Unità pastorale Bagazzano – Nonantola – Redù – Rubbiara

Settimana dal 31 maggio al 7 giugno 2009

Parrocchia di Nonantola http://www.parrocchie.it/nonantola/smichele/

Parrocchia di Rubbiara http://www.parrocchie.it/rubbiara/sanpietro/

Parrocchia di Redù www.parrocchie.it/redu/nativitamariass 

 

AVVISI

 

1.       Confessioni: è a disposizione per le confessioni in Abbazia un confessore il Venerdì dopo la messa delle 9.00 e il sabato mattina dopo la messa delle 9.00 pomeriggio dalle 17.00 alle 18.15.

 

2. Oggi, solennità di Pentecoste. Si svolge oggi in tutte le parrocchie d’Italia la colletta chiamata “Prestito della speranza” (vedi retro degli avvisi).

 

3.     Sono aperte le iscrizioni al Centro Estivo per i ragazzi che hanno frequentato dalla II elementare alla II media. Rivolgersi al bar della Pieve tutti i pomeriggi dopo le 16.30.

 

4.     Mercoledì prossimo alle 21.00: Liturgia Penitenziale in preparazione alla Festa di San Luigi.

 

5.     Giovedì 4 giugno al Cinema Arena alle ore 21.00: Incontro con i tre candidati sindaco di Nonantola. L’incontro sarà moderato da Andrea Tomassone, giornalista, corrispondente ANSA per Modena e sarà possibile rivolgere  domande ai candidati.

 

6.      Domenica Prossima: Festa di San Luigi alle 10.15 la celebrazione della messa. La celebrazione delle 11.15 è sospesa. Quella delle 18.30 è posticipata alle 19.00 per consentire la partecipazione alla Processione delle 17.30 – presieduta da don Roberto  Montecchi – ed anche alla messa vespertina.

 

7.     È stato aperto un conto corrente presso la Banca Popolare dell’Emilia Romagna per raccogliere contributi per le famiglie in difficoltà economica. Il codice IBAN per effettuare – anche in forma anonima – un versamento è IT33K0538766890000001849300. Questa e le prossime domeniche rimane – in Abbazia, alla Pieve, a La Grande, a Redù e a Rubbiara – un cesto nel quale,chi può, potrà mettere alimenti non a breve scadenza che daremo a chi non riesce a fare la spesa per problemi economici.

 

8.  Gruppi di lettura biblica:


 


·  lunedì alle ore 15.00: in saletta della canonica: SOSPESO

·  lunedì al Campazzo alle 20.45: in Chiesa

·  lunedì alle 9.40: in canonica

·  martedì alle 17.00: in canonica

·  martedì alle ore 21.00: in canonica

·  martedì alle ore 20.30 a La Grande

·  giovedì alle 21.00: a Redù

·  giovedì alle 21.00: a Rubbiara

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA

 

“PRESTITO DELLA SPERANZA

 

A seguito della crisi economica internazionale che ha investito anche l’Italia, la Conferenza

Episcopale Italiana costituisce un fondo nazionale straordinario di garanzia orientato alle necessità

delle famiglie in difficoltà, indicendo una colletta nazionale da tenersi in tutte le chiese il 31 maggio

2009. Si tratta di un’iniziativa che vuole rispondere alle esigenze del momento presente, come

segno di quella carità che anima la Chiesa.

Il contesto socio-economico richiede iniziative straordinarie sia a livello locale che a livello

nazionale. Le misure a livello nazionale si integrano con quelle già in atto dal punto di vista locale

da nord a sud dell’Italia attraverso le diocesi e le Caritas che stanno moltiplicando le iniziative a

sostegno delle famiglie in difficoltà. Il modello della Colletta proposto dai Vescovi italiani richiama

uno stile ecclesiale che si fa carico delle membra più deboli soprattutto nei momenti di più forte

difficoltà, sapendo che proprio nelle membra più deboli è il Cristo stesso a rendersi presente e a

identificarsi.

I destinatari sono le famiglie che abbiano perso l’unico reddito, con almeno tre figli oppure

segnate da situazioni di grave malattia o di disabilità. Si può ritenere che il numero delle famiglie in

queste situazioni si aggiri tra le venti e le trentamila.

La scelta di concentrarsi sulla famiglia ha in sé un valore educativo e promozionale. Inoltre,

essendo un ambito limitato, permette di ottimizzare le risorse disponibili, che sono comunque

contenute, ed evita azioni di supplenza rispetto ai compiti dello Stato.

Il fondo viene istituito di concerto con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), che a sua

volta ha proposto a tutte le banche di aderire all’iniziativa. Non eroga direttamente denaro, ma

costituisce un capitale a garanzia degli interventi da parte degli istituti di credito aderenti. Si

affianca, senza sostituirla, all’attività svolta abitualmente dalle Caritas diocesane e da analoghe

iniziative promosse dalle diocesi.

La modalità di intervento prevede che a ciascuna famiglia sarà erogato un contributo

massimo di cinquecento euro mensili per un anno, per un totale di seimila euro. Il contributo potrà

essere prorogato per un secondo anno e per lo stesso importo, se permangono le condizioni di

necessità iniziali.

Le parrocchie indicano i possibili destinatari alla Caritas diocesana o patronati cattolici

espressamente indicati dalle diocesi. A questo livello si svolge la prima parte dell’istruttoria,

attestando l’effettiva presenza dei requisiti richiesti secondo i criteri definiti a livello nazionale, e

viene indicata la banca a cui rivolgersi.

La banca avvia in tempi molto brevi l’iter per concedere il prestito, che sarà erogato

mensilmente.

Se viene meno lo stato di necessità, l’erogazione viene sospesa.

La restituzione del prestito alla banca inizierà nel momento in cui la famiglia disporrà

nuovamente di un reddito certo, e comunque non prima di uno o due anni, e avrà la durata massima

di cinque anni. Il tasso di interesse è commisurato al 50 per cento del livello medio attuale,

equivalente a un TAEG del 4,5%

Il fondo sarà operativo a partire dal 1° settembre 2009.

Per essere efficace e rispondere in maniera adeguata ai suoi obiettivi, il fondo richiede un

investimento di trenta milioni di euro, che saranno reperiti mediante un’apposita colletta nazionale

che si terrà il 31 maggio in tutte le chiese italiane. Inoltre, per raccogliere le libere offerte di fedeli e

cittadini sono stati attivati i conti correnti postali e bancari dedicati. È auspicabile che convergano

nel fondo elargizioni e contributi di fondazioni, aziende e altri soggetti. È anche possibile che, per

conseguire l’obiettivo, diocesi e istituti religiosi riversino proprie risorse nel fondo nazionale.

Al momento della chiusura del fondo, la massa residua sarà assegnata alle Caritas diocesane

per interventi a sostegno di famiglie in difficoltà.