Parrocchia di S. Carlo Borromeo
A TUTTI I COMPONENTI
DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE
Ed anche a tutti gli operatori
pastorali
Carissimi,
siamo all'inizio di un nuovo anno liturgico e dell'Anno
pastorale 2002-2003.
E’ il
momento della presentazione dei programmi alla comunità cristiana, dopo aver
accolto le indicazioni della Diocesi e le vostre proposte.
Desidero in
questa circostanza evidenziare alcune cose per favorire la risposta concreta di
tutti noi alle iniziative che ci trovano coinvolti come parrocchiani e come
collaboratori:
1) L'impegno
di quest'anno: scoprire la nostra identità di comunità di cristiani
chiamata S. Carlo per una riflessione che, con il contributo di tutti,
favorisca e maturi il nostro essere Chiesa in questo luogo: ci faremo
reciprocamente delle domande non tanto per lodare o condannare, ma per riconoscerci
nella nostra figura di cristiani, nelle luci e nelle ombre, per crescere in una
solidarietà e comunione sempre più profonda;
2) Narrare
la fede tra gruppi e associazioni parrocchiali: è la proposta di
quest'anno, mentre l'anno scorso eravamo invitati a narrare la fede come
singoli cristiani. Un primo tentativo è stato fatto nell’Assemblea iniziale
dell'anno. Ma molti erano assenti, pur avendo cercato il sabato pomeriggio al
posto della domenica. Ora ci sono due appuntamenti per narrare la fede
come gruppi parrocchiali e come identità di parrocchia: il fine settimana di
aprile (Esercizi Spirituali) e la festa della comunità (a giugno
in quella che era chiamata conclusione dell'anno pastorale). Parteciparvi
quindi tutti, sarebbe molto importante per crescere come comunità cristiana,
sia per gli animatori che per i componenti dei singoli gruppi parrocchiali sia
adulti che giovani e ragazzi, insieme con le famiglie. Abbiamo definito questi
appuntamenti "irrinunciabili" per camminare nella fede. Stiamo
già predisponendo il nostro tempo per essere liberi in quelle due circostanze?
Abbiamo intenzioni di coinvolgere parrocchiani amici in queste esperienze?
3) Le
iniziative che facciamo, per chi sono; per gli altri o anche per noi? Chi
allora è chiamato a partecipare alle catechesi, alle Lectio divine, alle
celebrazioni penitenziali? E ' ovvio che sono per tutti, ma in modo particolare
sono per il Consiglio Pastorale, per i catechisti e le catechiste, gli
animatori dei gruppi parrocchiali, i capi, i responsabili, i rappresentanti di
settore, i cristiani impegnati a vario titolo. Ma è proprio vero che facciamo
di tutto per partecipare alla catechesi a S. Carlo, alla Lectio divina a S. Filippo
e alle veglie di preghiera a S. Gregorio?
4) Rinnovamento
dei vari ambiti parrocchiali. La catechesi sta predisponendo le trasformazioni che i nostri Vescovi ci
invitano ad accelerare per rispondere alle esigenze del mondo di oggi. E ' un
lavoro urgente, visto che i risultati dell'opera catechistica non sono quelli
che ci aspetteremmo.
La liturgia è all'attenzione di un
piccolo gruppo di persone con l'intenzione di seguire con impegno il rinnovamento
delle nostre celebrazioni.
Il
coordinamento Caritas ha bisogno di
ulteriore collaborazione , per rispondere
in modo adeguato alle esigenze di oggi, e di riflettere sul senso pieno
della propria presenza nella comunità cristiana.
Dopo dieci
anni di vita, il Centro parrocchiale diventa motivo di riflessione sulla
sua identità nella pastorale della
parrocchia. Nel foglio che esce in occasione del decennio di edificazione,
mettiamo in evidenza un documento della
Diocesi che ci aiuta a precisarne ambiti, finalità, strutture e attività.
I vari
servizi della parrocchia richiedono
una verifica per un rinnovamento della propria presenza
5) I rapporti con la società civile
(quartiere, scuola, strutture sociali....) richiedono partecipazione e collaborazione
con grande urgenza
Ecco alcune
cose su cui riflettere ed esprimere pareri e suggerimenti. D. Luigi
Padova 28/11/2002