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Il Gazzettino
21 gennaio 2003
| A 50
ANNI DALLA MORTE DEL VESCOVO AGOSTINI |
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| E' uscito in questi giorni
un interessan te opuscolo che vuole ricordare il vescovo di Padova Carlo
Agostini a 50 anni dalla scomparsa, avvenuta il 28 dicembre 1952. L'ha
realizzato don Antonio Michieli, il quale da giovane prete è stato per
parecchi anni accanto al presule patavino, in qualità di maestro di
camera.
La semplice pubblicazione, scritta con stile chiaro e asciutto,
ripercorre le tappe della vita di questo presule, nato nel 1888 a San
Martino di Lupari e che fu vescovo di Padova per 17 anni, dall'8 maggio
1932 all'aprile del 1949, quando venne creato patriarca di Venezia.
L'opuscolo ha il merito di enucleare nitidamente la personalità di questo
grande ecclesiastico, dotato di vasta cultura, laureato in filosofia e
teologia all'università Gregoriana di Roma e insegnante di sacra
scrittura, storia ecclesiastica e teologia morale nel seminario di
Treviso. Ne esce un vescovo amante del Seminario patavino "cuore del
suo cuore", di vita austera e san ta, cui va il merito d'aver fatto
erigere molte parrocchie. "Nella povertà degli anni '30 -dice don
Michieli- era davvero un'ardua impresa costruire chiese". Ed egli ne
fece sorgere parecchie, tra cui quelle cittadine di San Giuseppe, Natività,
San Prosdocimo, San Carlo , Mortise, Tempio della Pace, Sacra Famiglia e
Madonna Pellegrina. Ne fece restaurare molte altre e tutte volle fossero
dotate di ampi spazi per il patronato e per la "casa della dottrina
cristiana". Soleva dire: "Dà al popolo il suo sacerdote e lo
salverai nella sua fede". Visse un periodo storico, quello di
tremende divisioni tra fascisti e antifascisti, con somma prudenza. Se
dimostrò fortezza a favore dei partigiani vittime della "banda"
Carità, si adoperò anche a salvare tutti i fascisti condannati a morte,
ottenendo che a Padova non venissero istituiti i famosi "tribunali
popolari".
Alfredo Pescante
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