
Protettore dei
bambini, dei fidanzati, dei malati, Valentino visse tra secondo e
terzo secolo. Le notizie sulla sua vita sono scarse e frammentarie.
Nato da
famiglia nobile del ternano, sappiamo che si convertì al cristianesimo e fu nominato vescovo
di Terni nel 197, a 21 anni. Trascorse poi la vita a Roma durante le
persecuzioni dei cristiani, evitando
spesso la condanna a morte fino al 14 febbraio 273, quando, a 97 anni, per
ordine dell'imperatore, fu decapitato.
Fu considerato
protettore dei malati e degli epilettici in particolare, perché,
nell’antico tedesco, Valentino si dice Fallentin (in tedesco ancora
oggi la lettera F si legge V), il verbo fallen
significa cadere e gli epilettici, durante le crisi, appunto cadono.
Secondo le testimonianze di autori
di varie epoche, soffrirono di questa malattia personaggi assai
famosi come Maometto, Socrate, Platone,
Cesare, Petrarca, Carlo V, addirittura San Paolo.
E ancora Pascal, Paganini, Byron, Alfieri, Dostoevskij, Moliére,
Flaubert, Tasso, Dickens, Newton. E l'elenco potrebbe continuare
quasi a giustificare la credenza medievale che voleva l'epilessia
legata al genio e alla profezia.
Oggi San Valentino è ricordato
soprattutto come protettore degli innamorati.
La sua festa si riallaccia agli antichi festeggiamenti di Greci,
Italici e Romani che si tenevano il 15 febbraio in onore del dio
Pan, Fauno e Luperco, legati alla purificazione dei campi e ai riti
di fecondità. Divenuti troppo licenziosi, furono proibiti da Augusto
e poi soppressi nel 494.
La Chiesa cristianizzò quel rito pagano della fecondità
anticipandolo al giorno 14 di febbraio, attribuendo a San Valentino
la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati indirizzati
al matrimonio e ad un’unione allietata dai figli.
La figura di San Valentino è
descritta attraverso alcune leggende, nelle quali è rappresentato
amante delle rose che regalava alle coppie di fidanzati per augurare
loro un’unione felice, un invito all'amore quale espressione di Dio
e che deve caratterizzare l’uomo, immagine di Dio.
In molti racconti è descritto come amante dei bambini, che ospitava
nel proprio bellissimo giardino e ai quali dal carcere ne inviò la
chiave, perché potessero continuare a giocare tra le sue piante e i
suoi fiori. Da qui la tradizione di benedire - il 14 febbraio - i
bambini e piccole chiavi da donare loro come segno tangibile della
protezione del santo.