«Un
prefabbricato pieno di fessure e intercapedini» aveva
detto qualche settimana fa Maurizio Di Giulio preside
della media "Donatello" in via Pierobon, nella
zona San Carlo, quando aveva scoperto topi in classe. E
l'assessore Trevellin era stato d'accordo: «Neanche la
ristrutturazione ci vorrebbe, quella scuola deve essere
demolita» come la scuola materna e elementare in
quartiere Torre e la elementare in zona Guizza, avevamo
scritto: prefabbricati costruiti in pieno boom demografico
negli anni Settanta. «Queste strutture durano una ventina
d'anni andrebbero buttate giù e ricostruite. La cosa si
dovrà fare, ma finora abbiamo il progetto, e contiamo di
finanziarlo con le alienazioni immobiliari, solo per la
scuola di Torre».
La premessa è lunga ma si deve per introdurre il tema
del giorno: se a Padova dovesse succedere qualcosa di
simile a quello che è accaduto a S. Giuliano,
"terrebbero" le nostre scuole? Ieri l'assessore
Trevellin e insieme il capo settore dell'edilizia
scolastica, ingegner Loris Valle, hanno smentito qualsiasi
pericolo per i 110 edifici scolastici, dagli asili nido
alle medie, in carico al Comune e popolate da circa 21mila
studenti. Dice l'ingegner Valle: «Prima di tutto non
siamo in una zona sismica. Padova non poggia sulla roccia
come S. Giuliano, quindi non subiremo mai conseguenze
dirette di terremoti ma solo onde di riflesso. In secondo
luogo il 70 per cento di asili nido e scuole sono stati
costruiti dagli anni '70 in poi quindi con criteri moderni
anche se non antisismici visto che non ne abbiamo bisogno.
Per il resto scuole come la Petrarca le Carraresi, la
Ardigò e la Mameli sono comunque in edifici non anteriori
al 1910 e la cui staticità abbiamo verificato. In ogni
caso i criteri costruttivi sono molto diversi da quelli
usati nel sud, tanto che, personalmente ritengo che se
pericolo ci deve essere è molto peggio essere in una
basilica a Padova che in una scuola. Insomma in caso di
terremoto le scuole sarebbero lesionate ma non verrebbero
certo giù. Abbiamo norme di costruzione rigide che
dovrebbero assorbire sollecitazioni molto elevate. In ogni
caso tutti i nuovi edifici sono stati collaudati».
«Inoltre abbiamo avviato un nutrito programma di
manutenzioni - continua Trevellin - e che riguarda
soprattutto la sicurezza per la quale spenderemo 1.2
milioni di euro fra rimozione di amianto, adeguamenti alle
legge 626 e altro. Inoltre costruiremo una nuova scuola
media a Torre con 2 milioni di euro e un nuovo asilo alla
Paltana con 1.1 milioni di euro. A fine mese andrà in
appalto anche quella di Montà per 1.3 milioni di euro».
Certo il patrimonio comunale non esaurisce tutta la
dotazione di scuole del comune. Basti pensare che fra le
elementari il 24 per cento è privato. Nelle materne il 43
per cento appartiene a enti religiosi, il 20 per cento a
privati, il 18 al comune e il 17 allo stato. Ma speriamo
solo che quei prefabbricati reggano ancora.
M.G.