Pellegrinaggio...
     

Quante volte ci è capitato, mentre si legge o si ascolta un brano tratto dal Vecchio o dal Nuovo Testamento, di immaginare i luoghi in cui sono avvenute le vicende del popolo eletto da Dio e specialmente quelli in cui Gesù è vissuto e ha predicato alle sue genti?

Una buona occasione per non lasciare più spazio alla fantasia ci è stato offerta dalla nostra parrocchia col pellegrinaggio in TERRA SANTA (Israele) organizzato in collaborazione con l’ufficio pellegrinaggi della diocesi di Vicenza.

All’appello hanno risposto una ventina di temerari parrocchiani a cui si sono aggiunti dei “foresti” da Vicenza, Bologna, Roma, Verona…..quando si dice che la fede non ha confini!!

Partiti all’alba di mercoledì 12 gennaio, (più che alba era piena notte!) e arrivati all’aeroporto di Milano, siamo partiti col volo Alitalia ( e facciamo un po’ di pubblicità) diretti a Tel Aviv da dove abbiamo iniziato un viaggio, un pellegrinaggio, un’ esperienza di vita!....

 

Sto pensando cosa scrivere….la descrizione passo dopo passo di tutti i posti visitati?!.....forse allora dovrei pensare ad un racconto a puntate!

Alcuni di voi ( e sicuramente anche chi è partito!) avranno sicuramente pensato al rischio di un viaggio in Israele considerata la situazione politica che da anni sta dividendo il paese e la popolazione civile e a tutti gli episodi di terrorismo che i notiziari ci raccontano quasi giornalmente, ma la realtà che abbiamo incontrato è molto più tranquilla, visto che solo alcune città o zone sono interessate dagli scontri israeliano – palestinesi….

..quindi se avete voglia di partire, non fatevi intimorire, ma prendete la prossima occasione al volo!

Dall’antico Testamento, al tempo di Gesù, all’attualità….4000 anni di storia racchiuse in un lembo di terra grande poco più della regione Veneto.

Da Beersheva  al muro di cemento con cui l’esercito israeliano sta “isolando” alcune città Palestinesi tra cui Betlemme….la nascita di Nostro Signore, Gesù….essere lì, nella grotta della Natività…..ognuno di noi in devoto silenzio, ma forse con un tumulto di emozioni, sentimenti nel proprio cuore, quel tumulto che è diventato gioia, serenità crescente di luogo in luogo, dalle grotte dei pastori, al monte degli Ulivi, all’orto dei Getsemani, alla cappella dell’Ascensione, alla cella dove si dice sia stato rinchiuso Gesù dopo essere stato arrestato, al Cenacolo, al Santo Sepolcro e Calvario (Gerusalemme)…il deserto di Giuda,  la Basilica dell’Annunciazione, la chiesa di S. Giuseppe, il Monte delle Beatitudini, il lago di Tiberiade, il monte Tabor (Nazareth e dintorni)….il sicomoro di Zaccheo..(non proprio quello originale!)…….la presenza di Cristo diveniva sempre più “tangibile”!!

Ogni luogo dove si faceva memoria anche con la lettura relativa all’ avvenimento o al luogo, è servito per sentirci più vicini a questo Dio che si è fatto uomo, e  per aprire il cuore alla Sua Parola, per essere fortificati nella fede.

Aver avuto la possibilità di essere stati laggiù è aver ricevuto una grazia, mi faceva sentire un po’ come S. Tommaso, che vedendo, ha potuto credere….

La celebrazione della S. Messa nei luoghi più “importanti” celebrata dai quattro sacerdoti presenti ( e chi aveva dubbi sulla nostra sicurezza!),  ci ha dato una marcia in più, e per la parte tecnica, la presenza di Don  Raimondo, con la sua profonda conoscenza teologica e storica dei luoghi, ci ha aiutati ulteriormente a capire meglio i testi, i termini chiave, la Parola e la Vita di Nostro Signore e la situazione che attualmente si vive in questa terra con tutti le sue divisioni e contraddizioni.

Ma la Terra del Santo (come più propriamente andrebbe chiamata) non è solo Fede e Religione, è un territorio colmo di storia: vari popoli hanno lasciato segni del loro passaggio nella storia nei vari siti archeologici che sono circa 7000!! Di questi, alcuni legati strettamente all’antico testamento e di cui rimangono solo le rovine, abbiamo visitato Tel Beersheva, che letteralmente significa “le sette agnelle” che Abramo donò al re Abimelech in testimonianza del pozzo che egli scavò e come segno di alleanza con il suo popolo (Gn 21.27-32), la “mitica “fortezza di Masada resistita all’attacco dell’ esercito Romano per quasi 3 anni,  Qumran,  dove sono stati ritrovati dei manoscritti di testi biblici risalenti al 1° sec a.c. e dove si pensa che anche Gesù abbia vissuto con la comunità di Esseni che lì abitavano dediti alla preghiera, Emmaus (dove Gesù riappare ai discepoli dopo la sua morte), Gerico, Tel Arad, il “muro del pianto” e ancora luoghi paesaggistici come il mar Morto, il fiume Giordano, il deserto di Giuda, il lago di Tiberade con la rievocazione di tutti i brani legati alla figura del pescatore, alle predicazioni di Gesù lungo le sue sponde, a alle sue apparizioni ai discepoli….. E poi non possiamo dimenticare la storia recente riassunta nei simbolismi dello Yad Washem, il museo dell’olocausto che si trova a Gerusalemme.

Un'altra esperienza molto forte è stata l’incontro con delle comunità cristiane, in particolar modo con quella di Tarshiha, nel nord d’Israele, dopo ci hanno accolti con molto affetto….e con uno “spuntino”  dove un abbondante piatto di spaghetti è stato accompagnato da tipiche ricette arabe!…l’incontro con il Nunzio Apostolico che è il rappresentante del Papa in Terra Santa,  con il Vescovo di Nazareth e la visita ad alcuni Istituti (Effeta e Baby Hospital) gestiti anche con l’aiuto di Suore italiane Dorotee e Elisabettiane (quelle di Casotto, tanto per capirci); tutti hanno cercato di farci comprendere quanto sia difficile la situazione dei cristiani in Terra Santa, primo perché sono la minoranza religiosa stretti tra gli ebrei e i musulmani, in secondo luogo perché la situazione politica del paese ha fatto diminuire notevolmente il numero di pellegrini e questo ha portato ad una situazione economica più precaria e al sentimento di “abbandono” da parte dei cristiani d’Europa e del mondo che poco si sono preoccupati della situazione. Con la loro gioiosa testimonianza ci hanno ricordato che i luoghi Santi che noi abbiamo potuto visitare come tali, sono ancora “aperti” anche grazie a quel 2% della popolazione cristiana in quelle terre.

 

Da queste poche righe spero traspaia la bellezza, l’intensità e la corposità di questi otto giorni che mi hanno dato soprattutto una nuova serenità e una nuova forza nell’affrontare la quotidianità della vita ….con la speranza di poter tornare presto a calpestare la Sua terra, per approfondire ancor di più la Sua conoscenza e per “ricaricare le pile della fede”,  concludo semplicemente dicendo che ogni cristiano dovrebbe poter  fare questa esperienza  per andare incontro a…GESU’: Via Verità e Vita!!!

 

                                                                                                       Annalia

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