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Il Gazzettino

28 novembre 2002

ELETTROSMOG
Gli abitanti della zona Nord si ribellano: «Basta antenne selvagge»
 
«Le antenne per la telefonia cellulare sorgono ormai come funghi, senza un programma di intervento preciso. Compaiono dalla sera alla mattina sopra le case, fioriscono sopra l'acquedotto comunale, vicino alle scuole e alle chiese. Siamo offesi per questa installazione selvaggia. La gente č davvero molto preoccupata per gli eventuali danni che le onde elettromagnetiche possono arrecare alla salute».

A parlare č Radames Doną, uno dei tanti cittadini che in questi giorni un po' dappertutto in cittą si stanno mobilitando per dar vita a comitati spontanei con un unico desiderio: dire stop ad "antenna selvaggia" e chiedere all'amministrazione di pianificare l'installazione degli impianti dotandosi di un apposito regolamento. Martedģ scorso nonostante la pioggia battente che ha scoraggiato molte persone ad uscire di casa, Doną ha raccolto insieme a Linda Bagaglio oltre trecento firme in piazza Azzurri d'Italia durante il consueto mercato settimanale. Raccolta che continuerą nei prossimi martedģ almeno fino a Natale per dar voce alla preoccupazione di centinaia di cittadini. «Gli abitanti di Padova nord - spiega Doną, che con il comitato spontaneo di San Carlo -San Gregorio-Pontevigodarzere opera in stretta collaborazione con l'Associazione padovana per la lotta contro l'ettrosmog (Aple) - attraverso la petizione indirizzata a sindaco e amministratori chiedono prima di tutto che siano rimosse le antenne installate in via Guido Reni, nel rione San Gregorio, e in via Moroni (dietro allo stadio di atletica), sopra la cisterna dell'acqua potabile. Proprio nelle vicinanze della scuola media Briosco». San Carlo č un quartiere densamente popolato e le antenne sopra i condomini e vicino ai luoghi sensibili nessuno sembra disposto ad accettarle. Che fare dunque? Sulla questione il dibattito continua stasera alle 20,45 in una pubblica assemblea nella sala del patronato di San Carlo in via Guarnieri.

Daniela Borgato