Le nostre Chiese

La nuova parrocchiale di S. Antonio Abate

La nuova Chiesa parrocchialeLa prima idea concreta di fondare una nuova chiesa "più comoda e rispondente alle esigenze della vita parrocchiale del grosso paese" fu espressa dal parroco don Giberti in una lettera del 1928 a mons. Giuseppe Francesco Re, vescovo di Alba. Si dovette attendere quarant'anni prima di poter iniziare la costruzione del nuovo complesso parrocchiale.

Quando venne a Monta, il 1° luglio 1953, zelantissimo e pieno di giovanile entusiasmo, don Bartolomeo Sibona, l'urgenza del nuovo edificio si era fatta improrogabile. Fece appena in tempo a iniziare la fase preliminare del progetto e a raccogliere le prime offerte perché la sua vita venne tragicamente stroncata la sera del 10 novembre 1964.

Il suo successore, don Giuseppe Robaldo, ereditò il gravoso compito e la responsabilità di iniziare e portare a termine la grande impresa.

La scelta del luogo della nuova sede parrocchiale fu dettata da esigenze di ordine pratico e in funzione della rapida espansione urbanistica del paese.

Senza entrare nei particolari, accontentiamoci di alcune date essenziali per ricordare le fasi salienti della nuova costruzione, progettata dagli architetti Oreste e Ugo Dellapiana e realizzata dall'impresa Veglio di Magliano Alfieri.

La solenne benedizione della prima pietra risale al 16 giugno 1969. La fase costruttiva del complesso formato dalla chiesa con annessa casa canonica e i locali destinati alle opere parrocchiali durò circa due anni e mezzo; il 23 novembre 1971 si poté già celebrare la prima Messa nella nuova chiesa parrocchiale, in anticipo di qualche giorno dalla solenne consacrazione e benedizione impartita da mons. Luigi Bongianino, vescovo di Alba, l' 8 dicembre 1971. La chiesa è stata intitolata a Maria SS. Immacolata.

Il nuovo complesso parrocchiale, di linea moderna, luminoso e funzionale, è stato realizzato in accordo alle norme della riforma liturgica, del maggio 1967, che regolano la costruzione delle nuove chiese.

L'edificio, con due accessi dall'esterno, presenta un'aula a "pianta libera" caratteristica della moderna architettura sacra, capace di contenere 340 posti a sedere (100 posti in più della precedente parrocchiale). Il lato destro dell'altare è riservato all'organista e alla cantoria; è un ampio vano in grado di ospitare una cinquantina di cantori. Il lato absidale è occupato dall'organo a canne che si inserisce armoniosamente nella moderna architettura. L'organo opera della ditta Brondino e Ferrero di Cuneo, è stato benedetto da monsignor vescovo il 13 aprile 1986 e inaugurato il 26 aprile dal maestro Massimo Nosetti.

La tradizione della Chiesa, ribadita dal Concilio Vaticano II, considera da sempre l'organo come lo strumento maggiormente degno di partecipare al culto divino. L'organo a canne, come affermava il Rosmini, "viene a formare un tutt'uno a lode della Maestà divina e per l'accrescimento spirituale e culturale di coloro che frequentano la chiesa". Ricordiamo che l'organo è stato donato da Teresio Calorio, un montatese residente a Torino che ha dimostrato, con la sua generosità, di conservare intatto e vivo l'amore alla gente di Montà.

Abbiamo in precedenza ricordato che all'interno della nuova chiesa è custodita la statua della Madonna, una statua cui la popolazione è affezionata da tantissimi anni; era infatti nella chiesa della Madonnina. A questa si aggiunge il gruppo statuario della Pietà, proveniente dalla vecchia parrocchiale, che e stata nel passato al centro delle annuali processioni del Giovedì Santo.

Ricordiamo inoltre che le stazioni della Via Crucis, che ornano le pareti della nuova chiesa, hanno un particolare valore affettivo in quanto sono state ricavate da un tronco d'ulivo della Palestina, realizzate in quella terra da un ignoto scultore e donate da Giuseppe Aloi, un salesiano montatese che ha lavorato per molti anni nel collegio salesiano di Cremisan, nei pressi di Betlemme.

La chiesa parrocchiale possiede anche una cappella, progettata dall'arch. Francesco Bevione, intitolata al nostro Venerabile Francesco Chiesa, allestita in un apposito locale separato posto sulla sinistra della casa canonica, un ambiente luminoso e raccolto che invita alla preghiera e alla meditazione.

La sacrestia, annessa alla chiesa, presenta una caratteristica funzionale nuova e interessante; essa non e più, come nelle tradizionali sacrestie, di uso esclusivo per il clero ma e predisposta per quelle mamme che sono costrette a portarsi il bambino piccolo quando vengono a messa. In questo locale isolato e accogliente, dal quale e possibile vedere e udire quanto si svolge in chiesa (questa è un'altra novità), i bambini possono strillare senza essere di disturbo per il celebrante e i fedeli.

Anche la soluzione adottata per la costruzione dei locali richiesti per l'attività pastorale della parrocchia e di notevole interesse. È stato utilizzato il "sottochiesa", sfruttando il seminterrato, accessibile mediante due scale che immettono nel complesso, costituito da otto aule, un grande salone capace di circa 300 posti a sedere e un ampio locale che assolve la funzione di ritrovo per i giovani.

Il campo sportivo recintato, terreno di gioco e di svago per ragazzi esuberanti, completa la struttura parrocchiale.

Non dimentichiamo lo svettante campanile, l'elemento che distingue e caratterizza ogni chiesa. Di moderna fattura, in linea con l'architettura della chiesa e da questa appena discosto, è alto 27 metri ed è sormontato dalla robusta e semplice croce in ferro.

La cella campanaria ospita cinque campane, solennemente benedette il 28 aprile 1985. Le cinque campane portano incisa quella data. La prima (campanone in mi bemolle) ricorda il papa Giovanni Paolo II e il nostro vescovo mons. Vallainc, è in memoria dei nostri caduti e dispersi di tutte le guerre e porta raffigurato il Cristo Risorto. La seconda (fa), offerta dai benefattori, riporta l'immagine di Maria Immacolata cui è dedicata la nuova chiesa parrocchiale. La terza (sol), ricorda il Venerabile canonico Francesco Chiesa e porta l'immagine di S. Antonio Abate patrono della parrocchia. La quarta (la bemolle), porta le immagini di S. Michele Arcangelo e di S. Giacomo e ricorda il Convegno nazionale “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini”. La quinta (si bemolle), è in memoria dei benefattori coniugi Edoardo Vallari e Teresa Cerrato.

L’orologio che orna il campanile e segna le ore liete e tristi della vita quotidiana di ogni montatese, è stato offerto, nel rispetto della migliore tradizione, dall’Amministrazione comunale.