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La Difesa del Popolo

9 novembre 2003

DA VENERDÌ 7 A DOMENICA 9 TRE GIORNI DI APPUNTAMENTI DEDICATI ALLA FIGURA E ALLE OPERE DI SAN CARLO BORROMEO

Un santo che guardava gli ultimi

San Carlo Borromeo, un santo sempre attuale all'insegna della carità cristiana e della cura religiosa dei bambini, viene ricordato, secondo calendario, il 4 novembre. Nella parrocchia padovana a lui titolata è stata programmata una tre giorni di festa: si inizia venerdì 7 alle 21 nella sala poli-v;dente della comunità parrocchiale di San Carlo con una conferenza sulla storia della sua vita sino alla canonizzazione. L'incontro è guidato da Pierluigi Giovannucci, padovano, ricercatore di storia della chiesa alla facoltà di lettere dell'università statale di Milano. La serata conclude un ciclo di conferenze e approfondimenti culturali dedicati alla figura e alle opere del santo, promossi dalla sezione cultura del centro parrocchiale.

I festeggiamenti proseguono con un concerto, a ingresso libero, in programma sabato 8 alle 21 nella chiesa parrocchiale. Il tema della serata musicale è "Dalla controriforma alla riforma ceciliana: le metamorfosi della letteratura organistica italiana al servizio della liturgia". Il concerto d'organo vede protagonista il maestro Luigi Celeghin, professore emerito al conservatorio Santa Cecilia di Roma. Ad affiancare le note dell'organo le voci dei cantori del Trio di Fiera di Primiero. La serata viene presentata da Andrea Mazzarotto, docente al conservatorio di Castelfraneo Veneto. Conclude i festeggiamenti la messa solenne in onore del santo vescovo di Milano, accompagnata dalla corale di San Carlo su musiche del compositore veneziano Andrea Gabrieli, e celebrata dal parroco don Luigi Contin, domenica 9 alle 11.30.

«Questa serie di incontri - spiega don Contin - è stata pensata nell'ottica della riscoperta della missionarietà di san Carlo Borromeo e della sua testimonianza aperta, piena e totale ai problemi delle persone. Ed è stata la riscoperta dell'attualità di san Carlo, la sua smisurata carità e apertura agli altri, soprattutto agli ultimi e più poveri. Il motore è la sua disponibilità per la gente, egli non classifica le persone in categorie precise. Già ai suoi tempi, nel '500, Borromeo aveva fondato un'associazione che si interessava delle vedove, delle persone abbandonate e di giovani orfani».

In occasione dei festeggiamenti per san Carlo, lo scultore Lorenzo Colotti dona alla parrocchia alcuni bassorilievi in terracotta per ornare il piedistallo della croce a lato dell'altare. Oltre ai quattro evangelisti sono raffigurate le vicende della vita di san Carlo.

Cristina Toso