Lectio Divina

XXIX DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

 

Domenica di Gesù sommo sacerdote

 

Tema: Gesù offre la sua vita per noi, per farci con lui sacrificio gradito.

I Lettura: Is 53,2-3.10-11

Dal Salmo 32(33) –Donaci, Signore, la  tua grazia: in te speriamo.-

II Lettura: Eb 4,14-16

Alleluia: “Spero nel Signore, spero nella sua parola.” (Sal 129(130),5)

 

Vangelo: Mc 10,35-45

 

ANNOTAZIONI

v. 35 - Giacomo e Giovanni: Questi due discepoli già erano stati testimoni insieme a Pietro della risurrezione di una bambina (cfr. 5,37) e della trasfigurazione di Gesù (cfr. 9,2). Mostrano la loro incapacità a seguire Gesù fino in fondo.

- Ti chiederemo: Il verbo chiedere è il verbo tipico della preghiera (cfr. 11,24; Lc 11,9-13). Quella dei discepoli è interessata a piegare Dio ai loro desideri di potere e di prestigio.

v. 37 - Gloria: I discepoli confondono la gloria di Cristo con il potere mondano, non comprendono che il messianismo di Gesù non è di natura politica, cioè secondo i criteri di dominio e di autoaffermazione di sé, ma è vissuto nel servizio e nel dono di sé.

v. 38 - Calice: Si porge a qualcuno che si riceve nella propria casa, come segno dell’accoglienza che gli si riserva; bevanda amara o inebriante, a seconda che esprima collera o benevolenza. Il calice che Gesù berrà (cfr. 14,36) è il calice dell’amarezza, della collera di Dio, del suo castigo (cfr. Salmo 75(74),9; Is 51,17-22; Lam 4,21; Zc 12,2; Ger 25,27-31), è anche il calice della benedizione e della salvezza (cfr. Salmo 16(15),5; Salmo 23(22),5; Salmo 116(115), 13).

- Battesimo: E’ immersione nel male, nella sofferenza, nelle angustie dell’esistenza (Salmo 42(41),8; 69(68),2-3; Is 43,2; Lc 12,50). Ricevere il battesimo di Gesù significa essere immersi nella sua morte per avere la vita nuova (Rm 6,4), per partecipare alla sua gloria (Rm 8,17).

v. 45 - Dare la propria vita: Gesù presenta il dono della sua vita come il servizio essenziale che fa agli uomini. Gesù definisce la sua identità come quella del servo sofferente di Isaia (cfr. Is 53,10-12).

- Riscatto: Rimanda a un’usanza sociale dell’AT: se un membro della famiglia ebraica veniva ucciso, fatto prigioniero, ridotto in schiavitù, uno dei parenti più prossimi (chiamato go’el, ossia: il vendicatore del sangue) era incaricato di vendicare la vittima o di liberarla. Isaia ha presentato Dio come go’el di Israele: Dio libera il suo popolo appunto perché, per la sua alleanza, ha stretto con Dio legami di parentela, legami di sangue. Suggerendo questa dottrina, Gesù afferma che è il go’el, il liberatore. E lo è non solo per il suo popolo, ma per la moltitudine. E per questo non esita a rischiare, a dare la propria vita per la salvezza di tutti gli uomini.

- Molti: L’espressione indica effettivamente la totalità degli uomini. Sarà ripresa al momento dell’istituzione dell’Eucaristia (Mc 14,24). Come Cristo, il cristiano per dare la vita deve metterla al servizio di tutti gli uomini, senza preferenze e senza esclusioni.

  

Dal commento al vangelo secondo Matteo di San Giovanni Crisostomo, ( 76, 5)

 L’amore infinito di Dio

Non è dunque giusto che Dio ci respinga e ci castighi quando, offrendosi egli stesso a noi in tutto, noi lo respingiamo? Evidentemente sì. Se tu vuoi ornarti - egli dice - prendi il mio ornamento; se vuoi armarti, prendi le mie armi; se desideri vestirti, ecco la mia veste; se vuoi nutrirti, ecco la mia mensa; se intendi camminare, percorri la mia via; se desideri ereditare, ecco la mia eredità; se vuoi entrare in patria, entra nella città di cui io sono l’architetto e il costruttore; se pensi di costruirti una casa, edificala nei miei territori: io di certo, per quello che do, non ti chiedo pagamento. Anzi, per il fatto stesso che vuoi usare ciò che è mio, per questo io ti voglio ricompensare. Che cosa può essere paragonato a simile generosità? Ecco cosa dice il Signore: Io padre, io fratello, io sposo, io casa, io alimento, io vestito, io radice, io fondamento: io sono tutto ciò, se tu vuoi; di nulla tu mancherai. Io ti servirò anche, perché sono venuto "per servire, non per essere servito" (Mt 20,28). Io sarò anche amico, e membro, e capo, e fratello, e sorella, e madre, tutto io sarò; solo, comportati familiarmente con me. Io sono stato povero per te, mendico per te, sulla croce per te, nel sepolcro per te; in cielo io supplico il Padre per te; in terra sono venuto ambasciatore per te da parte del Padre. Tutto tu sei per me: fratello, coerede, amico, membro. Che cosa vuoi di più? Perché respingi chi ti ama così?

 

 

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