
Iniziandovi i lavori nel
1172, Guglielmo II concepì il vasto ed austero complesso, come un organismo
unitario composto da Chiesa, Convento e Palazzo Reale, assegnandolo, con
l’elargizione di privilegi e possedimenti, ai benedettini giunti da
Cava dei Tirreni in Sicilia e costituendolo in potentissima sede
Arcivescovile con la bolla “Licit Dominus”, firmata nel 1183 da Papa Lucio
III.
Le due torri che ne affiancano il prospetto principale sono originarie e su quella di sinistra, il coronamento del campanile fu fatto eseguire, in epoca successiva, dal cardinal Ippolito dè Medici.
Al di là delle poderose porte bronzee, con le storie bibliche ed evangeliche, eseguite, nel 1186, da Bonanno Pisano, si svela, nel suo maestoso, severo splendore, tutta la magnificenza della basilica eretta a segno grandioso, sebbene umano, della Gloria eterna ed immortale di Dio e della monarchia normanna, la cui dinastia, forse presaga del crepuscolo che s’addensava sul proprio futuro, volle lasciare, qui, questa memorabile testimonianza di sé che è stato definito il tempio più bello del mondo.