Pace a voi

Pace a voi!


Il giorno di Pasqua, Gesù aspettò fino a sera per apparire, risorto, agli apostoli che si erano trincerati nel Cenacolo per timore dei Giudei.

Il vangelo sorvola sul modo con cui Egli si presenta e porta subito l'accento sulle parole che pronuncia.

Sorprende che per ben due volte si rivolga a loro offrendo il dono della sua Pace.

La prima volta fa seguire a questo dono la possibilità di vedere (mostrò) le mani e il costato con i segni della crocifissione.

La seconda volta li "manda" come il Padre ha mandato Lui, dona lo Spirito santo e il potere di rimettere i peccati.

Isaia ha presentato il Messia come il "Principe della pace" (Is.9,5).

S.Paolo afferma che Egli, con il sangue della croce ha distrutto "in se stesso l'inimicizia" (Ef. 2,16), ha riconciliato gli uomini con Dio e ha fatto della sua Chiesa il sacramento dell'unità del genere umano e della sua unione con Dio. "Egli è la nostra pace" (Ef.2,14). Proclama "beati gli operatori di pace" (Mt.5,9).

 

L'ira e l'odio sono contro la pace.

 

Il rispetto e lo sviluppo della vita umana richiedono la pace.

 

La pace non è la semplice assenza di guerra e non può ridursi ad assicurare l'equilibrio delle forze contrastanti.

La pace non si può ottenere sulla terra senza la tutela dei beni delle persone., la libera comunicazione degli esseri umani, il rispetto della dignità delle persone e dei popoli, l'assidua pratica della fratellanza. E' la "tranquillità dell'ordine".

E' frutto della giustizia ed effetto della carità. (Catechismo della Chiesa Cattolica)

 

Quando noi gridiamo pace, chiediamo che si compiano tutte queste cose non solo da parte degli altri, ma anche da parte nostra.

E' ora il momento di compiere opere di pace a partire dalle piccole scelte quotidiane con cui ci incontriamo oppure ci separiamo dagli altri.

La ricerca della pace per l'Iraq ci chiama in prima persona “a dire di NO” ad ogni pensiero desiderio e progetto di violenza, ad ogni parola volgare violenta ed offensiva, ad ogni atto n forma di aggressività o illegalità, ad ogni omissione di soccorso o di aiuto agli altri; “a dire di SI” ad ogni pensiero e progetto di cooperazione, a ogni parola di scusa di incoraggiamento e di perdono, ad ogni iniziativa in difesa della giustizia e dei diritti umani, ad ogni manifestazione di solidarietà, di fraternità e di pace" (Consiglio Pastorale Diocesano) .

In questi giorni di forte tensione per i tristi effetti della guerra in Iraq , noi ci sentiamo in dovere di far seguire alla scelta della pace anche quelle opere che "costruiscono la pace" a partire da subito nella vita di ogni giorno.

Facciamoci reciprocamente un augurio di pace come "frutto della giustizia ed effetto della carità".

BUONA PASQUA!

   I vostri preti e le vostre Suore

S.Pasqua 20 aprile 2003