 |
DA VENERDÌ 7 A DOMENICA 9 TRE GIORNI DI
APPUNTAMENTI DEDICATI ALLA FIGURA E ALLE OPERE DI SAN CARLO BORROMEO
Un santo che guardava gli ultimi
San Carlo Borromeo, un santo sempre
attuale all'insegna della carità cristiana e della cura religiosa dei
bambini, viene ricordato, secondo calendario, il 4 novembre. Nella
parrocchia padovana a lui titolata è stata programmata una tre giorni di
festa: si inizia venerdì 7 alle 21 nella sala poli-v;dente della
comunità parrocchiale di San Carlo con una conferenza sulla storia della
sua vita sino alla canonizzazione. L'incontro è guidato da Pierluigi
Giovannucci, padovano, ricercatore di storia della chiesa alla facoltà di
lettere dell'università statale di Milano. La serata conclude un ciclo di
conferenze e approfondimenti culturali dedicati alla figura e alle opere
del santo, promossi dalla sezione cultura del centro parrocchiale.
I festeggiamenti proseguono con un
concerto, a ingresso libero, in programma sabato 8 alle 21 nella chiesa
parrocchiale. Il tema della serata musicale è "Dalla controriforma
alla riforma ceciliana: le metamorfosi della letteratura organistica
italiana al servizio della liturgia". Il concerto d'organo vede
protagonista il maestro Luigi Celeghin, professore emerito al
conservatorio Santa Cecilia di Roma. Ad affiancare le note dell'organo le
voci dei cantori del Trio di Fiera di Primiero. La serata viene presentata
da Andrea Mazzarotto, docente al conservatorio di Castelfraneo Veneto. Conclude
i festeggiamenti la messa solenne in onore del santo vescovo di Milano,
accompagnata dalla corale di San Carlo su musiche del compositore
veneziano Andrea Gabrieli, e celebrata dal parroco don Luigi Contin,
domenica 9 alle 11.30.
«Questa serie di incontri - spiega don
Contin - è stata pensata nell'ottica della riscoperta della
missionarietà di san Carlo Borromeo e della sua testimonianza aperta,
piena e totale ai problemi delle persone. Ed è stata la riscoperta
dell'attualità di san Carlo, la sua smisurata carità e apertura agli
altri, soprattutto agli ultimi e più poveri. Il motore è la sua
disponibilità per la gente, egli non classifica le persone in categorie
precise. Già ai suoi tempi, nel '500, Borromeo aveva fondato
un'associazione che si interessava delle vedove, delle persone abbandonate
e di giovani orfani».
In occasione dei festeggiamenti per san
Carlo, lo scultore Lorenzo Colotti dona alla parrocchia alcuni bassorilievi
in terracotta per ornare il piedistallo della croce a lato dell'altare.
Oltre ai quattro evangelisti sono raffigurate le vicende della vita di san
Carlo.
Cristina Toso
|