un certo periodo è stato Presidente della Cassa Rurale. I funerali si sono svolti a Brancafora il 28 gennaio ed è stato sepolto nel cimitero di Pedemonte. GIUSEPPE STRAZZER, si è spento all’ospedale di
Thiene il 26 febbraio all’età di 73 anni a causa di una grave malattia. Nato
a Lastebasse il 2 maggio 1930 era sposato con Maria Pia Leoni e viveva in via
Roma assieme ai tre figli. I funerali si sono svolti nel pomeriggio del 28
febbraio ed è stato sepolto nel cimitero di Lastebasse. IVANO MUNARI, colpito da una malattia inesorabile, si è spento la notte del 14 marzo, all’ospedale di Schio dov’era ricoverato da qualche giorno. Aveva 61 anni, era nato infatti il 21 dicembre 1942, abitava in contrada Carotte con la moglie Franca Nicolussi e il figlio David. I funerali si sono svolti nella chiesa parrocchiale martedì 16 marzo ed è stato sepolto nel cimitero di Pedemonte.
Con un tenero grido, cede petali al giorno in agonia di fiamme scarno di fianchi crepita il Calvario fra poco anche Dio consuetudine arcana reclinerà il Suo capo come chiusa corolla prossima e lontana. (Giuseppe Centore)
Giorno di sorpresa e di smarrimento, Signore, il giorno della tua risurrezione. Quel sepolcro vuoto, senza il tuo corpo, è ormai inutile, con la sua grossa pietra che avrebbe dovuto imprigionarti e invece è rotolata via. Quel sepolcro vuoto, senza il tuo corpo, fa nascere le più diverse ipotesi: Chi è che ti ha rubato? Dov’è che ti hanno posto? Ma proprio quel sepolcro, dove ancora si trovano le bende e il sudario, diventa il luogo del nuovo inizio. Perché c’è chi si ricorda delle tue parole e ora le tue promesse appaiono realtà. Perché c’è chi sa di non averti perduto per sempre. Tu sei vivo, Signore, e prima o poi ti manifesterai. Signore Gesù, Signore Risorto, quante volte anch’io, come Maria Maddalena, mi sento smarrito davanti a ciò che è accaduto, incapace di comprendere, di riconoscere la tua presenza. Apri i miei occhi perché, vedendo i segni, possa anch’io credere che tu stai realizzando le promesse di Dio. (Roberto Laurita)
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