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Il Gazzettino

8 gennaio 2003

MONUMENTI SCOMPARSI
L'antica chiesa di San Carlo
 
(A.P.) La chiesa di San Carlo dei padri riformati di san Francesco, di cui sono state rinvenute le fondamenta nell'orto della Casa del Clero, aveva la facciata in piazza Castello, proprio dove ora si trova il grande cancello in ferro, ai numeri 9 e 10 della stessa piazza. Iniziata nel 1636 dall'architetto fra' Pacifico da Venezia, fu consacrata l'11 luglio 1639, al tempo in cui si erigevano a san Carlo Borromeo chiese e altari un po' dovunque, a seguito della sua canonizzazione (1610). Lo storico don Guido Beltrame, che ha indagato su questa struttura ecclesiastica, dice di non conoscere il motivo per cui questa è stata dedicata al Santo di Arona, chiesa costruita con le elemosine di persone devote e specialmente di molti nobili. La facciata era molto semplice e si entrava per una sola porta. La navata si estendeva in un quadrato bislungo, mentre le pareti interne erano bianche e lisce, senza pilastri e cornici all'infuori di una fascia in alto di color rossiccio, con cui erano distinti anche i pilastri e gli archi delle cappelle. Sopra la fascia s'incurvava il volto che ricopriva tutta la chiesa, lasciando spazio ad altre quattro finestre a mezza luna. Cinque le cappelle con altari in legno, gradini di pietra viva e mensa in cotto, chiuse da cancelli di legno. La prima, a sinistra, era dedicata a San Pietro d'Alcantara, poi seguiva quella al Crocifisso e di fonte alla porta d'entrata c'era quella del Santissimo, e dietro il coro. A destra si trovava la cappella dedicata ai quattro Patroni di Padova, seguita da quella alla Madonna Immacolata.Alle pareti erano appesi vari dipinti di pregio, firmati da Luca da Reggio, Carlo Ridolfi, Stefano dell'Arzere, Alessan dro Varotari, Francesco Zanella, opere trasferite poi a San Tomaso, assieme alle reliquie e alla suppellettile sacra, quando la chiesa venne demolita, nel 1817.