Sono talmente tanti, e in
continuo aumento, che il Comune ha ritenuto di dover predisporre una guida
dove possono trovare tutte le indicazioni per inserirsi nel migliore dei
modi a Padova. Il numero degli immigrati che hanno scelto di vivere nella
nostra città, infatti, è in salita continua. Sono 11.270 quelli
regolari, cioè iscritti all'anagrafe nel 2002. Ma a costoro vanno
aggiunti pure i clandestini che non hanno documenti, o che sono in attesa
dei permessi. È impossibile quantificare quanti siano questi ultimi, ma
da un calcolo presunto dovrebbero essere almeno un paio di migliaia.
Il quartiere dove si registra la maggior parte di extracomunitari è il
3 (Ponte di Brenta, Camin, San Lazzaro, Zona Industriale), dove al 31
dicembre 2002 ce n'erano 2.431; al secondo posto il 2 (Arcella, San Carlo
, Pontevigodarzere) con 2410. Seguono via via gli altri: il 4 (Guizza
Bassan ello) con 2.121, il 6 (Altichiero) con 1223 e il 5
(Savonarola-Armistizio) con 1109. La popolazione straniera maschile è
pari al 54\%, mentre quella femminile è il 46\%. Gli albanesi sono 1087,
i rumeni 1597, i croati 358, i marocchini 998, i nigeriani 946, i
filippini 942, i cingalesi 306 e i cinesi 472. Le famiglie straniere sono
1179, quelle in cui almeno un componente proviene da Pesi Extracomunitari
1322 e gli immigrati residenti nei nuclei italiani 2393.
«La guida che abbiamo predisposto - ha commentato Rocco Bordin,
assessore alle Istanze dei cittadini - dimostra ancora una volta la
sensibilità dell'Amministrazione nei confronti del mondo
dell'immigrazione. Anche nel centro destra, infatti c'è l'idea di mettere
a disposizione una società accogliente e in grado di integrare
perfettamente anche ci arriva da lontano. I bisogni di queste persone sono
molteplici e quindi cerchiamo di mettere a loro disposizione uno strumento
di facile consultazione, dove possono trovare una prima risposta a tanti
quesiti».
«Per quanto riguarda l'assessorato agli Interventi Sociali - ha
osservato Marco Marin - vale la pena di ricordare che sono stati messi a
punto numerosi progetti finalizzati all'integrazione degli stranieri, che
sono stati aumentati il numero dei mediatori culturali e le iniziative per
l'infanzia e l'adolescenza, che abbiamo attivato il nuovo servizio
"open windows" e interventi economici di varia natura per
evitare il disagio».