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Il Gazzettino

6 novembre 2002

MATERNE SICURE
Le scuole padovane non sono costruite con criteri antisismici Ma per i tecnici comunali «sono super collaudate e reggerebbero»
 
«Un prefabbricato pieno di fessure e intercapedini» aveva detto qualche settimana fa Maurizio Di Giulio preside della media "Donatello" in via Pierobon, nella zona San Carlo, quando aveva scoperto topi in classe. E l'assessore Trevellin era stato d'accordo: «Neanche la ristrutturazione ci vorrebbe, quella scuola deve essere demolita» come la scuola materna e elementare in quartiere Torre e la elementare in zona Guizza, avevamo scritto: prefabbricati costruiti in pieno boom demografico negli anni Settanta. «Queste strutture durano una ventina d'anni andrebbero buttate giù e ricostruite. La cosa si dovrà fare, ma finora abbiamo il progetto, e contiamo di finanziarlo con le alienazioni immobiliari, solo per la scuola di Torre».

La premessa è lunga ma si deve per introdurre il tema del giorno: se a Padova dovesse succedere qualcosa di simile a quello che è accaduto a S. Giuliano, "terrebbero" le nostre scuole? Ieri l'assessore Trevellin e insieme il capo settore dell'edilizia scolastica, ingegner Loris Valle, hanno smentito qualsiasi pericolo per i 110 edifici scolastici, dagli asili nido alle medie, in carico al Comune e popolate da circa 21mila studenti. Dice l'ingegner Valle: «Prima di tutto non siamo in una zona sismica. Padova non poggia sulla roccia come S. Giuliano, quindi non subiremo mai conseguenze dirette di terremoti ma solo onde di riflesso. In secondo luogo il 70 per cento di asili nido e scuole sono stati costruiti dagli anni '70 in poi quindi con criteri moderni anche se non antisismici visto che non ne abbiamo bisogno. Per il resto scuole come la Petrarca le Carraresi, la Ardigò e la Mameli sono comunque in edifici non anteriori al 1910 e la cui staticità abbiamo verificato. In ogni caso i criteri costruttivi sono molto diversi da quelli usati nel sud, tanto che, personalmente ritengo che se pericolo ci deve essere è molto peggio essere in una basilica a Padova che in una scuola. Insomma in caso di terremoto le scuole sarebbero lesionate ma non verrebbero certo giù. Abbiamo norme di costruzione rigide che dovrebbero assorbire sollecitazioni molto elevate. In ogni caso tutti i nuovi edifici sono stati collaudati».

«Inoltre abbiamo avviato un nutrito programma di manutenzioni - continua Trevellin - e che riguarda soprattutto la sicurezza per la quale spenderemo 1.2 milioni di euro fra rimozione di amianto, adeguamenti alle legge 626 e altro. Inoltre costruiremo una nuova scuola media a Torre con 2 milioni di euro e un nuovo asilo alla Paltana con 1.1 milioni di euro. A fine mese andrà in appalto anche quella di Montà per 1.3 milioni di euro».

Certo il patrimonio comunale non esaurisce tutta la dotazione di scuole del comune. Basti pensare che fra le elementari il 24 per cento è privato. Nelle materne il 43 per cento appartiene a enti religiosi, il 20 per cento a privati, il 18 al comune e il 17 allo stato. Ma speriamo solo che quei prefabbricati reggano ancora.

M.G.