Grazie Don Carlo
     

Poteva succedere solo di domenica. Solo nel giorno del Signore, memoria della Pasqua, don Carlo poteva lasciarci per raggiungere la casa di quel Padre che ha servito e amato per tutta la vita nei vari incarichi che, come sacerdote e pastore, è stato chiamato a vivere.

Nato a Pernumia nel 1922, ordinato sacerdote nel 1949, fu cappellano per tre anni a Thiene, alcuni mesi ad Este (PD), alcuni anni a Dolo (VE), un biennio a Lugo Vicentino e poi cappellano dell’ospedale di Camposampiero.

Ma quello che conta per noi sono i suoi 37 anni passati a Lastebasse dove giunse nel 1965 “per pochi mesi” come gli aveva detto l’allora arcivescovo di Padova,  mons. Bortignon. Invece non si più mosso da qui, Lastebasse è diventata la sua casa, la sua parrocchia. Una comunità che ha servito fino all’ultimo. Solo la malattia lo ha portato lontano per gli ultimi sessanta giorni. Ma la lontananza fisica non ha certo cancellato dal suo cuore la passione per la sua gente.

Voglio ricordare il nostro ultimo incontro all’ospedale di Schio. Erano i primi di gennaio. Oltre alle solite cose mi chiese quando sarebbe venuta Pasqua quest’anno. Quando gli dissi: “Il 20 aprile” mi guardò rincuorato e mi disse: “Per allora potrò essere di nuovo in forze e passare la settimana santa a Lastebasse”. Poi mi chiese la benedizione. Ci siamo congedati, lui pieno di speranza io con il cuore triste perché sapevo della sua malattia.

Ognuno di noi, io credo, ha nei suoi cuori cose belle e ricordi di don Carlo e della sua presenza in mezzo a noi. Ne avremmo abbastanza da scrivere un libro ma probabilmente rischieremmo di cadere nella retorica o nella mera nostalgia.

Se guardiamo nella bisaccia della nostra vita, della nostra storia, io credo che troveremo dei doni che don Carlo ha silenziosamente lasciato ad ognuno di noi: una fede grande, la generosità e la disponibilità. Doni preziosi di questi tempi dove spesso pensiamo solo a noi stessi e dove abbiamo “fede” in tante cose di questo mondo.

Noi siamo chiamati a continuare a camminare sulle strade del Regno di Dio anche se ci sentiremo un po’ più soli perché non è più qui in mezzo a noi con la sua veste un po’ lisa e logora, con la sua presenza discreta di pastore.

Grazie, don Carlo perché sei stato un dono di Dio per noi e continui ad essere presente nel nostro cuore.

 

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